Dicembre 7th, 2019 Riccardo Fucile
MOLTI PARLAMENTARI GRILLINI CHIEDONO SPIEGAZIONI SULLO STRANO “GIRO CONTO”
L’intero fondo cassa (circa 120mila euro) del Comitato eventi nazionali, che organizzò la festa di
“Italia a 5 Stelle ”a Rimini nel 2017, è stato trasferito all’Associazione Rousseau: la circostanza è stata confermata anche da uno degli esponenti storici del Movimento, Massimo Bugani, consigliere della creatura di Davide Casaleggio.
“Se le cose stanno così, è una ragione in più per rivedere le regole che caratterizzano i rapporti tra Rousseau e MoVimento 5 Stelle”, commenta il deputato Giorgio Trizzino, che da tempo invoca la convocazione di un’assise congressuale “che integri la piattaforma” della democrazia diretta grillina.
Gli fa eco il collega Luigi Iovino, segretario della presidenza della Camera: “Piena fiducia in Rousseau, ma bisogna fare chiarezza sulla vicenda”.
Nelle chat dei parlamentari non manca chi vuole vederci chiaro.
E se un eletto sollecita la convocazione di un’assemblea con il capo politico Luigi Di Maio per parlare della questione, un altro parlamentare, più drastico, minaccia di non versare più i soldi all’Associazione, in barba al regolamento interno.
A scoprire la vicenda è stata l’AdnKronos: a pagina 5 della relazione all’ultimo rendiconto di Rousseau, diffuso a giugno, spuntano 119.800 euro a favore dell’Associazione presieduta da Casaleggio, sotto forma di “Contribuzioni da associazioni, partiti e movimenti politici”.
Introiti che, viene spiegato, “riguardano la devoluzione del residuo fondo del comitato eventi nazionali creato nel 2017”.
Contattato dall’Adnkronos, Bugani — ora capo staff del sindaco di Roma Virginia Raggi — conferma che quella cifra corrisponde al denaro rimasto in cassa dopo la kermesse di settembre 2017: “Si tratta del saldo dopo l’evento di Rimini”, spiega Bugani, che fu “promotore e organizzatore” del Comitato che allestì la festa romagnola, durante la quale avvenne l”incoronazione’ di Luigi Di Maio come capo politico. “Versammo il fondo cassa all’Associazione Rousseau”, aggiunge.
Il rendiconto della festa di Rimini 2017 non è disponibile sul sito del Movimento 5 Stelle (a differenza, per esempio, di quelli relativi a Palermo 2016 e Roma 2018), ma spulciando il Blog delle Stelle è possibile risalire a un post del 27 settembre 2017 intitolato “I numeri di Italia 5 Stelle a Rimini”, con l’elenco delle ‘entrate’ e ‘uscite’: “Il costo totale dell’evento — si legge — è stato di 577.174,62 euro” e “le donazioni hanno raggiunto in soli due mesi la cifra di 353.051,77 euro a fronte di 5.291 donatori”; inoltre “nei tre giorni di evento abbiamo incassato 246.971,51 euro”, di cui “170.102,21 euro arrivati dal catering, 64.044,30 dal merchandising, e 12.825 dai parcheggi”. In sintesi la manifestazione, stando al Blog, si chiude con un saldo positivo di 22.848,66 euro.
Una cifra ben lontana dai quasi 120mila euro versati dal Comitato a Rousseau nel 2018. Nessun mistero, secondo Bugani: “Quel passaggio di 119.800 euro” proviene “dal Comitato Italia 5 Stelle dopo l’evento di Rimini” e riguarda “tutto il fondo cassa accumulato negli anni dai vari eventi nazionali che avevamo fatto”, quindi quanto non speso per le kermesse precedenti.
Circostanza confermata dall’ex europarlamentare David Borrelli, presidente del Comitato della festa 2017, il quale però precisa che i numeri contenuti in quel post potrebbero non corrispondere a quelli definitivi: “I dati di quel post sono una fotografia ‘leggermente mossa’, perchè nei giorni successivi all’evento sono arrivate altre donazioni. E c’è stato uno sconto da parte di alcuni fornitori. Ma non so essere più preciso, perchè a inizio 2018 ho lasciato il M5S e Rousseau”.
Ma perchè quei soldi vengono versati direttamente a Rousseau e non devoluti al Comitato creato ad hoc l’anno successivo con lo scopo di organizzare la kermesse al Circo Massimo?
Nel 2018 l’organizzazione di Italia 5 Stelle passa nelle mani dei parlamentari Sergio Battelli e Francesco Silvestri, che guidano il Comitato promotore.
La macchina organizzativa, riferiscono all’Adnkronos fonti M5S, “parte da zero” e infatti per racimolare i fondi necessari viene chiesto a deputati e senatori un contributo volontario di 1.500/2.000 euro a testa: richiesta che solleva non pochi malumori all’interno della truppa parlamentare pentastellata, con molti eletti sul piede di guerra che si rifiutano versare la cifra richiesta.
Alla fine, il bilancio di Italia 5 Stelle 2018 si chiuderà con un avanzo irrisorio: 8 euro e 96 centesimi.
La devoluzione del fondo cassa a Rousseau, comunque, è una ‘costante’ dei Comitati della galassia M5S.
Per esempio, negli atti costitutivi dei Comitati organizzatori delle campagne elettorali politiche (2018) ed europee (2019) — entrambi presieduti da Pietro Dettori, altro socio di Rousseau e braccio destro di Casaleggio — è contenuta una clausola in base alla quale se allo scioglimento del Comitato in questione “dovessero restare fondi a disposizione”, questi “verranno devoluti all’Associazione Rousseau“.
La medesima dicitura è presente nello statuto del Comitato per le rendicontazioni e i rimborsi del M5S, contenitore creato da Di Maio per scongiurare nuovi casi di ‘furbetti del bonifico’.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 7th, 2019 Riccardo Fucile
NON BASTAVA AVER PIAZZATO IL PROPRIETARIO AMICO DI SALVINI AL PARLAMENTO EUROPEO, ORA ANCHE LA MOGLIE IN REGIONE…A QUANDO UNA POLTRONA ANCHE PER GLI ASSISTENTI DI SPIAGGIA?
Il Fatto racconta oggi che c’è ancora il Papeete nel destino della Lega: alle elezioni regionali in Emilia Romagna si prepara la candidatura di Jenny Incorvaia, moglie di Massimo Casanova, proprietario dello stabilimento da cui Matteo Salvini ha fatto partire la crisi di governo.
Casanova è nel frattempo diventato eurodeputato del Carroccio; ora la moglie potrebbe fare il bis candidandosi a Ravenna:
Alle scorse Europee, Casanova raccolse più di 65 mila preferenze arrivando secondo solo all’ex ministro.
Un bel pacchetto di voti in poco meno di un mese di campagna elettorale lungo la circoscrizione meridionale: in particolare la Puglia dove i Casanova hanno casa, ai piedi del Gargano vicino al lago di Lesina.
Recentemente la tenuta, sui 600 ettari, è stata oggetto di un esposto per presunti abusi edilizi cui è seguita una ispezione da parte della Guardia di Finanza.
Proprio in questa villa, Salvini si sarebbe riposato un paio di giorni in compagnia dell’amico fraterno prima delle Regionali in Abruzzo.
Un rito fortunato che i due potrebbero ripetere a breve.
Sostenitore del Carroccio fin da giovanissimo, ha raccontato più volte che nel 1988 convinse la madre a mettere a disposizione l’albergo familiare per ospitare uno dei primi incontri di Umberto Bossi. Ai tempi in Romagna nessuno voleva accogliere il Senatùr.
I Casanova hanno tre figli,due gemelli e una bambina, e sono cattolici. Incorvaia ha un passato atletico, negli anni Novanta partecipava a competizioni, nazionali ed europee, di ballo boogie woogie.
Da sempre gran sostenitrice del compagno, negli anni ne ha condiviso anche le amicizie: numerosi i selfie con Elisa Isoardi, ex fidanzata del leader della Lega. Lady Papeete e il marito non confermano nè smentiscono, ma sono in tanti a spingere per una sua candidatura nella lista di Ravenna, magari proprio da capolista.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 7th, 2019 Riccardo Fucile
PER 10 DEGLI 11 MINORI IL PM CHIEDE LA “MESSA IN PROVA” CHE GLI EVITERA’ IL CARCERE MINORILE: ERA ACCUSATI DI TORTURA E SEQUESTRO DI PERSONA AGGRAVATO
Eviteranno quasi tutti il carcere i componenti della baby gang protagonista degli assalti in stile
arancia meccanica contro Antonio Cosimo Stano, il pensionato pugliese affetto da problemi psichici morto nell’aprile scorso in ospedale dopo essere stato preso di mira da un gruppo di giovani che lo insultava e picchiava continuamente, sottoponendolo a sevizie solo per divertimento sia in strada che nella sua abitazione di Manduria, in provincia di Taranto. Per dieci degli undici minori coinvolti infatti il pm Pina Montanaro, capo della Procura per i minorenni, ha chiesto al tribunale la possibilità della misura alternativa della messa in prova che di fatto gli eviterà di finire in un carcere minorile.
Si tratta di una misura che prevede un percorso guidato attraverso il quale i ragazzi svolgeranno servizi a favore della comunità ad esempio in strutture del volontariato.
Una misura possibile per l’età degli imputati, si tratta di adolescenti nati tra il 2001 e il 2004, e perchè non hanno precedenti.
L’unico escluso dalla richiesta è il minore protagonista di uno dei video degli assalti al pensionato di Manduria, a causa della sua indole e il passato giudicati violenti e per la “brutalità e crudeltà degli episodi di cui si è macchiato”.
Per lui infatti è stato chiesto di procedere col giudizio con rito abbreviato. A decidere se accogliere le richieste dell’accusa sulla loro sorte sarà ora il Gup Bina Santella nell’udienza decisiva fissata per il 28 gennaio prossimo.
La richiesta di messa alla prova per i minori però difficilmente sarà respinta visto che la stessa istanza era stata presenta nei giorni precedenti anche dai difensori dei giovani imputati.
Per loro le accuse a vario titolo vanno dalla tortura al danneggiamento, dalla violazione di domicilio al sequestro di persona aggravato. In base alla gravità dei fatti, per ognuno dei ragazzi la prova avrà una durata diversa: si va dai due ai tre anni.
Il reato più grave è quello della tortura, seguita dalla morte del pensionato, crimine attorno al quale ruota anche il processo a carico dei maggiorenni coinvolti nei pestaggi. Su questo punto infatti le perizie di parte divergono completamente.
Quella dell’accusa sostiene che proprio le violenze sul pensionato pugliese sarebbero alla base dei malesseri che poi lo hanno portato alla morte mentre per i periti della difesa la morte dell’uomo sarebbe legata ad altre cause e comunque non riconducibile alle violenze subite. Il Tribunale ha chiesto un parere indipendente nominando altri esperti.
Un breve commento
Della vicenda si occuparono per molti giorni i media, a causa dell’efferatezza del reato. Qualcuno ci dovrebbe spiegare:
1) Perchè a fronte di denunce alle autorità di pubblica sicurezza da parte dei vicini (le violenze duravano da due anni) nessun è intervenuto
2) Che provvedimenti sono stati presi nei confronti delle autorità che hanno chiuso entrambi gli occhi commettendo una evidente “omissione di atti d’ufficio”
3) Dove erano le famiglie dei minori in oggetto quando tutti sapevano a Manduria i reato che stavano commettendo i loro figli
4) Metterli “in prova” lasciandoli presso famiglie che hanno dimostrato di non avere la capacità di seguirli sarebbe una decisione di buon senso?
5) Il reato ha avuto in quel contesto una “incidenza sociale” enorme: lasciare liberi questi delinquenti è un precedente che pagheremo perchè dimostra che si può commettere un crimine abietto contro persone indifese senza pagarne le conseguenze
6) Fossero stati 10 minori stranieri si sarebbe usata la stessa “larghezza di vedute” o non avremmo visto cortei di protesta?
7) Legalità è “chi sbaglia paga”, senza distinzioni: per chi reitera un reato per mesi, per chi sevizia un essere indifeso per puro sadismo non ci deve essere accanimento ma neanche alcuna pietà .
Il loro posto è la galera senza sconti di pena.
(da agenzie)
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Dicembre 7th, 2019 Riccardo Fucile
PER LA SERIE FACCIAMOCI CONOSCERE NEL MONDO… IL CLIENTE SPAGNOLO HA AVUTO LA FRATTURA DEL SETTO NASALE, IL CAMPIDOGLIO PRONTO A RITIRARE LA LICENZA MA DOVREBBE CHIEDERE I DANNI DI IMMAGINE
La polizia di stato di Fiumicino ha individuato un tassista colpevole di lesioni per futili motivi nei confronti di un passeggero italiano appena sbarcato a Roma da Madrid.
Il passeggero, rivoltosi a un tassista in regolare servizio presso l’aeroporto di Fiumicino, al fine di ottenere l’applicazione del tassametro per la corsa dallo scalo romano alla Capitale, è stato aggredito dallo stesso tassista e colpito con un violento pugno in pieno volto, che ha causato al malcapitato la frattura del setto nasale
La violenta scena, ripresa dalle telecamere posizionate nell’area esterna arrivi del Terminal 3, è avvenuta di fronte alla totale indifferenza sia degli altri tassisti e degli addetti volontari del “taxi service” che si occupano di assistere i passeggeri che richiedono il servizio di trasporto, sia da parte delle altre persone in transito.
Dalle immagini l’uomo si rivolge al tassista, che appare fin da subito visibilmente irritato, al punto tale da rifiutare il carico dei bagagli a bordo del taxi e in più di una occasione respinge uno dei bagagli.
Nel frangente, mentre è in corso la discussione fra i due, un assistente del servizio taxi con indosso un fratino giallo fa salire a bordo della stessa vettura un altro cliente, mentre il tassista risale a bordo dell’auto.
Il primo viaggiatore, probabilmente infastidito, bussa più volte sul vetro posteriore del taxi per chiedere spiegazioni all’autista. Nella scena seguente il tassista infuriato, scende e a passo spedito va incontro al viaggiatore e lo colpisce con un pugno in pieno volto. L’aggredito a quel punto cade all’indietro, mentre il tassista riparte alla guida dell’auto con l’altro cliente a bordo. L’uomo colpito riesce faticosamente a rimettersi in piedi. La terribile scena avviene di fronte a diverse persone che guardano, ma senza intervenire.
Pochi minuti dopo l’uomo aggredito viene assistito e medicato nel vicino pronto soccorso aeroportuale di Adr e poi trasferito all’ospedale Cto di Roma, dove gli è stata diagnosticata la frattura del setto nasale giudicata guaribile in 30 giorni.
Il Campidoglio, a quanto si apprende, attenderà gli sviluppi delle indagini sul tassista e qualora le indagini delle forze dell’ordine ne confermassero la colpevolezza dell’autista, il Comune farebbe scattare la procedura per il ritiro della licenza al tassista.
(da agenzie)
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Dicembre 7th, 2019 Riccardo Fucile
E’ L’EROE PADAGNO CHE AVEVA NEGATO LA CITTADINANZA ALLA SEGRE, SALVO POI FARE MARCIA INDIETRO… INCASTRATO DA FOTO E VIDEO
Il sindaco di Biella Claudio Corradino di nuovo nella bufera. L’accusa questa volta è peculato.
L’indagine della Procura della Repubblica di Biella, infatti, è legata all’uso privato dell’automobile comunale da parte del primo cittadino.
A far partire l’indagine, due consiglieri comunali storicamente avversari del sindaco leghista: Stefano Revello e Roberto Tomat, di Cossato, che già in passato avevano sollevato politicamente il caso dell’uso improprio da parte dell’amministratore di mezzi comunali.
Giovedì scorso Corradino si è presentato al terzo piano del tribunale, accompagnato dal suo avvocato, Carlo Boggio Marzet. Qui sarebbe stato ascoltato per un paio d’ore dal Procuratore capo in persona, Teresa Angela Camelio.
Presente al colloquio il luogotenente dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, Tindaro Gullo, a cui sono stati affidati una serie di rilievi.
L’accusa sostanzialmente è quella di aver utilizzato fuori dagli orari di servizio da sindaco, mezzi dell’amministrazione. E non da oggi.
I fatti oggetto di verifica sarebbero infatti legati anche alla sua esperienza nella città di Cossato, dove Corradino ha governato per ben dieci anni. Ma sotto i riflettori delle indagini della Procura ci sarebbero episodi legati all’insediamento nella città di Biella, avvenuta la scorsa estate.
Il braccio di ferro tra i due consiglieri di minoranza di Cossato e Corradino è di vecchia data, ma stavolta ci sarebbero una serie di fotografie e di documentazioni video messe a disposizione dei magistrati, che evidenzierebbero un uso non conforme alla legge dell’auto in dotazione al primo cittadino: una Bmw di colore blu scuro, immortalata in luoghi non istituzionali ed in orari non legati al ruolo istituzionale del sindaco.
Dopo la figuraccia per la cittadinanza onoraria negata alla senatrice a vita Liliana Segre, un’altra pesantissima tegola sulla testa della giunta di centro-destra del capoluogo laniero.
(da agenzie)
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