Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
SONDAGGIO SWG: FORZA ITALIA DAVANTI ALLA LEGA
Movimento 5Stelle primo partito, il Centrodestra la coalizione che ha ottenuto il migliore risultato, indietro il Centrosinistra con un tracollo per il Pd. Il Centrodestra è dato tra il 33 e il 36%, alla camera e tra il 33,5 e il 36,5 al Senato. Centrosinistra fra 24,5 27,5% e 25-28, Movimento 5 Stelle 29,5- 32,5%, e 29-32%. Nessuna coalizione raggiunge il 40%.
Sono gli Exit poll Opinio (EMG/Piepoli/Noto) per Rai che danno per la Camera Fi 12,5 -15,5, Lega 12,5 – 15,5, Fdi 3,5-5,5, Noi per l’Italia 1-3.
Totale Centrodestra 33-36.
Pd 20-23, +Europa 2-4, Insieme 0-2, Lorenzin 0-2, Svp 0-1,
Totale Centrosinistra 25,5 -28-5,
M5s 29,5 -32,5, LeU 3-5. S
Senato Fi 13-16 Lega 13-16 Fdi 4-6 Noi per l’Italia 1-3
Cdx 33,5 36,5.
Pd 20,5 -23,5 Bonino 2,5-4,5 Insieme 1-3 Lorenzin 1-3, Svp 1-2
Csx 25-28.
M5s 29-32,
LeU 3-5.
La Swg invece:
M5S 28-30,5%
PD 21-23, + Europa 2,8-3,4%, Insieme 0,5-1,1%, Lorenzin 0,4%-1
Forza Italia 13,5-15,5%, Lega 12,3-14,3%, Fdi 4,4-5,4%, Noi per Italia 1,8-2,4%
Liberi e Uguali 5,2-6,2%
Potere al Popolo 1,4-2
Casa Pound 0,3-0,7%
Per le Regionali in Lombardia sempre secondo gli exit poll Fontana 38-42%; Gori 31-35%; Violi 17-21%; Rosati 2-4%.
Nel Lazio Zingaretti 30-34%, Parisi 26-30%, Lombardi 25-29%.
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
CONFERMATA L’AFFLUENZA IN CRESCITA AL SUD
Alle elezioni per il rinnovo della Camera, alle ore 19, ha votato il 58,51% (7.878 su 7.958 sezioni). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno.
È una percentuale superiore a quella registrata il 4 dicembre 2016, in occasione del referendum costituzionale (57,2%).
Tra le Regioni spiccano i dati di Emilia Romagna (65,97%), Umbria (64,86%) e Veneto (64,56%), mentre il dato più basso si registra in Sicilia (47,06%) e Calabria (49,53).
Nel Lazio e in Lombardia, dove si vota anche per le regionali, l’affluenza risulta rispettivamente pari al 54,58% e al 63,19%.
Nelle grandi città la maggiore affluenza si registra a Bologna (66,55%) e Firenze (65,93%), mentre a Palermo si è recato alle urne solo il 46,91% degli aventi diritto. Sopra la media l’affluenza a Milano (60,56%) e Torino (61,29%), sotto a Roma (53,35%) e Napoli (50,31%).
(da agenzie)
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
L’AFFLUENZA SALE DAL LAZIO IN GIU’, CROLLA NELLE PROVINCE ROSSE DI MODENA E REGGIO EMILIA E IN QUELLE DI MILANO E MONZA
È il Sud che potrebbe pesare di più, rispetto al recente passato, nell’esito di questa tornata elettorale.
Un’elaborazione di Quorum/YouTrend e Agi, che ha preso come riferimento l’affluenza registrata alle 12, sottolinea come tutte le Regioni dal Lazio in giù hanno registrato una partecipazione superiore a quella del referendum del 4 dicembre 2016, mentre avviene il contrario per tutte le Regioni centro-settentrionali (a parte l’Umbria).
Non solo.
Le cinque province in cui l’affluenza è calata maggiormente rispetto a quell’occasione sono tutte al Nord: Modena, Reggio Emilia, Bologna, Milano e Monza Brianza.
Sul fronte dell’affluenza, prendendo in considerazione sempre quella delle 12, emerge una partecipazione alle elezioni che si preannuncia in netto calo rispetto a quella di cinque anni fa.
Non è una sorpresa: molti analisti indicavano come molto probabile un calo dell’affluenza, e almeno per ora questa previsione non è stata smentita.
Secondo la proiezione di Quorum/YouTrend, il dato nazionale delle 12 (19,43% degli aventi diritto) restituisce come “proiezione” un dato finale tra il 65 e il 70%, rispetto a più del 75% che votò nel 2013, si tratta di un calo dai 5 ai 10 punti percentuali.
Raffronti immediati con i dati parziali delle precedenti politiche non sono possibili perchè in quell’occasione si votò su due giorni (24 e 25 febbraio), ma indicazioni molto utili arrivano anche dal confronto con le ultime due grandi consultazioni nazionali: le Europee del 2014 e proprio ilrReferendum costituzionale del 2016.
Si conferma una tendenza di fondo non nuova, e cioè quella di una maggiore partecipazione nelle regioni settentrionali rispetto a quelle del Mezzogiorno (con Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia sopra il 22% di partecipazione già alle 12 e per contro un dato di Sicilia e Calabria tra il 14 e il 15%).
Eppure, rispetto all’ultimo caso (quello del referendum) queste elezioni Politiche fanno registrare un calo: il 4 dicembre 2016 alle 12 aveva infatti votato il 20,14%, più di oggi.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
E C’E’ PURE CHI NON VUOLE FARE VOTARE PER LE REGIONALI CHI HA 19 ANNI
E’ partito nel caos il voto a Roma, dove oltre alle politiche i cittadini sono chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione.
Disagi da questa mattina si registrano in numerosi quartieri della città . Dal Comune fanno sapere che è costante l’attività di monitoraggio nei 2600 seggi elettorali della città . Al momento “tutti attivi e operanti”, nonostante le lunghe code, “dovute in gran parte alle nuove operazioni richieste per il tagliando antifrode”, dicono dal Campidoglio, da cui si consiglia di “recarsi ai seggi il prima possibile e comunque almeno un’ora prima della loro chiusura” (che sarà alle 23).
Schede sbagliate e urna vuotata ai Parioli, precisamente in via Micheli 29. Un elettore si è accorto che le schede elettorali per Camera e Senato non erano corrette. “A quel punto – ha raccontato un’elettrice nel seggio – la presidente ha sospeso le operazioni di voto e si è fatta dare dal seggio accanto, il 2166, le schede corrette per proseguire le votazioni”.
Ma prima di far continuare le operazioni di voto chiude la porta del seggio, apre l’urna e la vuota togliendo le 36 schede votate fino a quel momento mettendole in una busta”. In molti, però, hanno protestato. Ma dopo qualche ora le schede sono state rimesse nell’urna
Problemi anche in un seggio al Pigneto dove un elettore ha fatto notare al presidente di seggio che la scheda per le elezioni regionali era priva del timbro e della firma del seggio. Da un controllo è risultato che altre 26 schede, tutte per il voto delle regionali, avevano lo stesso problema.
Dopo uno stop le operazioni di voto sono proseguite con schede correttamente timbrate e firmate. E’ stato deciso e messo a verbale che le 26 schede saranno considerate valide.
ll segretario del Pd Roma, Andrea Casu, fa invece sapere che dalle prime ore del mattino sono arrivate segnalaioni di seggi del II Municipio e del VII Municipio aperti alle otto, un’ora dopo l’orario ufficiale, per mancanza di verbali e liste affisse.
“Questa disorganizzazione senza precedenti, in concomitanza con la prima votazione in cui si introduce il tagliando anti-frode, sta creando forti disagi ai cittadini, con file molto lunghe” ha protestato Casu.
Nella sezione 1402 di Monteverde, invece, è stata consegnata la scheda del Senato a un ventenne. “Gliel’ho dovuta ridare indietro io”, ha detto l’elettrice mentre poco più in là , alla 1409, a un altro giovane non davano il foglio per la Regione, sostenendo che non avesse l’età giusta per votare.
Discorso simile alla sezione 1411, dove gli scrutatori volevano far votare un diciannovenne solo alla Camera e non alla Regione.
E alla Pisana, sempre nel XII municipio, si registrano “file lunghissime per votare, con seggi in cui mancano scrutatori – spiega il consigliere del parlamentino, Elio Tomassetti – Questo perchè molto seggi sono stati costituiti in nottata e non c’era più personale disponibile”
Ai seggi di via Gallina, alla Storta, XV municipio, invece mancano le matite per votare. Per questo code ancora più lunghe.
(da “La Repubblica”)
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
NEL CENTRO DI CASTELNUOVO DI PORZIO CONFLUISCONO LE SCHEDE ESTERE
È caos a Castelnuovo di Porto dove in un gigantesco capannone della Protezione Civile si stanno svolgendo le operazioni di controllo e poi, dopo le 23, di spoglio delle schede dei circa 4,3 milioni di elettori che hanno votato fuori dall’Italia in contemporanea con lo spoglio delle schede nazionale.
All’interno dell’hangar ci sono 1700 seggi, tra scrutatori, rappresentanti di lista e forze dell’ordine circa 10 mila persone (più degli abitanti dello stesso comune vicino a Roma dove risiedono 8543 abitanti), tanto che per consentire a tutto questo personale di raggiungere il posto il traffico è rimasto bloccato per ore sulla Tiberina e anche all’uscita del Grande Raccordo anulare vicino Roma.
L’insediamento dei seggi doveva avvenire alle 11 di questa mattina ma le operazione è stata molto ritardata. Lo spoglio comincerà questa sera alle 23.
Ma durante le operazioni di controllo, preliminari allo spoglio, si stanno svolgendo alcune irregolarità .
Il primo a denunciarle, è il rappresentante di lista di +Europa, Alessandro Fusacchia. “Molti presidenti di seggio – dichiara – non procedono alla spunta dei nomi sul librone rosa cartaceo degli aventi diritto una volta estratto dalla prima busta il talloncino anti frode. Poi, anzichè riporre la seconda busta contenente il voto dell’elettore estero nell’apposita scatola di cartone che ha la funziona di urna, la aprono. Ma così facendo la scheda diventa nulla e si stanno annullando centinaia di voti di elettori esteri”.
“Ho protestato in particolare con il personale che sta vagliando le buste arrivate dal consolato di Francoforte – ha aggiunto Fusacchia – ma non mi hanno dato retta. E ora vado a denunciare la vicenda ai carabinieri”.
(da agenzie)
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
HA INFILATO LA SCHEDA NELL’URNA SENZA DAR MODO AL PRESIDENTE DI STACCARE IL TAGLIANDO ANTI-FRODE… COSI’ IL VOTO DIVENTA RICONOSCIBILE, NON E’ VALIDO
Pierluigi Bersani ha votato questa mattina a Piacenza alla scuola di via Emmanueli, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione.
E all’uscita della cabina, scrive l’agenzia di stampa ANSA, ha infilato direttamente le schede nelle urne venendo ripreso dal personale di seggio che avrebbe dovuto controllare il numero sul bollino anti-frode e poi rimuoverlo.
“Il tagliando andava… “, gli ha detto la segretaria della sezione, ma poi ha cambiato idea: “Vabbeh è lo stesso, mi scusi. Poi lo togliamo dopo”, alludendo evidentemente al tagliando di controllo anti-frode.
Il problema è che il bollino antifrode deve essere rimosso dal presidente del seggio, secondo le istruzioni del ministero dell’Interno, prima che la scheda venga messa nell’urna.
Adesso nell’urna quel voto è riconoscibile, perchè sarà l’unico — si spera — dato da un elettore e in cui è ancora presente il tagliando antifrode. In teoria, quindi, il voto dato da Pierluigi Bersani è nullo.
Scrive infatti il ministero dell’Interno:
Ogni scheda è dotata di un apposito tagliando rimovibile, “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto l’elettore consegna la scheda al presidente del seggio. E’ il presidente che stacca il “tagliando antifrode” e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna.
C’è però un’altra soluzione: si può richiamare indietro l’elettore, come è successo a Roma per alcune schede sbagliate, e farlo votare dopo, annullando le eventuali schede con tagliando presenti nell’urna.
(da agenzie)
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
E’ IL CONVITATO DI PIETRA DEL DOPO-VOTO , ORA TUTTI PROMETTONO MENTENDO AGLI ELETTORI, POI SI DOVRANNO FARE I CONTI CON LA DURA REALTA’
La Stampa pubblica oggi una serie di infografiche sul grande protagonista del dopo-elezioni: il debito pubblico.
Quello italiano è il terzo debito pubblico più alto del mondo in rapporto al Pil.
Peggio dell’Italia, tra i Paesi più grandi, solo il Giappone, con un rapporto debito/ Pil pari al 239,2%, e la disastrata Grecia al 181,3%.
La media europea è all’85%, ma la Germania, unico Paese ad essere riuscito nel 2017 a ridurre lo stock del debito al 65% del Pil, punta a scendere sotto il 60 entro il 2020. A dicembre 2017 il debito pubblico italiano era arrivato a 2256 miliardi di euro, ovvero al 131,5% del rapporto con il prodotto interno lordo.
E qui sta il punto: il valore assoluto del debito, che serve per impressionare con le pubblicità progresso nelle stazioni, in termini assoluti non vale nulla: è il suo rapporto con quanto un paese produce a essere decisivo.
Da ciò ne consegue che è possibile diminuire il rapporto tra debito e PIL in due modi: diminuendo il debito o aumentando il PIL. Ovvero con la crescita economica.
Una soluzione praticabile, al contrario di quella che vorrebbe l’utilizzo di strumenti “creativi” per risolvere un problema che si risolve solo con la crescita e l’occupazione.
La Stampa segnala però un altro punto: il debito pubblico da rinnovare nella prossima legislatura secondo le stime di Unimpresa ammonta infatti complessivamente a 900 miliardi di euro: si tratta di 47,1 miliardi di Bot, 734,7 miliardi di Btp, 85,7 miliardi di Cct e 32,4 miliardi di Ctz.
Ma se a questo importo si somma la quota periodica di Bot il totale arriva a superare quota 1.000 miliardi di euro.
In dettaglio parliamo di 236 miliardi quest’anno, 187 miliardi nel 2019, 162 miliardi nel 2020, 162 miliardi nel 2021, 152 miliardi nel 2022, 141 miliardi nel 2023, 128 miliardi nel 2024, 62 miliardi nel 2025, 79 miliardi nel 2026, 48 miliardi nel 2027 mentre altri 355 miliardi, poi, arrivano a fine corsa tra il 2028 e il 2067.
Ben prima di queste date la Banca Centrale Europea concluderà i programmi di assistenza e sussidio al mercato dei titoli di stato mentre un paese come l’Italia sembra destinato a non avere un governo stabile.
Cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi è facile da prevedere.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
FRANCESCO PRATO E’ ACCUSATO DI ABUSI SESSUALI E DI AVER TENTATO DI INVESTIRE LA MOGLIE CON REFERTO DI 40 GIORNI DI PROGNOSI
Francesco Prato, assessore all’ambiente del Comune di Ladispoli, è a processo per lesioni nei confronti dell’ex moglie. La prima udienza, poi rinviata, doveva svolgersi il 3 marzo scorso. I due sono divisi da tempo ma manca ancora l’atto formale di separazione.
Racconta oggi Il Messaggero:
Ai carabinieri di Ladispoli, la ex moglie 34enne dell’esponente politico ha raccontato di «aver subito abusi sessuali» dall’uomo a novembre del 2016 «consumati all’interno delle mura domestiche», si legge nel capo d’imputazione.
A distanza di pochi giorni la donna è finita al pronto soccorso di Ladispoli dopo essere stata investita da un’auto e poi trasportata all’ospedale San Paolo di Civitavecchia per accertamenti.
La donna ha poi detto ai carabinieri di essere stata colpita dall’auto guidata proprio dall’ex marito assessore.
«Dopo aver messo in moto la macchina si è messo velocemente in marcia con lo sportello aperto facendo rovinare a terra la donna», è scritto nel capo d’imputazione.
Secondo quanto racconta l’articolo l’uomo ha presentato due denunce per calunnia nei confronti dell’ex moglie che son state però archiviate dal GIP.
I carabinieri hanno subito trasmesso gli atti alla Procura, allegando anche il referto medico con una prognosi di almeno 40 giorni in seguito alle lesioni riportate dalla donna, tra cui «trauma al costato, all’addome e al capo».
Il pm Alessandra D’Amore, titolare del fascicolo, ha ascoltato la vittima e indagato l’assessore di Ladispoli sottoponendo successivamente al gip di Civitavecchia, Paola Petti, la richiesta di rinvio a giudizio, che è stata accolta senza alcuna ordinanza restrittiva nei confronti dell’imputato
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 4th, 2018 Riccardo Fucile
UNA FEMEN CONTESTA BERLUSCONI (COMPLIMENTI A MINNITI, OTTIMO SISTEMA DI SICUREZZA), RITARDI PER LA PROCEDURA ANTIFRODE
L’Italia va al voto, le urne resteranno aperte fino alle 23. Ma il nuovo sistema di voto con l’uso per la prima volta del talloncino anti frode ha provocato ritardi code e disagi un po’ in tutta Italia.
Code più lunghe del solito ai seggi fin dal primo mattino sono segnalate in tutta Italia a causa della nuova procedura introdotta per le elezioni politiche.
La rimozione del talloncino anti-frode dalle schede per Senato e Camera richiede infatti tempi più lunghi e vengono anche segnalati casi di persone, per lo più anziani, che non volevano lasciare che fosse il presidente di seggio a deporre le schede nelle urne, come prevede la nuova procedura. Al voto anche per i governatori di Lazio e Lombardia.
Le schede elettorali provenienti dall’estero sono tutte giunte in Italia. Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto e di riscontro del numero di votanti, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato.
Successivamente, dalle 14 di lunedì 5 marzo, in Lazio e Lombardia, si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
Denunciato a MIlano per violazione della segretezza del voto un elettore che in cabina ha fotografato la sceda col cellulare.
A Roma in un seggio dei Parioli il voto è stato sospeso per schede sbagliate per Camera e Senato; è stata svuotata un’urna e 36 elettori saranno chiamati per rivotare. A Palermo si sono registrati ritardi (definiti “inaccettabili” da Pietro Grasso) nell’apertura di alcuni seggi a causa di un errore che ha causato la ristampa delle schede di 200 sezioni.
Sempre a Palermo in alcuni seggi l’accesso non era consentito ai disabiil che hanno chiamato i carabinieri.
Schede per la Camera sbagliate e operazioni di voto sospese per un paio d’ore nel collegio di Rivolta Bormida e Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria.
File ai seggi anche a Milano e in Veneto. Errore sul simbolo del Pd nelle schede a Mantova, dove però si vota regolarmente.
“Berlusconi sei scaduto”, ha urlato una ragazza del movimento di protesta Femen entrando nel seggio dove Silvio Berlusconi, a Milano, si è recato per votare. La contestatrice è stata poi portata via dalle forze dell’ordine. Prima di votare nel suo seggio a Milano, il leader di Forza Italia aveva spiegato che ai seggi ci sono code perchè “non siamo ancora riusciti a darci il voto elettronico digitale”. “Qui – ha aggiunto – ci sono tre schede e ci sono anche persone anziane che ci mettono del tempo per trovare il modo di votare e di piegare le schede”.
Alle 12 l’affluenza alle urne nei 7.958 Comuni italiani è stata del 19,4%. Questo il dato pressochè definitivo registrato sul sito del Viminale, quando mancano un centinaio di Comuni.
Nelle passate elezioni politiche del 24 febbraio 2013 (ma allora si votava anche il lunedì) alle ore 12 aveva votato il 14,9% degli aventi diritto (8.092 Comuni).
Nelle grandi città la maggiore affluenza si è registrata a Firenze (22,76%) e Genova (22,35%), mentre a Palermo si sono recati alle urne solo il 14% degli aventi diritto. Sopra la media l’affluenza a Milano (19,90%) e Torino (19,53%), sotto quella a Roma (17,31%) e Napoli (16,63%).
A Palermo numerosi seggi hanno aperto con ritardi che in alcuni casi hanno superato le due ore e mezzo a causa della distribuzione delle nuove schede elettorali ristampate durante la notte. L’errore era stato causato dall’inserimento di alcune sezioni del collegio Palermo 1 nel collegio Palermo 2.
“Ritardi ed errori inaccettabili” il commento di Pietro Grasso, presidente del senato e leader di Leu. “Spero non scoraggino la partecipazione dei cittadini”.
(da agenzie)
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