Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
GLI ITALIANI DALL’OPPOSIZIONE VORREBBERO UN PROGETTO ALTERNATIVO CREDIBILE, NON ODIO ON LINE, FAKE NEWS E MANIFESTAZIONI IN MASCHERA… QUANDO SI PERDONO 10 PUNTI IN POCHI MESI CI SI FA DA PARTE PRIMA CHE QUALCUNO TI ACCOMPAGNI ALLA PORTA
Mentre tra mille difficoltà il Paese cerca di rialzarsi dopo la botta economica subita a causa del lockdown, Matteo Salvini e Giorgia Meloni fanno a gara per intestarsi una “utilissima” manifestazione contro il Governo da celebrarsi il prossimo 2 giugno, nel giorno della Festa della Repubblica.
Senza i luoghi fisici della propaganda, gli infiniti tour elettorali con cronisti, fotografi e troupe televisive al seguito, la curva del consenso di Salvini rischia di continuare a segnare un inesorabile crollo.
C’era un tempo ormai lontano in cui i partiti di opposizione erano un pungolo per i governi e con la loro azione portavano a casa grandi conquiste sociali, ma non è questo il tempo.
Il Coronavirus ha messo a nudo tutti i limiti degli attuali partiti che si oppongono alla maggioranza giallo-rossa, limiti che si sono palesati in Lombardia, fino a ieri regione fiore all’occhiello dei cosiddetti “sovranisti” e nella gestione dell’emergenza sia a livello politico che di comunicazione.
Lo staff del “Capitano”, in particolare, le ha provate tutte: dalle fake news che ha portato il leader sul poco edificante “podio” dei politici che hanno diffuso più bufale sul Coronavirus secondo la BBC — alla “battaglia” per la terapia al plasma, trattamento utilizzato da diversi ospedali che nessuno ha mai negato ma che semplicemente ha dei limiti di applicazione, come ha recentemente spiegato Gianni Rezza a Tpi.
Da settimane il cavallo di battaglia sono diventate le riaperture: si cavalca il malcontento di commercianti e piccoli imprenditori messi in ginocchio dai mancati guadagni, ma anche questa operazione non sembra sortire i risultati sperati in termini di consenso.
Una vicinanza — tra le altre cose — non supportata da fatti, anzi tradita dall’astensione sul Recovery Fund in sede di Parlamento Europeo: un voto “tafazziano” contro duemila miliardi messi in campo dall’Europa per il rilancio delle economie degli Stati membri.
E dire che a molti il ritorno di Silvia Romano con la veste islamica dopo il presunto pagamento da parte dell’Italia di un riscatto era sembrato l’assist che non ti aspetti a Salvini, Meloni &Co.
Macchè: di come l’opposizione ha trattato la vicenda rimarrà l’orrendo post di incitamento all’odio del leghista Alessandro Morelli (rilanciato dai social del suo partito), quelli di alcuni esponenti locali di Lega e Fdi e le tante bufale fatte circolare su canali ufficiali e non.
L’immagine è quella di un’opposizione completamente inutile, incapace di lasciare un’impronta politica nel Paese, un’influenza che vada al di là del cavalcare rabbia sociale e fomentare odio contro dei nemici.
E a proposito di nemici, sta avendo scarso successo anche la campagna di demonizzazione della sanatoria dei migranti irregolari che lavorano nei campi: persino quella parte di elettorato che si esalta al grido di “prima gli italiani” sembra aver capito che qualcuno i pomodori deve raccoglierli, ed è meglio che li raccolga percependo un salario decente senza essere sfruttato dalle mafie.
In un sistema normale, chi vota i partiti che si oppongono ai governi lo fa con la convinzione di sostenere un’alternativa credibile.
In Italia è stato sempre così, persino quando sulle bandiere di quell’alternativa c’era la falce e martello e le possibilità di vedere quel partito governare — in un mondo diviso in blocchi — era prossima allo zero.
Oggi si ha l’impressione che l’opposizione sia un’entità funzionale alle sole percentuali dei partiti che la compongono, al successo o all’insuccesso dei suoi momentanei leader. Persino molti dei suoi elettori, in cuor loro, non si fiderebbero di affidare il Paese a quei partiti e a quei leader, tantomeno in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. In un’Italia che dovrà cercare il “rimbalzo” per superare la crisi più grave mai vista dal dopoguerra, un’opposizione che sa solo organizzare inutili sfilate in mascherine tricolori è un problema per tutti, anche per chi governa.
(da TPI)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
IN UNA SETTIMANA LA LEGA PERDE LO 0,8%, FDI LO 0,6 E FORZA ITALIA LO 0,3% … IL M5S CALA DELLO 0,7%, SALGONO PD DELL’ 1,1%, SINISTRA ITALIANA DELLO 0,6%, ITALIA VIVA DELLO 0,3%, AZIONE DELLO 0,1%, + EUROPA DELLO 0,2%
Calo generale del centrodestra: la Lega perde quasi un punto ma è sempre primo partito al 27%, FdI sembra aver esaurito la spinta e scende al 14%.
Il Pd (+1,1%) è a 6 punti dalla Lega, mentre il M5s flette al 16%
Questo il responso del sondaggio settimanale di Swg per La7, con una nota aggiuntiva.
Swg è l’unico istituto di sondaggi ( tra i sei che poi sono oggetto della media settimanale degli esperti del settore) che da mesi dà alla Lega la percentale più alta in assoluto, ma questa settimana è stata costretta a certificare un botta di quasi un punto percentuale in meno.
Altri istituti (Ipsos e Ixè) da un paio di settimane danno la Lega al 24,6%.
Swg poi indica che non cala solo la Lega ma tutto il centrodestra, compreso Fdi e Forza Italia, mentre il Pd sale al 20,6%, Sinistra Italiana al 3,7%, Italia Viva al 3%, Azione al 2,6%, + Europa al 2,2%
Scende pure il M5s che si attesta al 16%
(da agenzie)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
OGGI 175 POSITIVI CON 5.078 TAMPONI EFFETTUATI, IERI ERANO 326 CON 11.309… SE NON FATE PIU’ TAMPONI POSSIAMO ARRIVARE A ZERO NUOVI POSITIVI, COSI’ LA GENTE E’ CONTENTA
La Regione Lombardia ha diffuso oggi i dati sulla situazione Covid-19 sul territorio. In confronto a ieri, 17 maggio, nel primo lunedì di abbassamento del lockdown si contano ulteriori 24 decessi (ieri erano +69), per un bilancio totale di 15.543 vittime sin dall’inizio della pandemia di Coronavirus.
I nuovi casi positivi crescono ancora di 175 unità (ieri erano stati 326), per un totale di 85.019 casi registrati dall’inizio dell’epidemia. I malati attualmente sono 33.561.
Nelle ultime 24 ore nella regione sono stati effettuati +5.078 tamponi, la metà di ieri quando erano stati 11.809, raggiungendo quindi la quota complessiva di 581.437 test. Il numero dei pazienti in terapia intensiva è di 252 (ieri erano 255, con una conseguente diminuzione di 3 persone in gravi condizioni).
I ricoverati negli ospedali della regione con sintomatologia Covid-19 sono 4.482 (due casi in più rispetto a ieri).
Ne deriva: la percentuale di nuovi contagiati è in realtà superiore a ieri, nessun miglioramento dei numeri in terapia intensiva e nei ricoverati.
(da agenzie)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
I VIDEO E LE FOTO DENUNCIA DEGLI ABITANTI DEL QUARTIERE DOPO IL LIBERI TUTTI
L’Italia sta vivendo un’importante fase di transizione: in queste ore i cittadini italiani sono chiamati a misurarsi con le nuove disposizioni in tema di sicurezza e distanziamento sociale che fanno assaporare una nuova libertà dopo i mesi di lockdown.
Ma se le attività commerciali, le aziende e gli uffici stanno prendendo tutte le misure necessarie per la coesistenza con il virus, gli italiani sono chiamati a un più alto senso di responsabilità che occorre per evitare che il Coronavirus riprenda vigore e conduca a un’altra pericolosa ondata di diffusione.
Da settimane le norme per una buona condotta vengono ripetute incessantemente: indossare i dispositivi di protezione (mascherine e guanti) e stare almeno a un metro di distanza da eventuali interlocutori.
Regole che sembrano non esistere in alcune zone della Capitale, dove l’emergenza Covid appare solo come un lontano ricordo.
Ne è testimonianza un video girato da alcuni residenti di Trastevere che hanno denunciato assembranti all’ora dell’aperitivo a piazza San Calisto, zona tra le più popolari, dove tanti ragazzi hanno sostato a gruppi e senza mascherina, in barba a tutti i provvedimenti.
Nel video pubblicato da Il Messaggero si nota come la maggioranza delle persone in piazza, radunate di fronte al popolare bar, non indossi la mascherina.
Ma, soprattutto, non rispetti la distanza di sicurezza.
Ci sono molti adolescenti riuniti davanti ad un portone, si vede anche un’auto con un lampeggiante blu attivato che però non desta preoccupazione negli astanti. Scene analoghe la notte, quando più di qualche persona, si è radunata nei vicoli: solo che, con i bar chiusi, le occasioni per fare festa erano ridotte.
“Non avviene solo in piazza San Calisto — racconta al Messaggero Dina Nascetti, presidente del comitato dei residenti — Ma anche, ad esempio, in vicolo del Cinque. Ormai c’è l’ora dell’aperitivo e i giovani, quasi tutti senza mascherina, si comportano come e fosse tutto normale. Siamo preoccupati, soprattutto dall’assenza di controlli”.
Su Twitter anche la giornalista di Rainews24 Enrica Toninelli posta una foto che mostra distintamente il gran numero di persone riunite in piazza e commenta: “Piazza San Calisto a Roma, Trastevere. Ora dell’aperitivo. Altro che Navigli”, riferendosi al caso delle immagini che ritraevano assembramenti sulla Darsena a Milano.
(da agenzie)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
IL VICEQUESTORE ERA DA 11 ANNI A CEFALU’, ORA MANFREDI TORNA A PALERMO
Una serie di trasferimenti, avvicendamenti e promozioni di funzionari ha interessato la questura di Palermo. Promossa alla qualifica di primo dirigente della Polizia di Stato, Rosaria Maida, già responsabile della Sezione Reati sessuali e in danno di minori della Squadra mobile di Palermo e punto di riferimento in provincia nell’attività di contrasto alla violenza contro le donne e contro le fasce vulnerabili in genere.
Nell’ambito della periodica riorganizzazione degli incarichi relativi agli Uffici e alle articolazioni territoriali, assume l’incarico di dirigente del commissariato di Mondello il vice questore Manfredi Borsellino, proveniente dal commissariato di Cefalù, figlio del giudice Paolo, ucciso dalla mafia il 19 luglio di 28 anni fa.
A dirigere il presidio territoriale di Cefalù, il vice questore Francesco Virga, proveniente dall’Ufficio di Gabinetto della questura, quale portavoce del questore.
(da agenzie)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
FRATTURE E LESIONI PER IL GIOVANE STRANIERO: MASSACRATO DI BOTTE DAL DATORE DI LAVORO… E POI QUALCHE INFAME SOVRANISTA NON VUOLE LA REGOLARIZZAZIONE DEI BRACCIANTI
Ha lasciato senza mascherine e guanti i braccianti impiegati nei suoi campi, esponendoli così al rischio contagi da coronavirus, e quando uno di loro ha chiesto quei dispositivi di protezione prima lo avrebbe licenziato e poi massacrato di botte, per non pagargli neppure le retribuzioni per il lavoro svolto.
Neppure la pandemia e l’acceso dibattito degli ultimi giorni sulla regolarizzazione degli irregolari impegnati nel settore agricolo sembrano far migliorare la situazione dei tanti stranieri, indiani in particolare, che in provincia di Latina vengono sfruttati nelle aziende agricole, pagati pochi spiccioli, minacciati e costretti spesso anche a subire violenze.
La Polizia, su ordine del gip, ha così arrestato oggi e messo ai domiciliari un imprenditore di Terracina di 52 anni e notificato al figlio, un 22enne, l’ordinanza con cui è stato sottoposto all’obbligo di firma in commissariato, entrambi accusati a vario titolo, di reati che vanno dall’estorsione alla rapina, fino alle lesioni personali aggravate. Le indagini sono iniziate quando un 33enne di origini indiane si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Terracina con ferite alla testa provocate da un corpo contundente, fratture e lesioni in varie parti del corpo.
Gli investigatori hanno accertato che il lavoratore era stato massacrato di botte dopo aver chiesto al proprio datore di lavoro i dispositivi di protezione individuali per difendersi dal Covid-19. I due indagati, entrambi incensurati, dopo aver negato al bracciante guanti e mascherine, lo avrebbero infatti licenziato e quando quest’ultimo ha chiesto almeno la paga per il lavoro svolto lo avrebbero ingiuriato, minacciato, preso a calci e pugni e gettato in un canale di scolo.
Gli investigatori del commissariato di Terracina, identificati i braccianti agricoli impegnati nell’azienda di Borgo Hermada dove lavorava anche la vittima dell’aggressione, tutti di origini straniere, hanno quindi scoperto “un sistematico sfruttamento economico, con condizioni di lavoro difformi alla vigente normativa in materia di sicurezza e sanitaria”.
I braccianti sarebbero stati infatti costretti a lavorare anche 12 ore al giorno, tutti i giorni della settimana, festivi compresi, senza riposo e senza congedi per malattia, in cambio di 4 euro l’ora.
Ai lavoratori, tra l’altro, in busta paga sarebbe stato contabilizzato soltanto un terzo delle giornate di lavoro effettivamente prestate.
E, effettuato un controllo, nessuno è stato trovato provvisto dei dispositivi a tutela della normativa di sicurezza e dell’igiene, trovati però all’interno delle abitazioni degli indagati i quali, specificano dalla questura di Latina, “non avevano ritenuto di distribuirle ai loro dipendenti”.
(da agenzie)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
A GUIDARE POCHE DECINE DI CONTESTATORI ESPONENTI DI CASAPOUND
La sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata contestate a Ostia da un gruppo di commercianti, che insieme ai militanti di CasaPound sono scesi in strada per denunciare la mancanza di aiuti da parte delle istituzioni e il pericolo di dover chiudere le loro attività , come conseguenza della crisi economica scatenata dall’emergenza Coronavirus. Durante la contestazione, sono state rivolte persino minacce alla prima cittadina: «È la tua ultima passeggiata», hanno detto alcuni militanti del gruppo di estrema destra.
A denunciarlo su Facebook, il consigliere del M5s Paolo Ferrara. «Oggi un gruppo di Casapound è venuto a disturbare mentre Virginia Raggi incontrava i commercianti a Ostia. In un momento così difficile mentre la gente è in difficoltà queste persone speculano sulla pelle dei cittadini. La solita sceneggiata con minacce pesanti nei confronti della Sindaca. Vigliacchi», ha scritto il consigliere.
Raggi è rimasta in auto per diversi minuti, per motivi di sicurezza, secondo quanto riporta il Messaggero. Dopo 20 minuti di proteste, è scesa dall’auto, circondata dai contestatori. La sindaca è andata a Ostia per controllare la riapertura di un mercato
“State a fa’ le passerelle, venga a piazza Anco Marzio o a Ostia non ci viene più. Perchè qui non scende, non la facciamo scendere”, ha minacciato il consigliere di CasaPound al municipio X, Luca Marsella.
La sindaca Virginia Raggi ha incassato le invettive protetta dai vetri dell’auto di servizio ma intorno la tensione è stata alta e la scorta ha avuto il suo da fare per contenere Marsella ed altri militanti che continuavano ad agitare la piccola folla di commercianti e imprenditori del lido.
“La strumentalizzazione della crisi è un campanello d’allarme che ci impone di mantenere alta l’attenzione affinchè la violenza e l’impunità non trovino spazio di imporsi”, gli fa eco la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.
Il Movimento 5 Stelle fa quadrato attorno alla sindaca e, attraverso una nota dei parlamentari, parla di “intimidazione da parte degli estremisti di destra”. “Non è possibile tollerare questa prepotenza da parte di chi evidentemente non è in grado di sostenere un dialogo diverso dalla violenza”, le parole della minisindaca di Ostia, Giuliana Di Pillo. ”
(da agenzie)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
UN PIANO DI RICOSTRUZIONE PER L’EUROPA UNITA… PRATICAMENTE I FONDI EUROPEI VERREBBERO ASSEGNATI AI PAESI PIU’ COLPITI A FONDO PERDUTO
Un piano di ricostruzione per l’Europa da 500 miliardi di euro. La proposta arriva da Germania e Francia in un momento storico in cui si comincia a fare la conta dei danni per la crisi prodotta dall’emergenza Coronavirus e dal relativo lockdown dei Paesi membri. Sull’iniziativa si sono accordati in videoconferenza Angela Merkel e Emmanuel Macron.
Il Recovery fund deve dare un contributo decisivo perchè l’Europa «esca rafforzata e solidale dalla crisi del Coronavirus — ha detto la prima -. I 500 miliardi di euro verranno dalle spese del bilancio dell’Ue e saranno a disposizione delle regioni e dei settori più colpiti dalla pandemia, quindi — ha sottolineato Merkel — non si tratta di prestiti». «I 500 miliardi non saranno rimborsati dai destinatari del prestito — chiarisce Macron — ma dagli Stati membri».
Il fondo di rilancio economico proposto da Berlino e Parigi è pensato per dare anche un contributo alla tenuta dell’Europa, e l’auspicio dei due firmatari dell’iniziativa è che l’Ue esca dalla crisi unita e più forte di prima. La cancelliera tedesca ha parlato di un grande sforzo che ha definito «colossale, straordinario e unico» che deve avere come fine ultimo la «coesione dell’Europa» dal momento che la crisi economica prodotta dal Coronavirus ha colpito in modo diverso i Paesi membri, mettendo a rischio proprio «la coesione europea»
A questo punto, l’ampliamento della cornice del bilancio europeo deve essere ratificata dai parlamenti europei, e in Germania dal Bundestag, ha spiegato Merkel. Soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha definito il piano una «proposta costruttiva».
«Riconosce la portata e le dimensioni della sfida economica che l’Europa deve affrontare — ha detto von der Leyen — e giustamente pone l’accento sulla necessità di lavorare su una soluzione con il bilancio europeo al centro. Ciò va nella direzione della proposta su cui sta lavorando la Commissione, che terrà conto anche delle opinioni di tutti gli Stati membri e del Parlamento europeo».
«Un buon passo in avanti che va nella direzione sin dall’inizio auspicata dall’Italia per una risposta comune ambiziosa alla pandemia». Così il governo italiano ha definito la proposta franco-tedesca di Recovery fund. «Una dimensione di 500 miliardi euro di soli trasferimenti è senz’altro un buon punto di partenza, ed è comunque una dotazione di sussidi che si avvicina a quanto richiesto di recente dall’Italia e dagli altri partners. Ma — è la posizione dell’esecutivo — si confida possa essere ulteriormente migliorato nelle prossime settimane».
(da agenzie)
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Maggio 18th, 2020 Riccardo Fucile
“FIAT VUOLE GARANZIE SUL PRESTITO? PAGHI LE TASSE IN ITALIA”… MA DI LIBERISTI CON IL CULO DEGLI ALTRI QUANTI CE NE SONO TRA GLI IMPRENDITORI ITALIANI, CARO CALENDA?
Onorevole Calenda, come sta?
Bene. Ho preparato un video esplosivo, tra poco sarà in rete.
Un video sulla vicenda della Fca e del prestito garantito?
Esatto. Non si può tacere, o almeno: io non mi sento di farlo
Tacere su cosa?
Stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso.
Di che tipo?
Una totale incapacità della classe politica, e tra poco le spiego perchè, una totale mancanza di responsabilità di una delle più grandi industrie italiane, e fra poco le spiegherò perchè.
Quale è il punto?
Il punto è che io sono uno spirito libero, e non me la sento di chiudere gli occhi di fronte al balletto delle ipocrisie e delle assurdità più insensate.
Fca ha diritto o no a chiedere un prestito con garanzia dello Stato?
Certo che lo ha. Ma qui la situazione è la seguente: 1) FCA International ha liquidità più che sufficiente per garantire il prestito a FCA Italia; 2) La ragione per cui non lo fa e chiede una garanzia statale è che vuole distribuirsi un dividendo straordinario di 5 mld prima della fusione con PSW; 3) FCA, dal lancio di Fabbrica Italia nel 2012 non ha mai rispettato gli impegni di investimenti in Italia; 4) E’ l’unica grande azienda automobilistica europea a non avere la sede legale e fiscale in Italia; 5) il prestito non serve a finanziare i fornitori ma a pagare i debiti dei fornitori. 6) la Sace ha emesso 6 garanzie per 40 milioni di euro. Migliaia di imprese con sede in Italia aspettano.
Carlo Calenda parla con la consueta passione, e la sua — insieme a quella dell’ex ministro Andrea Orlando — è stata la presa di posizione più forte sulla vicenda Fiat.
Il punto è che l’ex ministro (un passato da manager alla Ferrari) non è sospettabile di avere posizioni preconcette contro una azienda, e nemmeno di avere remore ideologiche dettare da posizioni antagonisti: “Faccio questa battaglia in nome dei miei principi liberali e della mia idea di tutela degli interessi collettivi”.
Onorevole Calenda lei nel suo video allude anche al tema del rapporto della stampa e del rapporto con i suoi editori
Beh, nessuno ne parla esplicitamente perchè è sconveniente dirlo. Ma è il segreto di Pulcinella
Cosa?
Fino a ieri La Repubblica — e non era certo la mia posizione — sosteneva che sulla Fca avesse ragione Landini.
E adesso?
Da ieri scrive esattamente l’opposto: La Repubblica dipinge la Fiat come una onlus. Direi che siamo passati da un estremo all’altro. Per me sono entrambi non condivisibili.
Lei ha espresso dei dubbi sul fatto che Fca sia legittimata a richiedere il prestito, perchè?
Fca ha molti capitali perchè è piena di liquidità . Potrebbe sostenere la sua consociata italiana, ma allo stesso tempo vuole distribuire dividendi agli azionisti per la fusione con il gruppo Psa.
Proprio lei mette in discussione un diritto di una azienda privata distribuire un dividendo ai suoi azionisti se crede?
Un momento: hai il diritto, senza dubbio. Non puoi volere la botte piena e la moglie ubriaca.
Cioè?
Io Stato italiano non posso finanziare Fca Italia solo perchè Fca vuole distribuire un maxi dividendo. Non sta nè in cielo nè in terra.
Però lei sta attribuendo questa intenzione al management di Fca. Sembra che ne sia certo.
Veramente non sono io, lo dicono loro! I vertici di Fca hanno confermato pubblicamente che distribuiranno il maxi dividendo da 5 miliardi.
E lei non condivide questa scelta, giusto?
No. E aggiungo: a me non importa nulla del fatto che siano proprietari di mezza stampa italiana. Ma il problema esiste. Facciamo la domanda che nessuno fa?
Sì, facciamola, quale?
Perchè se vogliono fare questa operazione del dividendo non usano i loro soldi?
Non è legittimo chiedere un prestito in banca privata?
Certo! Ma allora se lo facessero dare da una banca privata, con le regole di una banca privata, senza una garanzia pubblica! Vuoi dare il dividendo? Pagatelo tu. Vuoi prendere un prestito? Convinci la banca a dartelo. Vuoi sei miliardi, auguri.
Perchè una banca — secondo lei — non concederebbe un prestito a Fca?
Ohhhh, io ne sono convinto. Ma sono anche certo che in condizioni di mercato una banca seria chiederebbe alla società controllante di garantire o di mettere equity.
Dice?
Senza dubbio. E così di nuovo ritorniamo al punto di partenza. È la garanzia dello Stato che consente a Fca di avere quel prestito a quelle condizioni senza usare mezzi propri, non raccontiamoci favole.
Prendo le parti del diavolo. Qualcuno — ad esempio Bentivogli — dice: “Ma quei soldi vengono usati per sostenere gli operai italiani”. Lo pensa?
Vengono usati per pagare i costi di gestione, nè più nè meno. Ma se tu hai la liquidità , perchè devi chiedere il prestito? Sono le aziende in difficoltà che hanno bisogno della garanzia. E le risorse non sono infinite, anche per le garanzie.
Vero. Ma qualcun altro invece le dice: avete un pregiudizio contro le aziende che hanno la sede legale e fiscale in altro paese, ma in realtà questo non ci deve interessare, se operano in Italia.
Sì, lo confesso. Questa è la mia critica: io ho una riserva. E ho visto che anche Prodi lo ha detto, più o meno negli stessi termini.
Sì, ma come lo giustifica? L’argomentazione difensiva, glielo ricordo, è: ma se io pago meno tasse rispetto all’Italia perchè non dovrei farlo?
Rispondo con una domanda. Perchè secondo lei non c’è una casa automobilistica tedesca o francese che abbia la sede fuori dal loro paese di riferimento? Pensate che loro siano scemi e che non sappiamo trovare un regime fiscale più conveniente?
Non lo fanno solo per una “scelta di immagine”, dice lei.
Immagine, ma anche sostanza. Lo fanno perchè stanno dentro un sistema paese: ne pagano il prezzo, come accade per chi fa profitto in Italia, ma ne ottengono anche un vantaggio, come può fare chi chiede una garanzia all’Italia.
Lei sta dicendo che per fare una cosa bisogna fare anche l’altra?
Ma ovvio. Non puoi godere della protezione del tuo paese con i prestiti garantiti dal tuo paese, ma poi ti sposti per pagare meno tasse in un altro paese.
Sono d’accordo con lei, ma mi spieghi perchè.
Questa garanzia è un privilegio che il sistema paese ti sta dando con la garanzia dei contribuenti italiani. Che pagano tutti le tasse nel sistema italiano.
Però è perfettamente legale.
Certo. Ma non tutto quello che è legale è anche morale. Anzi, spesso non lo è. Sa come si chiama questa pretesa?
Me lo dica lei.
Questo si chiama fare il liberista con il culo degli altri.
(da TPI)
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