Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
QUESTO E’ TERRORISMO SOVRANISTA CON PRECISI MANDANTI MORALI DI ISTIGATORI ALL’ODIO… LA POLIZIA STA ANALIZZANDO CENTINAIA DI MESSAGGI SUI SOCIAL, POSSIBILI LEGAMI CON GRUPPI DI ESTREMA DESTRA
Silvia Romano è tornata da due giorni nella sua casa di Milano. Ma oltre a ricevere minacce sui
social, ora è stata accertata anche un’aggressione fisica: cocci bottiglia sono stati scagliati contro le finestra del palazzo della cooperante 24enne rientrata dopo 18 mesi di sequestro in Kenya e Somalia.
La scoperta è stata fatta nel primo pomeriggio di martedì 12 maggio, quando i vicini che abitano al primo piano dello stabile hanno chiesto l’intervento della polizia. La famiglia, che abita al piano di sotto rispetto all’appartamento della ragazza, ha raccontato di aver trovato alcuni cocci di bottiglia vicino alla finestra che si affaccia su via Casoretto.
Si tratta della finestra che si trova sotto quella dalla quale lunedì pomeriggio Silvia Romano si è affacciata per salutare amici e sostenitori dopo il suo rientro nella sua città natale. Sul posto è arrivata anche la polizia scientifica per repertare i frammenti di vetro, mentre altri agenti hanno ascoltato le persone che vivono nell’appartamento.
Non è ancora chiaro quando sia stata lanciata la bottiglia, ma i vicini hanno raccontato che sicuramente si tratta di qualcosa scagliato dall’esterno. In questo caso potrebbe trattarsi di qualche gesto dimostrativo indirizzato all’appartamento della cooperante. Un episodio preoccupante, perchè significherebbe che le minacce di morte arrivate via social in questi giorni e sulle quali è stata aperta un’inchiesta dal pm Alberto Nobili per minacce aggravate, si sono già trasformate in gesti fisici.
E intanto sono al vaglio degli investigatori del Ros di Milano decine di messaggi social indirizzati a Silvia Romano e contenenti frasi d’odio.
L’analisi è appena cominciata, dopo che ieri la giovane cooperante milanese liberata dopo un rapimento durato un anno e mezzo è stata ascoltata per più ore in procura, nell’ambito dell’indagine per minacce aperta dalla sezione antiterrorismo guidata dall’Aggiunto di Milano Alberto Nobili.
Stamattina gli investigatori si sono recati in via Casoretto, dove abita insieme alla madre e alla sorella: c’era anche il comandante del Ros Andrea Leo, ma la visita, durata circa mezz’ora, sarebbe stata “solo di cortesia”.
Ora le indagini puntano a individuare con precisione gli autori delle intimidazioni online e delle minacce. Gli inquirenti stanno anche verificando eventuali collegamenti tra autori di messaggi e gruppi dell’estrema destra.
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
“ANCORA PIU’ GRAVE CHE CIO’ SIA AVVENUTO NELL’AULA DELLA CAMERA”
Una vergogna.
E meno male che nel centro-destra c’è chi non si associa: “Non è accettabile che si accusi di terrorismo una cittadina italiana che è stata prigioniera per 18 mesi di un gruppo di feroci criminali. Ancora meno accettabile è che questo avvenga nell’Aula della Camera. Sono intervenuta immediatamente nel ruolo di vicepresidente per censurare le parole del collega della Lega, che considero inadeguate alla carica istituzionale che ricopre e riprovevoli sul piano umano. Ritengo che tutte le istituzioni nella situazione drammatica che vive il Paese debbano recuperare sobrietà e serietà . Gli italiani non sopportano più i teatrini”.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
PAGANO HA “DIMENTICATO” SEMMAI DI DIRE CHE LA LEGA ERA ASSENTE AL MINUTO DI SILENZIO ALLA CAMERA PER IL POLIZIOTTO UCCISO
La parte tragicamente divertente del discorso di Alessandro Pagano della Lega è che, oltre ad
essere un cazzaro di prima categoria perchè ha definito neo-terrorista Silvia Romano, è anche un bugiardo.
Nella foga dell’uscita nei confronti della ragazza rapita in Africa, infatti, nessuno si è accorto che Pagano stava confrontando il ritorno in Italia di Romano con i funerali di Pasquale Apicella, poliziotto morto durante un inseguimento con dei malviventi a Napoli: “Al suo funerale erano presenti 15 persone e nessuna autorità dello Stato”, ha sostenuto il povero deputato.
Il che è una bugia: alla cerimonia di Secondigliano erano infatti presenti la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della Polizia Franco Gabrielli, come si legge sul sito del ministero dell’Interno e come è possibile verificare guardando il video se per caso uno non sa leggere.
L’onorevole (ahahah) Pagano è talmente sveglio da non essersi accorto che in questo tweet di ieri in cui reiterava la bufala dello Stato assente ai funerali di Apicella era presente anche la ministra Lamorgese.
Pagano, poveretto, in realtà si è confuso. Perchè in realtà ad essere assente durante una commemorazione di Apicella non è stato il governo, ma il suo partito:
Quando, poco prima di pranzo, il presidente della Camera Roberto Fico ha dato inizio alla breve cerimonia di cordoglio, rendendo omaggio “al giovane agente deceduto per la risolutezza e il coraggio mostrati nell’adempimento del dovere”, gli scranni della Lega erano quasi completamente deserti. Su 125 eletti, saranno stati presenti non più di 4 o 5 deputati.
E dire che una quarantina di onorevoli del Carroccio, dieci volte tanto, erano rimasti invece asserragliati nel palazzo fino all’alba, per protestare contro il governo.
Una notte intera trascorsa a scattare selfie e a girare video, subito postati sui social, per testimoniare la “battaglia a oltranza per la democrazia” (copyright di Salvini).
Difesa tuttavia dai leghisti a intermittenza: non di giorno, quando l’aula dedicava un minuto di silenzio all’ultimo caduto delle forze dell’ordine, ma di notte, che fa più notizia.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
PER SALVINI “IL PROBLEMA E’ L’ISLAM FANATICO”…ANDATE A COMBATTERLO AL FRONTE ALLORA, INVECE CHE INSULTARE UNA CHE HA LE PALLE DI DEDICARSI AI BAMBINI ORFANI “AIUTANDOLI A CASA LORO”
Bagarre in Aula alla Camera dopo che il deputato della Lega Alessandro Pagano ha definito Silvia Romano “la neo-terrorista”.
Pagano è stato ripreso dalla vicepresidente della Camera Mara Carfagna, cosa che però non ha impedito vivaci proteste di molti deputati. In difesa di Pagano interviene il leader della Lega Matteo Salvini: “Il problema non è Silvia Romano – scrive su Facebook – Lasciamo stare Silvia e guardiamo al vero nemico: l’Islam fanatico, integralista, violento, assassino”.
Mentre la mamma di Silvia Romano, Francesca Fumagalli, taglia corto: “Non ho sentito e non mi interessa. Non amo la politica, non la seguo” risponde a chi le chiede se intende querelare Pagano.
La vicepresidente Carfagna ha a sua volta subito ripreso Pagano. Dopo che il deputato della Lega ha concluso l’intervento ha preso la parola Emanuele Fiano (Pd), che ha definito “inaccettabili” le parole di Pagano perchè ha utilizzato l’Aula per “diffamare e calunniare una persona in termini di codice penale, una persona che è stata 18 mesi prigioniera dei terroristi”.
Carfagna ha a sua volta ribadito di aver già ripreso Pagano e che le sue parole sono “inaccettabili”. “Evidentemente – ha concluso – l’onorevole Pagano se ne assume la responsabilità “.
Elena Grandi, co-portavoce nazionale dei Verdi-Europa Verde, insieme a Laura Russo e Silvana Meli, rispettivamente co-portavoce del Lazio e di Roma, chiedono le dimissioni di Pagano.
“Non bastava – affermano – tutta la misoginia contro Silvia Romano che si legge sui profili social di esponenti politici e personaggi pubblici, ancora a tre giorni dal suo rientro in patria, per come è vestita, per il suo sorriso, per la sua conversione. Accuse e minacce sono entrate nel Parlamento, la più alta Istituzione di questo Paese. Ci domandiamo, dunque, dove siano i limiti di questa classe politica che ogni giorno continua a oltraggiare la storia d’Italia e di tante donne con la propria inadeguatezza. In un Paese normale Pagano sarebbe accompagnato alla porta: ne chiediamo a gran voce le dimissioni”.
Anche deputata dem Laura Boldrini reclama l’intervento del presidente della Camera Roberto Fico e gli indirizza una lettera, chiedendogli “quali iniziative intenda assumere nei confronti dell’onorevole Pagano per le sue accuse gravi e manifestamente infondate nei confronti della cittadina Silvia Romano.
“Con quelli della Lega servirebbero delle mascherine speciali: tecnologicamente dotate di un meccanismo tale che quando dici una cazzata ti blocca”, scrive su Twitter il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “Gli italiani sentirebbero così – prosegue l’esponente di Leu – meno sciocchezze, meno istigazione all’odio e insulti da vecchi arnesi, come è avvenuto oggi a Montecitorio. Che vergogna”.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
IN CALO ANCHE IL PD AL 22%… M5S AL 16,9%, FORZA ITALIA AL 7,5%
Prosegue anche questa settimana il calo della Lega, che scende al 24,6% dal 24,9% della settimana
scorsa.
Non riduce, però, le distanze il Pd, che perde lo 0,9%, arretrando al 22%.
Consolidano il proprio consenso il Movimento 5 Stelle (16,9% dal 16,8) e, soprattutto, Fratelli d’Italia al 14,2% dal 13,8.
Forza Italia sale al 7,5 dal 7,2, La Sinistra al 3 dal 2,8, Italia Viva resta ferma al 2,6 mentre tra le liste che non raggiungono la doppia cifra, si deve segnalare la crescita di Azione, che sale al 2% dall′1,1 della scorsa settimana.
Quanto all’indice di fiducia sempre stabile Conte al 59%, mentre scendono Zaia, Salvini e la Meloni e salgono Berlusconi e Di Maio.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
LA CARFAGNA LO RICHIAMA, SCOPPIA LA BAGARRE ALLA CAMERA
In un paese normale quelli come Alessandro Pagano in Parlamento non ci dovrebbero nemmeno arrivare.
In un paese normale quelli come Alessandro Pagano, se per caso arrivano in Parlamento, dovrebbero poi trovare una forza politica che li accompagna fuori.
Ma la Lega non si vergognerà di quello che ha fatto oggi Alessandro Pagano alla Camera, ovvero definire Silvia Romano una “neoterrorista” e blaterare poi a pene di segugio che lo ha letto su Repubblica, e non lo accompagnerà fuori dal Parlamento perchè le frega soltanto dei voti.
Pagano, illustrando un ordine del giorno al decreto Covid, ha criticato il governo perchè al funerale di un poliziotto morto per il coronavirus non era presente con nessun proprio rappresentante (da precisare che alla commemorazione alla Camera di un altro poliziotto gli scranni dei leghisti erano vuoti dopo che avevano occupato l’aula di notte, ndr). mentre, ha aggiunto, “quando è tornata una neo-terrorista, perchè questo è El Shabaab, sono andati ad accoglierla”.
Immediate le voci di protesta si sono levate dall’emiciclo. La vicepresidente Carfagna ha a sua volta subito ripreso Pagano.
Dopo che il deputato della Lega ha concluso l’intervento ha preso la parola Emanuele Fiano (Pd), che ha definito “inaccettabili” le parole di Pagano perchè ha utilizzato l’Aula per “diffamare e calunniare una persona in termini di codice penale, una persona che è stata 18 mesi prigioniera dei terroristi”.
Carfagna ha a sua volta ribadito di aver già ripreso Pagano e che le sue parole sono “inaccettabili”. “Evidentemente — ha concluso — l’onorevole Pagano se ne assume la responsabilità ”.
Protesta anche il deputato Pd Filippo Sensi che poi su twitter racconta le parole di Pagano e commenta: “Il vomito”.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
“CI SONO SEDICENTI CRISTIANI CHE VIVONO NELLA PRESUNZIONE DI CONOSCERE CIO’ CHE PASSA NEL CUORE E NELLA MENTE DI UNA PERSONA”
Anche l’arcivescovo emerito di Milano condanna gli attacchi a Silvia Romano, spesso fatti da
sedicenti cristiani che del cristianesimo non conoscono nemmeno l’abc: “Penso che la reazione di certi italiani, che mi auguro siano pochi, al ritorno di Silvia Romano sia strutturalmente sbagliata. Al di là del caso particolare, identifica uno sguardo sull’altro che è sbagliato. Noi viviamo troppo nella presunzione di conoscere ciò che passa nel cuore e nella mente di una persona che poi va a qualificare le sue scelte”.
Così il cardinale Angelo Scola, ospite della trasmissione ‘Circo Massimo’ su Radio Capital.
Nel vangelo, aggiunge il cardinale Scola, “Gesù ci ha detto ‘non giudicate, non sarete giudicati’ che non vuol dire non farsi un parere culturale, sociale, politico e religioso su un determinato fatto ma vuol dire saper stare teneramente alle soglie del cuore del cammino di una persona”.
“Il primo elemento del ritorno di Silvia Romano deve essere di gioia, perchè una giovane vita è stata salvata. Poi ci sarà tempo per analizzare la situazione”.
Sull’islam, racconta il cardinale, “ho notato con una certa tristezza che non c’è nella maggioranza del nostro popolo una prevenzione ma una grande ignoranza. In Occidente conoscere meglio l’islam sembra non interessare se non a una minoranza delle persone. Io però sono speranzoso”.
(da Globalist)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
LE DICHIARAZIONI RESE AI MAGISTRATI CHE INDAGANO SUL SEQUESTRO
“Ho avuto paura, specialmente all’inizio, ma sto bene”: inizia così il racconto che Silvia Romano ha fatto dei suoi mesi di prigionia in Africa, durante il quale ha parlato anche della sua conversione all’Islam.
La giovane cooperante italiana, rapita dal gruppo jihadista Al Shabaab un anno e mezzo fa e tornata in Italia domenica 10 maggio, ha raccontato al magistrato Sergio Colaiocco e al colonnello del Ros Marco Rosi i mesi di prigionia, contraddistinti inizialmente dalla paura e dallo smarrimento e proseguiti con la lettura del Corano e la conversione all’Islam.
Il racconto, emerso grazie a un articolo del Corriere della Sera, ha inizio proprio nei giorni precedenti il rapimento quando “due uomini erano venuti a cercarmi nel villaggio di Chakama in Kenya. Quando l’ ho saputo non ho dato importanza alla cosa”.
E invece qualche giorno dopo arrivano in quattro e la portano via con una moto.
“Il viaggio nella giungla è stato tremendo. Le moto si sono rotte subito e quindi abbiamo continuato a piedi per un mese. Mi hanno tagliato i capelli perchè dovevamo passare in mezzo ai rovi. Ero terrorizzata. Faceva caldo, ma poi la notte c’ era freddo e dormivamo all’ aperto. Mi hanno dato i vestiti e anche alcune coperte. Abbiamo dovuto attraversare un fiume. Il fango mi arrivava alla vita. Dopo ho saputo che siamo stati in cammino un mese”.
Il gruppo, così, arriva nella prima casa: “Mi hanno chiuso in una stanza, dormivo su un pagliericcio. Mi davano da mangiare e non mi hanno mai trattata male, non sono stata incatenata o picchiata. Non sono stata violentata. Però ho chiesto un quaderno. Volevo tenere il tempo, capire quando era giorno e quando scendeva la notte. Volevo scrivere tutto. Ho chiesto anche di poter leggere, libri”.
Le portano un computer non collegato a internet e un quaderno. “Volevo pregare e mi hanno messo il Corano scritto in arabo e in italiano. Mi hanno anche dato dei libri. Ero sempre da sola e a un certo punto mi sono avvicinata a una realtà superiore. Pregavo sempre di più, passavo il tempo a studiare quei testi. Ho imparato anche un po’ di arabo”. Inizia così la conversione: Silvia Romano ne parla anche con il suo carceriere, quello che “per me era il capo”, l’unico che conosce l’inglese. C’è anche lui quando si celebra la shahada, la cerimonia di adesione all’Islam.
Il racconto di Silvia continua: “Pregavo e guardavo video. Mi mettevano filmati su quello che accadeva fuori, li prendevano da Al Jazeera. Io vivevo chiusa nella stanza ma sentivo vociare fuori e il richiamo del muezzin. Questo mi ha fatto pensare che fossero caseggiati, erano villaggi con altre persone anche se io ho visto soltanto i sei uomini che mi tenevano prigioniera. Erano divisi in due gruppi da tre. Non ho mai visto donne”.
La cooperante racconta anche di essere stata molto male durante la sua prigionia, in almeno due occasioni. “Avevo dolori forti e la febbre, hanno fatto venire il dottore e mi hanno curata. Mi hanno sempre dato da mangiare, se la sera eravamo in viaggio per i trasferimenti e faceva freddo mi davano le coperte”.
Nel corso della prigionia, Silvia Romano gira anche tre video, sempre con lo stesso testo, per dimostrare che è viva.
Poi, un giorno, l’incubo finisce. “Mi disse che l’ operazione era finita, che mi liberavano. Dopo qualche giorno è venuto a prendermi. Mi ha fatto salire su un carretto trainato da un trattore. Sopra c’era un tavolo. Il viaggio è durato tre giorni e due notti. per dormire mi sono messa sotto il tavolo con le coperte”.
Viene consegnata a due uomini e portata nell’ambasciata italiana a Mogadiscio dove viene accolta dall’ambasciatore Alberto Vecchi. Silvia chiede di mangiare una pizza, le viene chiesto se ha bisogno di altri abiti. “No, sto bene così — risponde Silvia — Adesso mi chiamo Aisha, tornerò in Italia con questi vestiti. Continuerò a tenere il velo. Ne parlerò poi con mamma”.
(da TPI)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
LA BASE HA DECISO PER UN CANDIDATO UNICO CON IL CENTROSINISTRA, LA “PRIMADONNA” VOLEVA ESSERE LEI LA CANDIDATA GOVERNATRICE SENZA ALLEANZE… ADESSO CERCHERA’ SI SOTTRARRE VOTI ALLA COALIZIONE FAVORENDO I SOVRANISTI
Sarà forse nel destino di Genova essere patria del fondatore del M5S, Beppe Grillo, ma anche
teatro delle scissioni e delle guerre intestine più laceranti che la formazione pentastellata ha conosciuto nella sua (fin qui) breve storia.
Alice Salvatore, per anni la primadonna del Movimento in Liguria, tuttora capogruppo in Regione, è pronta a candidarsi da sola, contro il M5S ufficiale che ha votato per allearsi con il Pd e il centrosinistra alle prossime regionali.
È presto per dire se lo strappo ci sarà anche sul simbolo, ipotesi non da escludere almeno nelle intenzioni della Salvatore, che stamattina spiegherà le sue ragioni in un incontro convocato per la tarda mattinata.
Difficile, se non impossibile, che però possa presentarsi con il logo ufficiale dei Cinquestelle. Anzi, nel Movimento ligure chi non ha mai visto di buon occhio la sua conduzione politica dà per imminente una procedura dinanzi ai probiviri del partito, che potrebbe portare anche all’espulsione della Salvatore.
L’intenzione della capogruppo grillina, però, sarebbe quella di andare avanti comunque, magari affiancata da un altro consigliere regionale, Marco De Ferrari, da sempre vicinissimo politicamente alla Salvatore.
La capogruppo regionale ha iniziato mesi fa a mostrare la sua insoddisfazione per la strada su cui si è incamminato il Movimento in Liguria. Contraria all’alleanza con il Pd e il centrosinistra, è stata detronizzata dopo aver vinto la prima votazione on line sulla piattaforma Rousseau, sconfiggendo al ballottaggio l’ex consigliere comunale di Ventimiglia, Silvia Malivindi per il ruolo di candidata governatrice.
Sorpassata dalle dinamiche nazionali, e dalla volontà della stragrande maggioranza degli eletti liguri di tentare la riproposizione ligure dello schema giallorosso che governa a Roma, è invece uscita sconfitta dalla seconda votazione – sempre su Rousseau – che ha dato via libera alla trattativa con il centrosinistra.
La capogruppo potrebbe perciò correre in maniera autonoma, rinunciando al simbolo del Movimento e creando una propria lista.
(da “Il Secolo XIX”)
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