Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
“NEL LINCIAGGIO VERSO SILVIA ROMANO NOTO UN SESSISMO PROFONDO”…. “LA DESTRA OGGI SI TROVA BENE NEL GHETTO POPULISTA”
Una cosa dice appena risponde al telefono: “Penso di poter parlare con tutta onestà della destra perchè la conosco bene ma al tempo stesso ho rotto ogni connessione di tipo psicologico e politico con quel mondo”.
Flavia Perina, nata nel mondo del Movimento sociale italiano, un passato da direttore del Secolo d’Italia, già parlamentare di Futuro e Libertà , da tempo tornata al giornalismo “senza aggettivi”.
Ed eccola in una lunga conversazione con l’Huffington Post nei giorni in cui la destra italiana si divide su Silvia Romano.
Perina, se ha rotto ogni connessione vuole dire che non si definisce più una donna di destra?
Da molto tempo non riesco a riconoscermi nella destra italiana.
Guido Crosetto, Fabio Rampelli, Francesco Storace difendono Silvia Romano e la sua conversione, e scoppia lo stupore generale. Come se ci fosse un pregiudizio nei confronti della destra. E’ così?
Ci sorprendiamo giustamente per le posizioni di Guido Crosetto, Fabio Rampelli, Francesco Storace, sulla vicenda di Silvia Romano perchè la destra ha sempre ostentato su questi fatti un’alta dose di cattivismo: è un sentimento che non corrisponde al suo dna, ma in genere gli attuali leader giudicano utile assecondare le pulsioni estremiste del loro “popolo”. Da tempo hanno rinunciato all’opera pedagogica che, in tempi passati, la destra considerava fra i suoi doveri anche nei confronti del suo elettorato.
A tal proposito torna in mente la figura di Giano Accame, intellettuale di destra, anche lui direttore del Secolo d’Italia. Ecco, Accame pubblicò la foto di Fini con una bambina eritrea. Fu rivoluzionario.
E’ un episodio molto citato. Era il 1988, si cominciava a parlare dell’emergenza immigrazione, cominciavano ad emergere istinti razzisti che nell’opinione pubblica facevano riferimento alla destra. Accame pensò bene di stroncarli, di dare un’indicazione precisa, con quella famosa prima pagina che tutti citano ma che forse bisogna raccontare bene.
Lo faccia lei.
Non c’era solo una foto di Fini durante la visita a una casa famiglia, con una bambina eritrea in braccio, ma anche Il titolo “Solidarietà ”. E un sommario che schierava il giornale “con gli esclusi della società opulenta”. L’editoriale di Giano Accame pubblicato a fianco era intitolato: “La compassione contro lo sfruttamento”.
Lo stesso Giano Accame che teorizzava il “fascismo immenso e rosso”.
E’ il titolo di un suo libro, ma forse la definizione politica più esatta del suo impegno, anche giornalistico, va cercata in un altro saggio e in un altro titolo: Socialismo tricolore.
Ritorniamo alla foto di Fini con la bambina eritrea.
A quell’epoca, negli ultimi anni del Novecento l’obiettivo principale della destra era trovare occasioni per uscire dal ghetto, mostrare una natura spesso diversa dalla caricatura che ne facevano i suoi avversari.
E oggi ci vuole restare?
Credo che la destra di oggi si trovi abbastanza bene nel ghetto, intesa come area di opposizione radicale, opposizione “di sistema”. Pensano che quel tipo di isolamento e di “alterità ” porti consensi. E che quindi debba assecondare il tipo di elettorato che apprezza il rifiuto di ogni contaminazione e dialogo, sempre percepito come intelligenza col nemico.
Oltre a Giano Accame, la destra è stata anche Giuseppe Tucci, orientalista, storico delle religioni che fondò l’Istituto italiano per il Medio e l’Estremo oriente.
Ma sì, il rapporto storico della destra anche con l’Oriente e anche con lslam è stato un rapporto di interesse e studio a tutti i livelli. Basta dire che uno degli intellettuali più ascoltati a destra è Pietrangelo Buttafuoco, l’autore de “il feroce saracino”. Ecco, nessuno del suo mondo si è mai sognato di contestargli la sua scelta religiosa. E tuttavia nel racconto pubblico ogni apertura al pluralismo, non solo religioso, sparisce, anzi spesso viene criminalizzata: basti pensare alla lunga battaglia contro le moschee.
La sua direzione del Secolo d’Italia, tuttavia, fu oggettivamente pluralista.
Altri tempi. Il lavoro principale che affrontai insieme al condirettore Luciano Lanna fu quello di dare voce a segmenti della destra oscurati dalla cosiddetta “linea ufficiale” e aprire interlocuzioni col mondo esterno
Quali segmenti?
Esisteva una destra ecologista, aprimmo una rubrica su quei temi e la affidammo a Fiorello Cortiana, una firma che veniva da sinistra ma aveva una sensibilità molto simile alla nostra. C’era una destra amica del protagonismo e dei diritti femminili: ci inventammo “Thelma & Louise”, una rubrica dove si alternavano Isabella Rauti e Roberta Tatafiore, che veniva dall’esperienza più classica del femminismo. Parlammo di Islam con Noi Musulmani di Omar Cammileti, che raccontava storie eterogenee del mondo islamico, dai complessi rock alla moda. Fu il tentativo di sviluppare tanti interessi culturali e politici della destra, oltre le incombenze della “linea ufficiale”.
Una destra molto lontana dal bar sport…
Sicuramente. Purtroppo il bar sport è diventato uno dei riferimenti principali non solo della destra ma di molti settori politici. Gran parte delle prese di posizione che leggiamo ogni giorno sono fatte immaginando come intercettare il consenso del bar sport. La destra si è adattata, soprattutto perchè teme la concorrenza della Lega, abilissima nel gioco di quel tipo di propaganda. Negli ultimi tempi, tuttavia, ho notato un certo ritorno alla serietà , un po’ di smarcamento dal populismo più becero…
Su Silvia Romano, Giorgia Meloni ha una posizione differente da quella di Crosetto, Storace e Rampelli.
Vero. Mi ha sorpreso, tuttavia, che in una recente intervista proprio qui sull’Huffington abbia smentito l’esistenza di una pluralità di linea all’interno del suo partito. E’ sempre esistita una pluralità di voci all’interno della destra e non si capisce perchè oggi debba essere sparita. Credo che sia una ricchezza, non un fatto da nascondere.
Beppe Niccolai, ad esempio, storico dirigente del Msi, movimentista dentro il partito, diceva di sè: “Io sono molto più a sinistra di Ingrao”.
Sì, ma questa è paleontologia. A chiunque andasse a chiedere, oggi, chi fosse Beppe Niccolai dubito che saprebbero situarlo nel tempo e nello spazio, e soprattutto nella politica. La destra un po’ ha dimenticato, un po’ preferisce dimenticare.
Si spieghi meglio.
Faccio un solo esempio, ma potrebbero essercene tanti. Tra le cose paradossali della destra in questa ultima fase c’è l’elogio dei muri che dividono l’Europa, a cominciare dal muro di Viktor Orban. Ma come, mezzo secolo a contestare il Muro di Berlino come una ferita assoluta, una intollerabile lacerazione, un orrore contro i popoli d’Europa, e ora i muri piacciono? C’era un muro anche a Gorizia: Roberto Menia e Gianfranco Fini armati di piccone andarono a tirarlo giù, ovviamente con un’azione dimostrativa. La destra di oggi forse lo ricostruirebbe… La trovo una surreale conversione rispetto alla propria storia. Ma succede perchè quella storia non se la ricorda più nessuno.
Torniamo alla cooperante milanese.
Io credo che nel linciaggio social di Silvia Romano abbiano agito molte cose, ma soprattutto un sessismo profondo. Quest’anno sono stati liberati quattro ostaggi italiani. Tre erano maschi, una era Silvia Romano. Dei maschi non ci ricordiamo neanche il nome, pure uno di loro si sarebbe convertito e nessuno ha ritenuto di dovere scrivere due righe sulla faccenda. Di Silvia sì, ci ricorderemo: perchè forse è la sola vittima di sequestro che dopo la liberazione deve essere protetta dai suoi stessi concittadini. Così come è capitato a tutte le altre finite in ostaggio dei fondamentalisti. Penso alle due Simone, a Greta e a Vanessa. Su tutte si è trovato un motivo per indicarle al pubblico ludibrio.
A questo punto le chiedo: può esistere, nascere, una destra diversa?
Adesso no. Adesso la destra è questa.
Perchè?
Ogni tentativo in questa direzione è fallito. Bisogna prenderne atto. Siamo un Paese anomalo, siamo un Paese dove hanno vinto le formule populiste. Una destra sul modello di quello tedesco o francese è inimmaginabile. Come è difficilissimo trovare lo spazio per un altro tipo di sinistra, o di centro. La chiave di questo Paese è la competizione populista.
Si sente sconfortata?
No, per carità , osservo. La sola cosa sconfortante è che, inseguendo questa chiave populista, il Paese sta letteralmente andando a rotoli.
(da “Huffingtonpost“)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
GLI AIUTI AI VARI SETTORI E CHI NE USUFRUISCE
Un ombrello da 55 miliardi per proteggere imprese, famiglie e lavoratori dai danni del Coronavirus, che hanno rapidamente superato i confini dell’emergenza sanitaria.
Nella maxi-manovra si confermano i capisaldi degli interventi, dai fondi alla sanità e alla protezione civile al rinnovo di tutti gli ammortizzatori sociali, con l’accelerazione della Cig e il bonus autonomi che arriverà in automatico, fino alla creazione di un bonus per colf e badanti e di uno strumento ad hoc, il Reddito di emergenza, per le famiglie più in difficoltà .
Tante le misure per accompagnare la ‘Fase 2’, dai bonus per favorire mobilità alternativa ai mezzi pubblici nelle grandi città (ed evitare assembramenti nelle ore di punta), a sconti e incentivi per adeguare i posti di lavoro alle nuove norme sulla sicurezza anti-Covid fino all’Iva sulle mascherine, azzerata per tutto il 2020.
CIG PIU’ VELOCE, BONUS AUTONOMI AUTOMATICO
Primo impegno del governo quello di rifinanziare ma anche accelerare l’arrivo dei sostegni al reddito. Tempi più rapidi per la Cig (altre 9 settimane) e anche per quella in deroga, che non passerà più dalle Regioni ma direttamente dall’Inps. L’istituto in 15 giorni dalla domanda erogherà un anticipo del 40% dell’assegno.
L’indennità per gli autonomi sarà automatica e sempre di 600 euro per la mensilità di aprile, mentre la terza mensilità salirà a 1000 euro ma per i più danneggiati. Stanziati quasi 4,5 miliardi.
SMART WORKING, CONGEDI, BONUS BABYSITTER E CENTRI ESTIVI
Mano tesa alle famiglie, ancora alle prese con le scuole chiuse fino a settembre. I giorni di congedo speciale al 50% passano da 15 a 30 che si potranno chiedere, però, fino a fine luglio. Raddoppia anche il bonus babysitter (1.200 euro, 2.000 per sanitari e forze dell’ordine) che si potrà usare anche per pagare i centri estivi. Le famiglie con redditi fino a 36mila euro avranno anche una ulteriore detrazione di 300 euro. I genitori potranno anche chiedere di proseguire con lo smart working, a patto però che a casa non ci siano mamma o papà o perchè non lavorano o perchè beneficiari di sostegni al reddito.
IN ARRIVO 16MILA PROF E FONDI MATURITA’
Ci si prepara, comunque, alla riapertura delle scuole. Il decreto stanzia un miliardo e mezzo tra lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici e stabilizzazione di 16 mila insegnati. Previsti anche fondi specifici, quasi 40 milioni, per la pulizia delle aule e i dispositivi di protezione per prof e studenti che torneranno in classe per sostenere, tra un mese, la maturità . In arrivo anche 1,4 miliardi per l’università .
PACCHETTO TURISMO, DA IMU A BONUS VACANZE
Per non perdere la stagione estiva arriva un consistente pacchetto turismo che va dallo stop alla prima rata Imu per alberghi, ostelli, b&b, stabilimenti balneari, terme e campeggi al tax credit per chi sceglierà le vacanze in Italia, un buono fino a 500 euro per le famiglie con Isee fino a 40mila euro, da spendere in parte nelle strutture ricettive e in parte da scontare dalle tasse. Per aiutare bar e ristoranti a rispettare le distanze anti-contagio sospesa anche la tassa sull’occupazione aggiuntiva del suolo pubblico per i tavolini all’aperto. Previsti anche 100 milioni per i Comuni per il buco della tassa di soggiorno.
IMPRESE, STOP IRAP QUASI PER TUTTI
Alle imprese arrivano tre diversi aiuti in base ai ricavi, ma quasi tutte (con l’esclusione di quelle sopra i 250 milioni di ricavi, meno di mille imprese) non dovranno passare alla cassa a giugno per la rata Irap. La cancellazione vale circa 4 miliardi che si aggiungono ai circa 6 per i ristori a fondo perduto sotto i 5 milioni (minimo 1000 euro, calcolati sulla base delle perdite, al 20-25-10%). Per le imprese più piccole ci saranno anche sconti sulle bollette (appostati 600 milioni) e il credito d’imposta sugli affitti al 60% esteso a tutte le aziende. Per le attività di medie dimensioni, tra 5 e 50 milioni, ci sarà un mix di incentivi fiscali agli aumenti di capitale e la possibilità di un intervento di Invitalia con un nuovo ‘Fondo patrimonio Pmi’. Previsti incentivi anche per i privati che investono in aziende danneggiate dal Covid. Per le imprese sopra i 50 milioni scenderà in campo Cdp. Sospese poi plastic e sugar tax, rinviate al 16 settembre le scadenze fiscali e aumento a 1 milione delle compensazioni. Aiuti anche alle start up innovative.
BONUS GREEN, DALLE BICI ALLA CASA
Si moltiplicano gli incentivi green, da quelli per la mobilità (500 euro per bici e monopattini) al rafforzamento di ecobonus e sismabonus, al 110% se i lavori consentiranno un salto di due classi di efficienza. Per la mobilità arrivano anche rimborsi degli abbonamenti ai mezzi pubblici e fondi per le aziende del trasporto locale.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
IN SERATA CHIEDE SCUSA “SE HO OFFESO QUALCUNO”… NESSUN PERDONO PER SOGGETTI IN MALAFEDE CHE INFAMANO PERSONE PERBENE, IL BUONISMO E’ FINITO
Dopo aver calunniato alla Camera Silvia Romano, definendola “neoterrorista” e avere ancora nel pomeriggio ribadito il concetto, in serata il parlamentare leghista Pagano cambia versione: “Se offeso qualche sensibilità – ha detto – mi scuso. Sulle scelte personali nessuno ha titolo e diritto di intervenire”.
Evidente la pressione del partito per il cambio di atteggiamento, dopo essere stato sputtanato in tutta Italia.
Ma chi è Pagano? Classe 1959 di San Cataldo, provincia di Caltanissetta, muove i suoi primi passi in politica tra le fila della Democrazia Cristiana e fa il suo esordio in una assemblea politica nel 1994, venendo eletto con Forza Italia alla Regione.
Per due volte è assessore regionale, prima alla Sanità nella Giunta Provenzano di centrodestra (1996-98) e poi al Bilancio e ai Beni Culturali con Cuffaro.
Nel 2008 il salto nazionale con l’elezione nell’allora Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati, venendo rieletto anche nel 2013 sempre col Pdl.
Passa quindi al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, ma nel 2016 lascia il partito in dissenso sul ddl sulle Unioni Civili, aderendo il 18 ottobre di qeull’anno a Noi con Salvini, il movimento politico associato alla Lega Nord per il Mezzogiorno.
Nel 2018 arriva la terza elezione alla Camera dei deputati con la Lega di Salvini, con un importante nel suo ‘feudo elettorale’ di San Cataldo dove il Carroccio incassò il 9%.
Della Lega-Noi con Salvini è coordinatore per la Sicilia Occidentale.
Ha avuto guai giudiziari non ancora risolti. Nel 2018 finì indagato, insieme al segretario siciliano del movimento Angelo Attaguile, in un’inchiesta sul voto di scambio che vedeva coinvolta la lista salviniana.
Scambio di voti, favoritismi e promesse di posti di lavoro: era un sistema diffuso quello che a Termini Imerese era stato messo in piedi per condizionare le regionali del 2017 e le comunali dello stesso anno.
Al culmine di un’inchiesta che ha trasversalmente toccato gli schieramenti in campo, la Procura della Repubblica ha emesso 96 avvisi di conclusione indagini, un atto che prelude a una richiesta di rinvio a giudizio per assessori regionali, deputati, sindaci e amministratori comunali.
L’indagine, condotta dal pm Annadomenica Gallucci, è stata avviata due anni fa sull’onda delle polemiche suscitate dalla candidatura nella lista della Lega di Mario Caputo, fratello dell’ex deputato regionale ed ex sindaco di Monreale Salvino che non poteva essere candidato per una condanna per abuso d’ufficio.
Al suo posto era stato presentato il fratello ma nella promozione elettorale sarebbe stato utilizzato un espediente: il nome di Mario Caputo era accompagnato dalla specificazione “detto Salvino” che avrebbe, secondo la Procura, indotto gli elettori a confondere l’identità del candidato scambiandolo per il vero Salvino Caputo.
Di questa presunta manipolazione della volontà degli elettori rispondono sia i fratelli Caputo sia gli ex coordinatori della Lega in Sicilia, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile.
Questo è il personaggio che rappresenta per conto di Salvini la Lega alla Camera.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
UN ALTRO SCONCIO COMMENTO SESSISTA, POI QUANDO VIENE SUBISSATO DI CRITICHE DICE HA SCHERZATO E CHIEDE SCUSA… MA NESSUNO CI CREDE E PARTE LA PETIZIONE ON LINE PER CHIEDERE LE SUE DIMISSIONI
Il ritorno a casa di Silvia Romano, dopo 18 mesi di prigionia, avrebbe dovuto essere una bella notizia per tutta l’Italia. E invece sui social network è partita una campagna denigratoria nei confronti della cooperante, fatta oggetto di insulti e minacce, tanto che la sua abitazione è spesso pattugliata dalle forze dell’ordine e prossimamente potrebbe esserle assegnata una scorta.
Tra gli haters che stanno gettando fango su Silvia Romano, ieri si è aggiunto anche un assessore del Comune di Sorrento.
Emiliogianmaria Moretti, che tra le altre deleghe detiene anche quella ai rapporti internazionali, commentando su Facebook un post dedicato alla ragazza, pubblicato dalla responsabile della Lega a Sorrento, ha scritto: «Ma con tutto il rispetto la avete guardata bene? Lei in realtà non voleva tornare… dove li trova altri uomini?».
«Dovrebbe dimettersi dopo il suo commento», scrive Loris sotto il video pubblicato dall’assessore. Ed Enrico è meno formale: «Assessore non si fa un po’ schifo? Ahhh pare che sia leghista… Ok, tutto a posto, aggie capite».
Moretti, rispondendo all’utente Mannaggia Bubbà , chiarisce: «Il tuo nome ispira simpatia… proprio tu dovevi capire lo scherzo». Spiegazione che l’interlocutore respinge con forza: «Ma qualu scherzo, nun pazziamm, nepoteme m’ha fatto verè pe l’internet ca’ ne parleno tutte quante. Surriento nun s’ammereta ‘stu scuorno».
Stamattina l’assessore è tornato sull’argomento, pubblicando un nuovo post su Facebook: «Per una risposta scherzosa a un post su Silvia Romano ho scatenato un putiferio a livello nazionale — scrive Moretti.
Poi conclude: «Mi scuso con Silvia e con tutti quelli che si sono risentiti… la vita reale è un’altra cosa…».
Parole che dovevano servire a smorzare le polemiche, ma hanno solo ottenuto l’effetto opposto.
Infatti, molti utenti non hanno ritenuto veritiere le sue scuse, tornando ad attaccare l’esponente politico che dallo scorso dicembre si è schierato tra i sostenitori di Matteo Salvini. E così Moretti è scivolato di nuovo su un giudizio estetico riguardo la 24enne milanese: «Nessun dietrofront. Scuse sentite. Ma un po’ bruttarella rimane. Io lo ho detto… ma tanti lo pensano».
Un commento che ha riacceso le polemiche, tanto da far decidere all’assessore di cambiare la policy del suo profilo Facebook, lasciando il libero accesso ai soli amici.
Intanto, il Movimento 22 dicembre Sorrento ha lanciato una petizione su Change.org per chiedere le dimissioni del membro della Giunta Comunale: «Sindaco Giuseppe Cuomo, quello di Moretti non è “un pensiero personale dell’assessore”, come lei ha dichiarato: sono, piuttosto, parole intollerabili in un Paese civile — scrivono i promotori della raccolta firme —. Tali atteggiamenti aizzano l’odio e la violenza verso l’altro, verso le donne della nostra città e verso quelle che la hanno visitata e amata, e verso quelle che speriamo che vogliano tornare a visitarla e amarla in futuro».
Un’iniziativa che si prefiggeva di raccogliere almeno 200 adesioni, traguardo raggiunto e superato in poche ore.
(da “il Mattino”)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
NON E’ SERVITO A NULLA E VERRA’ CHIUSO ENTRO DUE SETTIMANE
Il professor Luciano Gattinoni, anestesista e docente in Germania, ha detto ieri a Giovanni Floris durante DiMartedì che l’ospedale della Fiera di Milano costruito da Attilio Fontana e Giulio Gallera ospita attualmente tre pazienti.
Gattinoni lo ha detto durante un intervento in cui ha parlato della “confusione” generata dalla mancata conoscenza della malattia: “Per Fiera di Milano non si sapeva come affrontare il problema. Mi sembra che i risultati siano stati molto scarsi, non si sa quanto sia costata ma attualmente ci sono tre pazienti. È successo anche a Torino, Londra, Madrid e Barcellona”.
L’intervista fa il paio con quella rilasciata oggi a Fanpage da Antonio Pesenti, primario del Policlinico di Milano, nella quale il dottore annuncia che a breve l’ospedale sarà chiuso: “Io penso che noi a breve chiuderemo l’attività della Fiera e a breve intendo entro un paio di settimane”.
Nell’ospedale ci sono duecento posti in grandissima parte vuoti, ma Pesenti dice che la costruzione è stata giusta: “Come mantenere le scialuppe di salvataggio nei traghetti. Se non affondano le scialuppe sono inutili? Noi siamo dei medici e di fronte al continuo aumento della richiesta abbiamo chiesto alla direzione sanitaria della Lombardia di trovare delle soluzioni”.
Qualche giorno fa il consigliere regionale al Pirellone e medico Michele Usuelli aveva detto che la Regione Lombardia aveva chiesto di trasferire senza motivo pazienti all’ospedale in Fiera.
Di posti secondo Attilio Fontana ne doveva ospitare 600 (ne abbiamo già parlato). Lo abbiamo anche confrontato con le esperienze di Bergamo (sempre in Lombardia) e Napoli, dove si sono messe in piedi (o verranno messe in piedi a breve) strutture senza strombazzamenti e conferenze stampa con assembramento.
La Giunta Lombarda ha avuto un piccolo problema di reperimento dei medici e i due pazienti ospitati all’inizio sono nel frattempo diventati tre.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
IL QUOTIDIANO DEL VATICANO: “DISUMANO E’ LO SGUARDO DELL’UOMO QUANDO NON VUOLE VEDERE”
Tutti i “giudizi” che in questi giorni si sono accaniti contro Silvia Romano dopo la sua liberazione “partono da un dato in comune, da un comune sguardo, disumano. Perchè disumano è lo sguardo dell’uomo quando non vuole vedere. Quando zittisce, sopprime la compassione che sempre dovrebbe abitare dentro i suoi occhi. La compassione. La capacità di sentire sulla propria pelle il dolore degli altri. E questa storia è piena di dolore, basta saper guardare”. Lo scrive l’Osservatore Romano in un articolo sulla liberazione della cooperante italiana.
L’Osservatore Romano mette in evidenza ciò che “sconvolge”. La liberazione di Silvia Romano, si legge sul quotidiano della Santa Sede, “avrebbe dovuto produrre gioia, null’altro, invece è incredibile la sequela di reazioni, giudizi immondi, che sono piovuti da ogni angolo del Paese, che hanno vivisezionato tutta la vicenda accaduta a questa ragazza, a partire dalla sua scelta iniziale. Un tribunale fatto di migliaia di giudici, quasi tutti operanti sui social network, ha iniziato a sentenziare. Ecco gli errori salienti che avrebbe commesso Silvia: perchè mai una ragazza milanese dovrebbe andare in un altro continente per aiutare altri esseri umani? Se si vuole fare del bene basta il proprio quartiere; se si è convertita all’Islam poteva rimanere in Africa; perchè il riscatto dobbiamo pagarlo noi? E chi ci dice che quel riscatto non finisca anche nelle tasche di Silvia? Magari in combutta con quelli che erano i suoi sequestratori”.
Insomma, una vera e propria “lista degli orrori”, denuncia il quotidiano d’Oltretevere, che “potrebbe continuare all’infinito”.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
LETTERA DI DIFFIDA ALL’UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA CAMERA: “RIVEDERE IL TAGLIO SPROPORZIONATO AGLI ASSEGNI”
Gli ex parlamentari battono cassa alla Camera: vogliono che venga ridotto il taglio ai vitalizi e inviano una diffida all’ufficio di presidenza di Montecitorio.
La lettera è stata inviata dall’associazione degli ex parlamentari, che contesta la riduzione degli assegni decisa dai vertici di Camera e Senato.
Nello specifico vengono diffidati il presidente di Montecitorio Roberto Fico e ciascuno dei componenti dell’ufficio di presidenza, “responsabili a titolo solidale e personale, a provvedere, in un termine congruo, alla rideterminazione degli assegni vitalizi colpiti dalla delibera n.14/2018”.
L’associazione contesta la decisione presa ad aprile dal consiglio di giurisdizione della Camera, che ha sostanzialmente riconosciuto l’eccessivo peso dei tagli solo per chi non ha altro reddito ed è affetto da gravi malattie, e invita Montecitorio a rendere più leggeri le riduzioni degli assegni di tutti gli ex parlamentari: l’entità media di ogni taglio è del 42 per cento. Sono 1.398 i ricorsi presentati alla Camera.
L’associazione chiede che agli ex eletti alla Camera e al Senato vengano applicato le stesse decurtazioni previste per le cosiddette pensioni d’oro nel comparto pubblico e privato: una riduzione che va dal 10 al 40 per cento. “Non vogliamo essere penalizzati rispetto a qualunque altra categoria di cittadini”.
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
LA CAPOGRUPPO IN REGIONE SI PRESENTERA’ CON UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI ED ESSENDO MODESTA METTE LA SUA FOTO SUL SIMBOLO
L’ex capogruppo del M5S in Consiglio regionale della Liguria, Alice Salvatore, lancia il movimento politico “il Buonsenso”, che correrà alle prossime elezioni regionali slegato dall’alleanza M5S-centrosinistra. Nel presentare il progetto politico, Salvatore ha ricordato più volte il fondatore del M5s Gianroberto Casaleggio.
«L’acqua pubblica, la sanità pubblica, l’ambiente, la tutela delle pmi, la giustizia per i precari della scuola: sono i temi per cui mi sono avvicinata al M5S. Le idee di Casaleggio sono state tradite da un movimento profondamente mutato prima dall’alleanza con la Lega poi con il Pd», dichiara Salvatore.
Resta la domanda: ma la Salvatore ci ha messo 5 anni per accorgersene e lo fa solo quando non le hanno più garantito la candidatura a governatore?
«Il M5S è diventato solo un brand, un contenitore, che va in deroga ai suoi contenuti rimanendo vuoto. – commenta – Diciamo “no alle alleanze accozzaglia”». Al movimento aderisce anche il consigliere regionale grillino Marco De Ferrari. I due formano un gruppo autonomo.
Salvatore, criticando il M5S, ha anche detto: «Non ho apprezzato e compreso il “vaffa” che Beppe Grillo dal palco di “Italia a 5 Stelle” dedicò a settembre a chi del M5S non voleva andare con il Pd, mi ha molto colpito l’abiura di Beppe Grillo, che ha sempre sostenuto che il Pd fosse il partito-derogatico o il partito unico del cemento».
Il movimento “il Buonsenso” avrà 5 probiviri tutti ex pentastellati usciti in polemica con la linea del movimento. «Tutti noi non è che la pensavamo come Beppe Grillo, era Beppe Grillo che la pensava come noi, quindi nel momento in cui Beppe Grillo cambia idea non è che dobbiamo cambiare idea tutti quanti», ha detto Salvatore.
In un post sul blog delle Stelle il capo politico del M5s Vito Crimi ha scritto: «Il Movimento 5 Stelle prende atto della fondazione di una nuova compagine politica da parte di Alice Salvatore, chiaramente incompatibile con la sua permanenza all’interno del Movimento 5 Stelle. La questione è già stata segnalata al Collegio dei Probiviri che provvederanno in conformità allo Statuto e al Codice Etico del Movimento».
(da agenzie)
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Maggio 13th, 2020 Riccardo Fucile
DOPO DUE INCENDI CHE HANNO UCCISO SEI PAZIENTI, VIETATO IN RUSSIA L’IMPIEGO… LA RUSSIA NE AVEVA REGALATI 150 A BERGAMO E MILANO
La diplomazia dei ventilatori rischia adesso di rivelarsi un autogol.
Nello scorso mese la Russia ha vantato le sue capacità di fronteggiare l’epidemia donando apparati respiratori a diversi paesi: all’Italia, alla Serbia e persino allo Stato di New York. Ma adesso Mosca ha sospeso in patria l’uso di questi strumenti, con il sospetto che siano pericolosi.
Ieri infatti c’è stato un rogo in un reparto di terapia intensiva a San Pietroburgo: fiamme e fumo hanno provocato la morte di cinque pazienti, tutti ricoverati per il coronavirus. E sabato scorso un incendio è scoppiato in un ospedale di Mosca, uccidendo un malato con i polmoni aggrediti dal Covid-19. Le autorità russe ipotizzano che in entrambi i casi il fuoco sia scaturito da un malfunzionamento dei ventilatori.
Nel mirino degli investigatori ci sono gli Aventa-M, gli unici strumenti di concezione nazionale prodotti dalla Upz.
Con un comunicato Roszdravnadzor, l’ente statale che controlla il Sistema sanitario, ha annunciato di avere vietato l’impiego dei ventilatori di questo tipo costruiti dopo il primo aprile. La società Radio-Electronic Technologies Concern (KRET), che possiede Upz, ha dichiarato che le sue strumentazioni hanno superato tutte le certificazioni e sono in dotazione agli ospedali russi dal 2012, senza mai avere creato problemi di sicurezza. Ora le indagini cercheranno di capire la natura del malfunzionamento: se è legato a un difetto di fabbricazione o alle reti energetiche degli ospedali.
Ma la sospensione decisa da Mosca sta aprendo gravi problemi. In patria e all’estero. L’operazione “Dalla Russia con amore” ha consegnato circa 150 di questi ventilatori alla Lombardia: sono stati utilizzati nell’ospedale da campo della Fiera di Bergamo e in quello della Fiera di Milano.
Le apparecchiature però sono state trasportate nel nostro Paese con il ponte aereo del 22 marzo: le scatole con la scritta Aventa-M erano visibili durante lo scarico a Pratica di Mare dei grandi cargo volanti Ilyushin.
Non dovrebbe quindi trattarsi dei macchinari colpiti dalla sospensione decida da Mosca, perchè sono stati costruiti prima di inizio aprile. In ogni caso, anche alla luce della ridotta necessità di posti in terapia intensiva, le autorità sanitarie lombarde stanno valutando se rinunciare ai sistemi “Made in Russia”.
Anche i respiratori fatti arrivare a New York dovrebbero appartenere a lotti di produzione anteriori al bando. Doni che non risultano essere mai stati distribuiti ai centri clinici, come ha detto Janet Montesi, portavoce della Fema: “La diminuzione dei ricoveri non li ha resi necessari”.
Il problema principale quindi riguarda la Federazione russa, dove i contagi continuano a salire: ieri si era arrivati a 240 mila casi, il numero più alto a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. E dove le terapie intensive faticano adesso a fornire assistenza senza i respiratori “bloccati” dopo gli incendi: trovarne di nuovi sul mercato internazionale in questo momento è praticamente impossibile.
(da agenzie)
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