Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
DA DIECI MESI IN CARCERE SENZA UN PROCESSO E SENZA AVER COMMESSO ALCUN REATO… E L’ITALIA CONTINUA AD AVERE RAPPORTI CON UN REGIME CRIMINALE
«Buon Natale a tutti i miei colleghi e sostenitori. Fate sapere che sono qui perchè sono un
difensore dei diritti umani». Sono queste le parole consegnate da Patrick George Zaki, studente egiziano dell’università di Bologna detenuto da 10 mesi nel carcere di Tora — senza l’ombra di un processo — a un foglio consegnato alla sua famiglia durante la visita in carcere oggi.
A darne notizia sono gli attivisti della campagna Patrick libero su Facebook. «Durante tutta la visita, Patrick ha sottolineato che all’inizio ha pensato di essere stato preso per sbaglio», affermano gli attivisti. E invece ora è certo di essere stato punito per il suo lavoro: «Sono qui — ha detto — perchè sono un difensore dei diritti umani e non per un qualsiasi altro motivo inventato».
In ogni seduta del tribunale, si nota, «il giudice fa le stesse domande e poi rinnova la sua detenzione, raccontano ancora attivisti e attiviste. Oltre al fatto che l’unica volta che l’accusa gli ha fatto vedere i presunti post di Facebook si sono rivelati essere i post di altre persone e non le sue parole. Si tratta di un semplice caso di vendetta e nient’altro».
Patrick versa in condizioni fisiche e psicologiche difficili e soffre di dolori di schiena, ma dalla campagna per la sua liberazione fanno sapere che «non vuole visitare l’ambulatorio del carcere perchè ha un medico a Bologna di cui si fida e ha paura di farsi fare una diagnosi o di farsi prescrivere dei farmaci».
Infine una speranza: dopo che lo studente e attivista ha passato «il Natale occidentale in carcere, c’è ancora tempo per festeggiare il Natale orientale con la sua famiglia, il 7 gennaio», raccontano gli attivisti.
(da agenzie)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
LA CLASSIFICA STILATA DAI DOCENTI DI “SOS GEOGRAFIA”: DA PIEMONTE E VAL D’AOSTA COLLOCATE NEL NORD-EST AL GIAPPONE CHE CONFINA CON LA CINA
Il Coordinamento nazionale dei docenti di geografia raccoglie da anni sul suo sito i principali errori in materia dei personaggi pubblici, da politici a cantanti a giornalisti. Quest’anno, l’iniziativa è stata ‘formalizzata’ con un premio intitolato ‘Noio volevan savoir’ alla leggendaria frase di un disorientato (quanto digiuno in storia e geografia) Totò nel film ‘Toto’, Peppino…E la malafemmina’ (1956)
Sul podio, come era prevedibile, c’è il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, quello che solidarizzò ‘con tutto il cuore’ con ‘gli amici libici’ dopo l’esplosione del porto di Beirut, in Libano.
Seconda posizione per Salvini che riferendosi al Piemonte e alla Val d’Aosta alluvionati, li ha collocati nel Nord Est.
In terza posizione Vito Comencini (Lega), che l’8 gennaio, durante un intervento alla Camera, pronunciò il nome della rivista di geopolitica Limes (confine in latino) “laims” (lime) come l’agrume dei Caraibi.
Nella classifica ‘combinata’, su 26 dichiarazioni rilevate, surclassa tutti, con 5 esternazioni, il Sen. Matteo Salvini insieme al suo partito.
La Classifica (come è riportata sul sito Sos Geografia)
1° posto – On. Manlio Di Stefano 24 punti
4 agosto 2020 — Dopo la terribile esplosione di Beirut (Libano), il Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano (Movimento 5 Stelle), solidarizza con gli “amici libici”
2° posto – Sen. Matteo Salvini 16 punti
4 ottobre 2020 — Matteo Salvini pensa che Piemonte e Val d’Aosta siano nel Nord Est
3° posto – On. Vito Comencini 11 punti
8 gennaio 2020 — Il deputato Vito Comencini, durante un intervento in aula alla Camera, pronuncia il nome della rivista di geopolitica Limes (confine in latino) “laims” (lime) come l’agrume dei Caraibi
4° posto – Sen. Matteo Salvini 10 punti
26 febbraio 2020 — In un intervento a Genova l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini afferma che il Giappone confina con la Cina
5° posto – On. Giorgia Meloni 9 punti
19 novembre 2020 – L’On. Giorgia Meloni su La 7 confonde la Slovenia con la Slovacchia
6° posto – Area Metropolitana Firenze 7 punti
19 novembre 2020 — L’Area Metropolitana di Firenze, in una locandina riguardante il Covid , esplicita che è vietata la pesca dilettantistica in mare mentre invece è consentita a livello professionale !?!
6° posto – Google Maps 7 punti
6 dicembre 2020 — Google Maps Timeline continua da anni a rappresentare Marina di Carrara con una foto di Marina di Massa
6° posto – RAI Tg1 7 punti
13 maggio 2020 — TG1, intervista al ministro degli esteri tedesco: “Perchè avete annunciato la riapertura dei confini con Francia, Svizzera e Austria ma non con l’Italia?” . Evidentemente l’intervistatore, pur lavorando nel più importante Tg italiano, non è al corrente che Italia e Germania non hanno confini in comune
6° posto – I ¾ degli statunitensi 7 punti
12 gennaio 2020 – Secondo un sondaggio condotto da Morning Consult commissionato dal quotidiano statunitense Politico , tre statunitensi su quattro non sanno collocare l’Iran sulla mappa geografica e alcuni di questi ritengono si trovi in Puglia
10° posto – Giovanni Toti (Presidente Liguria) 6 punti
1° maggio 2020 — Alla trasmissione “Dritto e Rovescio” su Mediaset, il Presidente della Regione Liguria , Giovanni Toti, sostiene che in Molise non c’è il mare
11° posto – Sen. Matteo Salvini 5 punti
24 marzo 2020 — Il Sen. Matteo Salvini , segretario della Lega, alla trasmissione “Carta Bianca” su Rai tre afferma : “L’anno scorso il PIL degli italiani sono stati 1 miliardo e 800 milioni di euro. La spesa pubblica sono 800 milioni di euro: i soldi ci sono”. – La spesa pubblica italiana, nel 2019, è stata di circa 900 miliardi di euro (per l’esattezza 877 miliardi di euro, non 800 milioni). I dati ufficiali Istat sul Pil, secondo l’ultimo rilevamento relativo al 2018 — per il 2019 ci sono solamente stime — ha toccato quota 1.756.982 milioni di euro.
11° posto – Lega Salvini Premier 5 punti
5 giugno 2020 — La Lega, in un manifesto che illustra un tour in Campania del suo leader Matteo Salvini, inserisce al posto del Vesuvio l’Etna
11° posto – Giacomo Talignani (Giornalista Repubblica) 5 punti
22 gennaio 2020 — Su Repubblica , il giornalista Giacomo Talignani , che firma l’articolo su Greta “A diciassette anni leader d’opinione a livello mondiale” afferma che Friday For Future ha smosso le coscienze di milioni di ragazzi in 224 differenti Paesi (?!?) ….. per la cronaca nel mondo gli Stati sono 196
14° posto – Nino Spirlì (Presidente Regione Calabria) 4 punti
20 novembre 2020 – Il Presidente della Regione Calabria Nino Spirlì dichiara a Radio Anch’io Rai che la Calabria è la terza regione italiana …..in ordine alfabetico (!?)
14° posto – On. Francesco Boccia (Ministro Affari regionali) 4 punti
16 aprile 2020 – Ospite a Cartabianca su Rai3, il Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Francesco Boccia (Partito democratico) ha erroneamente affermato che, che al contrario dell’Italia, l’Europa «non l’ha fondata l’Olanda» che ,peraltro, si chiama Paesi Bassi .
16° posto – La Lettura del Corriera della Sera 3 punti
6 dicembre 2020 — La Lettura del Corriere della Sera, a pag 21, in una bella infografica su “Le corone del mondo” inserisce la Danimarca tra gli Stati su cui formalmente regna ancora la Corona britannica
16° posto – Fabio Bogo (Giornalista di Repubblica) 3 punti
5 novembre 2020 — Su Green & Blue di Repubblica il giornalista Fabio Bogo confonde ettari (10.000 mq) con kmq (1.000.000 mq) in merito alla superficie della centrale solare più grande del mondo che sarà costruita in Australia . La centrale non sarà grande ,come dice lui, 10.000 kmq (ad esempio come la Basilicata) bensì 10.000 ettari cioè 100 kmq (ad esempio come il Comune di Novara)
16° posto – Giovanna Botteri (RAI Tg3) 3 punti
21 luglio 2020 — Nel Tg 3 delle 19 la giornalista Giovanna Botteri, corrispondente Rai dalla Cina, afferma che in Afghanistan bisognerebbe vaccinare 40 milioni di bambini. Nel Paese asiatico secondo stime del 2018 (fonte Calendario Atlante De Agostini) gli abitanti sono 31,5 milioni.
16° posto – Donald Trump (Presidente degli USA) 3 punti
18 giugno 2020 – Tra le tante anticipazioni su Trump del libro “The Room Where It Happened” ,in uscita negli Usa a firma dell’ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale John Bolton, l’autore racconta che una volta Trump gli chiese se la Finlandia facesse parte della Russia e che il Presidente americano ignorava che il Regno Unito possedesse armi atomich
20° posto – On. Lucia Borgonzoni (Lega Salvini Premier) 2 punti
10 gennaio 2020 – La candidata alla Presidenza dell’Emilia-Romagna Lucia Borgonzoni confonde Bologna con Ferrara
20° posto – Stefania De Lellis (Giornalista di Repubblica) 2 punti
9 gennaio 2020 — Su Repubblica del 9.01.2020 (pag 6/7) nell’articolo di Stefania De Lellis “Nella Dubai minacciata che teme per l’Expo” ,in un riquadro si afferma che l’area dell’Expo 2020 è di 438 kmq , il doppio del Principato di Monaco . Per la cronaca il Principato di Monaco ha una superficie di 2 kmq . Molto probabilmente la superficie dell’Expo sarà di 438 ha (ettari) e non kmq . Come accade a molti giornalisti, l’articolista ha confuso gli ettari con i kmq (1 kmq è uguale a 100 ha e cioè 1 milione di mq ) .
20° posto – RAI Tg1 2 punti
5 gennaio 2020 – Il Tg1 della Rai, in un’infografica sull’Asia occidentale, confonde la distribuzione degli sciti e dei sunniti.
26° posto – Enrico Franceschini (Giornalista del Venerdì di Repubblica) 1 punto
13 novembre 2020 — Nella sua interessante rubrica “L’espatriato” (sul Venerdì di Repubblica) il giornalista Enrico Franceschini , raccontando di un suo viaggio dalla California alle Figi, afferma di essere andato da Ovest verso Est (?) e di essere partito di martedì ed essere arrivato di lunedì (?) per aver superato la linea di cambiamento di data .E’ esattamente il contrario.
26° posto – Lega Salvini Premier
10 agosto 2020 — In un volantino elettorale la “Lega — Salvini Premier” colloca la città di Viareggio (Lucca) in Provincia di Pisa
(da agenzie)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
NELLE ULTIME SETTIMANE E’ AUMENTATO IL NUMERO DEGLI INSERZIONISTI CHE OFFRONO IL VACCINO
Nelle ultime settimane il numero degli inserzionisti è aumentato. Le spedizioni, in scatole
raffreddate da ghiaccio secco, sono assicurate entro due giorni. Ne abbiamo parlato con Nicola Bressan, cto della società di consulenza informatica Yarix
Tra i tanti miti che avvolgono i primi anni della rete c’è quello di Dread Pirate Roberts. Un uomo, una donna o forse una squadra di persone. In ogni caso era questo l’account che nel 2011 gestiva Silk Road, il più grande store della dark web. In pratica, un Amazon della droga.
Silk Road è stato chiuso dall’Fbi nell’ottobre 2013 e il suo proprietario, Ross Ulbricht, arrestato. Per gli agenti era lui Dread Pirate Roberts. Un mese dopo nel dark web venne aperto un altro portale per la vendita di droga. Si chiamava sempre Silk Road ed era gestito sempre dall’account Dread Pirate Roberts.
I mercati del dark web sono così. Volatili, pronti a rinascere, difficilmente afferrabili dalle forze dell’ordine perchè fondati da community pronte a ritrovarsi dominio dopo dominio. Un flusso in cui negli ultimi mesi sono finiti anche i vaccini per il Coronavirus. È probabile che quelli apparsi nei primi mesi della pandemia fossero semplicemente delle truffe.
Nei migliori dei casi vaccini antinfluenzali venduti come fossero già programmati per il Covid. Fra poco però in tutto il mondo cominceranno a circolare milioni di dosi del vaccino. E non è difficile immaginare che qualcuna finisca davvero in questa rete.
Nicola Bressan è il Cto di Yarix, una società di consulenza informatica che negli ultimi anni si è specializzata proprio nelle ricerche sul dark web, quella rete a cui si può accedere solo attraverso protocolli specifici per cui è necessaria almeno un’alfabetizzazione informatica di base.
Una rete in cui, certo, sono presenti attività criminali ma che può diventare anche rifugio per attivisti che vivono in Paesi in cui la libertà sul web tradizionale non viene garantita dal governo.
Bressan e i suoi ricercatori hanno passato in rassegna i mercati più attivi di questo dedalo di domini e hanno trovato non solo dosi di vaccini ma anche referti medici già compilati con attestati di negatività al Covid e campioni di saliva infetti.
Perchè avete deciso di cominciare la ricerca del vaccino per il Covid nel dark web?
«Noi lo teniamo monitorato e controlliamo sempre i black market per le attività di intelligence richieste dai nostri clienti. In queste sessioni di monitoraggio abbiamo notato un aumento significativo degli annunci sul vaccino per il Covid. Allora abbiamo alzato le antenne e abbiamo cominciato a monitorare anche questo tipo di vendite».
Quante inserzioni avete trovato durante il monitoraggio?
«Le primissime vendite che abbiamo rilevato risalgono a marzo. Erano soprattutto inserzioni sporadiche. In quel momento però la ricerca sui vaccini e in generale le conoscenze sul Coronavirus erano solo all’inizio. Non c’era niente di certo. Quando invece sono arrivate le notizie sui primi vaccini testati, allora anche gli annunci sul dark web hanno cominciato ad aumentare. Un paio di settimane fa abbiamo contato 100 inserzioni».
Da dove spediscono gli inserzionisti?
«Soprattutto da Regno Unito e Stati Uniti. Paesi in cui, in effetti, il vaccino è già disponibile».
Il dark web non è accessibile a tutti. Qual è il profilo di chi acquista su queste piattaforme?
«Secondo noi non è il cliente finale che acquista vaccini sul dark web. Piuttosto si tratta di mediatori che poi vanno a rivendere il prodotto su altri canali del mercato nero. Abbiamo fatto un po’ di prove, contattando diversi venditori. Nella maggior parte dei casi non volevano vendere un paio di dosi ma puntavano tutti ad alzare la quantità di fiale vendute».
I vaccini, o almeno i prodotti venduti come vaccini, si trovano su piattaforme già conosciute agli utenti di questa rete?
«Sì, si tratta di market già conosciuti. In ogni caso esiste una volatilità parecchio spinta su queste piattaforme. Quelle che analizzavamo all’inizio del 2020 sono diverse da quelle su cui lavoriamo adesso. Al momento non esistono market specifici per il Covid, abbiamo trovato solo annunci in piattaforme che di solito vendono droghe o farmaci senza ricetta».
Quanto costa una dose?
«A seconda del venditore viaggiano tra i 300 e i 600 dollari».
Siete riusciti a capire se si tratta davvero di vaccini?
«Gli inserzionisti che li stanno mettendo in vendita sono considerati affidabili nel settore. Quelli che abbiamo visto hanno feedback reputazionali molto elevati che vanno dal 95% al 100%. Non ci sono però feedback diretti sulla vendita dei vaccini. È vero anche che un cliente non può verificare da solo l’affidabilità del vaccino. Per assurdo solo l’azienda che l’ha prodotto potrebbe farlo».
I vaccini, soprattutto quello di Pfizer-BioNtech, non sono facili da conservare. Avete provato a capire come sarebbero spediti in caso di acquisto?
«Il vaccino Pfizer deve essere conservato sotto zero. I rivenditori che abbiamo contattato hanno detto che le spedizioni sarebbero state fatte da corrieri veloci che avrebbero impiegato solo un paio di giorni per consegnare la merce. In questo modo, secondo loro, le dosi avrebbero potuto conservarsi grazie a contenitori che sfruttano il ghiaccio secco».
Oltre ai vaccini, nell’ultimo anno quali sono stati i prodotti legati all’epidemia più venduti sul dark web?
«Da quando è arrivato il Coronavirus gli annunci a tema hanno cominciato a proliferare. Nella prima fase dell’emergenza si vendevano molti dispositivi di protezione individuale, a partire dalle mascherine. Poi abbiamo visto in vendita di tutto, dai test rapidi ai respiratori di ossigeno. In un market russo abbiamo trovato anche referti medici falsificati che accertavano la positività o la negatività al Covid. Si poteva scegliere anche l’area geografica in cui veniva emessa questa certificazione. Fra gli annunci più strani c’erano anche quelli per campioni di saliva infetti o plasma di persone che avevano avuto il Covid. In questo caso, in particolare, abbiamo trovato un annuncio in cui il cliente si dichiarava soddisfatto dell’acquisto. Il prodotto, quindi, era arrivato a destinazione».
(da Open)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
ENTRO FINE MARZO PRIORITA’ A 1.404.037 OPERATORI SANITARI, 570.287 OSPITI E PERSONALE RSA, 4.442.048 ANZIANI OVER 80… SOLO DA APRILE TOCCHERA’ AGLI ALTRI
Quando dovrò vaccinarmi?
È questa la domanda che da alcuni giorni si stanno facendo milioni di italiani alle porte di un 2021 che — se tutto andrà come si spera — dovrebbe rappresentare l’anno dell’uscita dalla pandemia.
Le prime dosi sono state somministrate il 27 dicembre: non si tratta dell’inizio di quella che è stata definita la più grande campagna di vaccinazione di massa della storia.
L’Italia punta a una copertura dell’80 per cento e per questo ha opzionato 202 milioni di dosi di siero, il 13,4% dell’Ue, “dotazione sufficiente per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte”.
Oltre ai vaccini di Pfizer e Moderna importanti novità sono in arrivo dal Regno Unito per quello sviluppato da AstraZeneca e dall’Università di Oxford: è “efficace al 95% ed è in grado di eliminare al 100%” i sintomi gravi che portano ai ricoveri per Covid-19
Vaccino anti covid: quando toccherà a ogni categoria
Ma quali sono le categorie che verranno vaccinate prioritariamente? Le prime circa 10 milioni di dosi (8,749 milioni di Pfizer e 1.346.000 di Moderna appena ci sarà in via libera Ema) nei primi tre mesi del 2021 serviranno a vaccinare le categorie individuate come prioritarie, ovvero gli operatori e lavoratori sanitari e socio-sanitari (1.404.037 di persone), il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani (570.287) e gli anziani over 80 (4.442.048).
Subito dopo sarà la volta di uomini e donne di età compresa tra i 60 e i 79 anni (pari a 13.432.005 di persone) e della popolazione con almeno una comorbidità cronica (7.403.578).
In primavera ed estate (secondo e terzo trimestre) toccherà a insegnanti e personale scolastico, e le altre categorie di popolazione appartenenti ai servizi essenziali come Forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità .
Nel quarto trimestre tutti gli altri
I vaccini che verranno distribuiti in Italia
L’Italia riceverà complessivamente 26,92 milioni di dosi del vaccino Pfizer-Biontech, di cui 8,749 milioni nel primo trimestre, 8,1 nel secondo trimestre, 10,1 nel terzo. L’accelerazione dell’Ente Europeo per i Medicinali per il vaccino della statunitense Moderna, il cui via libera è previsto per il 6 gennaio, porterà 10,8 milioni di dosi: 1,4 nel primo trimestre, 4,7 nel secondo e altrettante nel terzo. Ai 38 milioni di vaccini certi Pfizer e Moderna si sommeranno quelli di AstraZeneca, 40 milioni di dosi in tutta l’UE.
(da Fanpage)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
E GIUSTAMENTE CHIEDE PIU’ SOLDI PER LA SANITA’…MA I VACCINI PFIZER PER QUELLA DATA SARANNO MENO DI 4 MILIONI E QUELLI DI ASTRAZENICA NON SONO ANCORA DISPONIBILI
“Oggi siamo a una svolta. Finalmente abbiamo l’arma per vincere la guerra”. Così in un
colloquio con ‘La Stampa’ il ministro della Salute Roberto Speranza. Dobbiamo però, aggiunge, “evitare che un pezzo di Paese profondo possa illudersi che abbiamo già vinto. Sarebbe devastante”.
La polemica sulle dosi in Germania ”è una stupidaggine” spiega, perchè la ripartizione è fissa e la decide l’Ue. “Nell’immediato, la distribuzione tra i singoli Stati può variare in base a fattori del tutto casuali: il giorno, la distanza dagli stabilimenti. Dunque non c’è chi è più bravo e ne compra di più e chi è più scarso e ne compra di meno”.
Altra svolta se arriva anche il vaccino di AstraZeneca: “Noi già dal 1 aprile potremmo avere 13 milioni di vaccinati e così avremmo già raggiunto la Fase Uno, cioè quella che ci consente di avere il primo impatto epidemiologico”.
Le Regioni, stavolta, “non hanno alibi: la gestione è centralizzata sul piano delle forniture e per il resto gli abbiamo dato 15 mila assunzioni in più”.
Vaccino obbligatorio? “Scoppierebbe subito uno scontro ideologico, il Paese si spaccherebbe in due curve di ultrà . Non risolveremmo il problema, lo aggraveremmo”.
Per la sanità solo 9 miliardi nel Recovery: “Sono stato il primo a insorgere. Mi hanno spiegato che in realtà sono già diventati 15. Mi batterò fino in fondo perchè le risorse aumentino”. Sulla crisi di governo, Speranza dice che “se nella maggioranza ci sono problemi, affrontiamoli subito e risolviamoli in fretta. Poi tutti zitti e ventre a terra”.
(da agenzie)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
IL PROPRIETARIO: “NON MI PIANGO ADDOSSO, NON E’ COLPA DI NESSUNO”
Addio divanetti, consolle e maxi schermi. Spazio a pasta, formaggio, olio e dentifricio.
Il Covid non ha intaccato la determinazione di Marco Cassarà che, due settimane prima dal lockdown di marzo, aveva aperto un discoclub a Torino. Un sogno, un investimento da 30 mila euro che non si è potuto concretizzare a causa della pandemia.
Il 23 febbraio l’inaugurazione, due serate programmate (una l’8 marzo), poi il lockdown e la chiusura di tutte le attività . Compresa la sua.
Ora Marco ha deciso di reinventarsi e quel discoclub — che aveva chiamato Diabolik — lo ha trasformato in un minimarket. Una delle poche attività che, anche in zona rossa, può rimanere aperta.
Ha tolto «le pellicce dai vetri» e «cambiato le insegne» — scrive su Facebook — trasformando, di fatto, la sala che prima era adibita a musica in un piccolo supermercato di quartiere. Addio divanetti, maxi schermi e consolle: spazio, invece, a pasta, formaggio, olio, dentifricio e balsamo.
«Piangermi addosso è una cosa che non mi è mai piaciuta, non ho voluto dare la colpa a nessuno e così mi sono inventato questo», ha detto il proprietario dell’ex discoclub in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.
Insomma, Marco Cassarà vuole puntare sul sicuro, non vuole più rischiare in tempi di pandemia
Finita la pandemia, diventerà un cocktail bar aperto a tutti
Il suo locale, passato «il periodo più duro della pandemia», tornerà alla sua vecchia veste. O quasi. Non più un discoclub, con ingresso riservato ai soci, ma un cocktail bar aperto a tutti. Si parte alle 6 del mattino con colazione per poi proseguire con pranzo alle 13, aperitivo alle 18 e cocktail fino all’1 di notte.
(da Open)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
“IL PRESIDENTE USCENTE RICONOSCA LA SCONFITTA E LASCI LIBERA LA CASA BIANCA”
Anche i suoi più grandi sostenitori chiedono la fine di quella che viene definita una vera e
propria follia.
Il 28 dicembre del 2020, a poco meno di un mese dalla prossima successione alla Casa Bianca, anche il New York Post contro Trump. E il quotidiano americano che più di tutti aveva dato sponda (ed endorsement) alla campagna elettorale repubblicana, ha deciso pubblicamente di scaricare l’ormai ex Presidente degli Stati Uniti che si sta producendo di giorno in giorno, nonostante le evidenze elettorali, in atteggiamenti al limite del paradossale.
«Signor presidente, fermi questa follia». Questo il titolone che occupa l’intera prima pagina del New York Post in vendita oggi, lunedì 28 dicembre.
Perchè le elezioni Presidenziali del 4 novembre, ormai sono il passato. Il risultato, nonostante le grida social furiose di Trump, è stato certificato anche dai tribunali che hanno respinto i suoi ricorsi. Nessuna frode, il voto è stato regolare.
Nonostante le evidenze, però, il quasi ex Presidente (il 20 gennaio deve lasciare la Casa Bianca al vincitore Joe Biden) non intende mollare la presa.
«È ora di porre fine a questa oscura farsa — si legge nel pezzo del New York Post contro Trump -. Stai tifando per un colpo di Stato antidemocratico, ma la tua eredità è al sicuro. Smetti di pensare al 6 gennaio e pensa ai ballottaggi del 5 gennaio. Se la Georgia cade, tutto è a rischio».
Perchè il 5 gennaio ci sarà il voto che deciderà le sorti della maggioranza in Senato, un qualcosa che può condizionare (anche se tipico della storia americana) la prossima amministrazione Biden. E anche il giornale di Rupert Murdoch, che ha sempre appoggiato le dinamiche repubblicane, chiede a Trump di smetterla con quella che viene definita una follia.
(da agenzie)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
AIUTAVA I CLIENTI A SCARICARE IL CARRELLO… LA PROPRIETARIA; “I CLENTI GLI VOLEVANO BENE E CON QUEI SOLDI PAGA UNA SCUOLA D’INGLESE AL FIGLIO IN GAMBIA, E’ UN ONORE AVERLO QUI A LAVORARE”… I COLLEGHI: “E’ UNO DI NOI”
“Sono troppo contento”. Lo ripete più volte, con il suo italiano biascicato, Kemo, 40enne della Guinea Bisseau, da circa sei anni in Italia e da pochi giorni assunto come addetto allo scarico merci in un supermercato di Crotone.
Lo stesso supermercato davanti al quale, per anni, ha atteso per assistere qualche cliente bisognoso d’aiuto. “Tengo a precisare, che non ha mai chiesto l’elemosina — spiega Anna Carolei, responsabile del punto vendita -. Se qualcuno voleva dargli una mancia, lo ha fatto in maniera del tutto volontaria”.
La storia di Kemo Darboe è simile a quella di tanti altri migranti, ma sostanzialmente diversa. Dal suo arrivo in Italia, tanti eventi hanno cambiato la sua vita. “Sono tanti anni che sono qui in Italia, senza lavoro — spiega il guineense -. Sono andato a Foggia, ho trovato solo lavoro in nero, paga bassa… Nient’altro. Adesso, la signora Anna Carolei ha deciso di aiutarmi. Lavoro qui con un contratto, sono troppo contento”.
Prima di lasciare il suo Paese, Kemo ha perso la moglie, deceduta durante il parto dell’ultimo dei suoi tre figli. Così, ha deciso affidarli ad una sua amica in Gambia, aiutata dal fratello.
Dopo un primo periodo in Italia, il 40enne ha l’opportunità di trasferirsi in Germania e chiedere il ricongiungimento con i suoi figli.
“Purtroppo — racconta Anna Carolei -, quando tutta la documentazione era già pronta, gli è giunta una terribile notizia dal Gambia: i suoi due figli maggiori, di 9 e 12 anni, hanno perso la vita in un incidente occorso a un pulmino carretta. In Germania non gli avrebbero più dato la possibilità di rimanere. Quando me lo ha comunicato via social, gli ho detto: sarebbe opportuno che tu ritornassi qui, vedremo come aiutarti”.
Così, tornato a Crotone, staziona nei pressi del supermercato gestito dalla Carolei. “Stava fuori dal supermercato, anzi… Per motivi umanitari — precisa la responsabile del punto vendita —, con il caldo o con il freddo, invitavamo Kemo a stare dentro. Ha sempre goduto degli stessi diritti di tutti gli altri”.
Questo fino a quando il proprietario della catena, Francesco Policastrese, decide di assumerlo. “Lo conosco da tanti anni — afferma l’imprenditore -, è una persona a modo, ha sempre lavorato, ha sempre assistito i clienti… La gente lo cerca, è un ragazzo che si fa voler bene. Non mi aspettavo tutto questo clamore — prosegue -, non credo di aver fatto nulla di eccezionale. Mi si è aperta questa opportunità , avevo bisogno di una mano in negozio e l’ho fatto lavorare”. Si tratta di un contratto a tempo determinato, fino al 31 gennaio, ma Policastrese ha già assicurato che verrà prorogato.
La vita di Kemo a Crotone è semplice. Lavora, va a casa, cucina e magari scambia due chiacchiere con i suoi due coinquilini, un nigeriano e un gambiano.
“È un ragazzo per bene — spiega Anna Carolei -. Paga le bollette giorni prima della scadenza, sempre puntuale nel pagamento dell’affitto. E poi invia denaro a suo figlio che sta frequentando una scuola inglese. L’anno scorso, in questo periodo, gli abbiamo offerto un viaggio per andare dal suo piccolo. È stato in Gambia poco prima che arrivasse il covid — aggiunge -, ha fatto appena in tempo”.
Gli altri dipendenti del supermercato lo apprezzano e sono felici per la sua assunzione, come conferma Antonio, altro addetto al magazzino. “Una notizia che mi ha fatto molto piacere — dice -, è una persona che lo merita. Ormai era diventato uno di noi, perchè era sempre qui con noi, ci aiutava durante lo scarico merci, anche prima del contratto. Per me è un onore averlo con noi a lavorare”.
Il Natale è festa anche per Kemo e i suoi amici, grazie anche alla generosità degli altri. “Non dovrò cucinare perchè una signora ha cucinato pollo e carne per me e i miei amici”. Testimonianza tangibile di come Kemo, a Crotone, sia ormai considerato uno di famiglia. Perchè la felicità , a volte, si può trovare anche al supermercato.
(da Fanpage)
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Dicembre 28th, 2020 Riccardo Fucile
POI CERCA DI METTERE UN TAPPULLO PEGGIORE DEL BUCO
Era il 24 dicembre quando il consigliere comunale della Lega a Modena Giovanni Bertoldi
spiegava in tutta la sua illuminante chiarezza (che riporta alla mente, inspiegabilmente, un famoso aforisma) cosa ne pensava della posizione di Nicole Kidman riguardo alla violenza perpretrata sulle donne.
Secondo un articolo di Repubblica l’attrice ha spiegato che “Oltre al COVID c’è un’altra pandemia: la violenza sulle donne, metto la faccia per loro”.
Il sagace consigliere ha capito benissimo, come del resto succede a tanti politici nella Lega, quale fosse il topic della situazione e infatti si è concentrato sull’età della Kidman: “le belle donne, quando invecchiano, si inacidiscono e reagiscono con sentimenti di odio verso gli uomini”.
Il pensiero di Bertoldi, che rischiava di passare inosservato, per fortuna è stato reso noto ai più grazie a Selvaggia Lucarelli che lo ha riportato sui suoi social.
Il leghista però non ha avuto il coraggio di rivendicare parole tanto rivoluzionarie e si è scusato. Ma con moltissima calma. Prima infatti (12 ore prima) aveva ribadito che si trattava di una “provocazione” e che lui scrive “commenti ruvidi” e “contro il pensiero unico”:
“Fantastico! Ora la gente di sinistra ha intentato una vera e propria aggressione mediatica nei miei confronti: stanno andando a ricercare tutti i miei vecchi post . Non paghi di ciò hanno coinvolto anche la mia famiglia. Ovvio che non avrò difficoltà ad adire a vie legali per tutelarmi. In questo paese uno deve avere il diritto a fare provocazioni (cosa che ho sempre fatto con Facebook), fare commenti ruvidi e contro il pensiero unico. Detto questo, ribadisco il no alla violenza, compresa quelle sulle donne e posso assicurare di non avere problemi di sorta nei rapporti con l’altro sesso. Tutt’al più ho potuto toccare con mano quanto nelle separazioni e nei divorzi nella maggior parte delle volte l’uomo risulti soccombente, ma ad essere sinceri ieri più di oggi. Che queste posizioni non piacciano al mondo femminista lo comprendo, ma io rivendico il diritto di pensare altrimenti”
Solo la sera del 26 dicembre Bertoldi si è deciso a scusarsi, ma sempre con motivazioni illuminanti:
“Dopo una giornata convulsa, mi sento di scusarmi nei confronti di chi si eÌ€ sentito offeso da un commento che ho pubblicato sul profilo fb di Repubblica (per altro rimosso da me poco dopo, ma fotografato dalla Lucarelli e diffuso). Mi sono lasciato prendere la mano percheÌ infastidito dalle star che viaggiano su aerei privati e che fanno crociate moralistiche per motivi che io credo legati alla loro immagine e al business che ne consegue. Ho una bella famiglia e una compagna che amo e che rispetto. Auguro a tutti un anno sereno.
Insomma la lotta alla violenza sulle donne è una crociata moralistica.
Vai così, Bertoldi, again!
(da Giornalettismo”)
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