Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
PIOVONO CRITICHE SULLA SCENEGGIATA: “SEI PENOSO, RIPASSATI IL VANGELO”… “ANCH’IO OGGI SONO ANDATO A CONSEGNARE CIBO E REGALI CON LA CARITAS, MA NON MI PORTO I FOTOGRAFI”
Pubblicità a buon mercato per uno che ha fatto dell’egoismo (prima gli italiani) e della discriminazione (visti i divieti di aiutare i poveri delle giunte leghiste o dei cavilli per impedire agli stranieri di accedere ai servizi) il tratto principale della sua politica
Matteo Salvini nel giorno di Natale a Milano, con i City Angels, ha distribuito pacchi con generi di necessità ai bisognosi
Una iniziativa smaccatamente strumentale, vista la distanza siderale che c’è tra lui, la Chiesa e chi fa il volontariato sul serio.
Dovrebbe imbarcarsi su una nave delle odiate Ong e vedere la sofferenza. O andare un anno a dare una mano a Baobab a Roma, che – al contrario – è stata oggetto continuo di una campagna di denigrazione dei sovranisti.
E i commenti non sono mancati:
“Anch’io stamattina ho portato regali e cibo, assieme alla Caritas, a persone in difficoltà ma non mi sogno di farmi pubblicità . Per questo mi sento di dire che sei un poveretto.”
“Volontariato e politica è qualcosa che fa ribrezzo e moralmente incompatibili, quindi ,con il dovuto rispetto x tutto ciò che fa’, l’associazione che si presta a questo squallido slogan propagandistico tutto è purchè un’associazione di volontariato”
“Facile non fare il pranzo di Natale, mangi tutto l’anno andando in giro, anche se il 25 non ti siedi a tavola bella…troppo facile così però”
“Mattè fai una bella cosa, ripassati il Vangelo del tuo omonimo: vai al capitolo 6, versetto dall’1 al 4. Non brandire il Vangelo come scudo solo quando conviene a te.”
(da Globalist)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
NOMINE FAMILIARI, AZIONI IN DOTE E AMANTI CHE SI TRASFORMANO DA COLF A MILIARDARIE COME SVETLANA KRIVONOGIKH
Vladimir Putin non ama parlare della sua vita privata. Nè tanto meno che lo facciano gli altri. «Ho sempre reagito negativamente a chi fruga nelle vite altrui con nasi mocciosi e fantasie erotiche», disse quando trapelarono indiscrezioni sulla fine del suo matrimonio e sull’ inizio di una presunta relazione con la ginnasta Alina Kabaeva.
Lo capì a sue spese Moskovskij Korrespondent , costretto a chiudere dopo lo scoop.
La stampa russa indipendente ha però ripreso a martellare sull’ argomento tabù con una serie di rivelazioni clamorose sulla famiglia – non più e non tanto – “segreta” di Putin. Non solo la campionessa olimpica, 37 anni, presunta amante del leader del Cremlino da quasi 15, guadagnerebbe cifre sbalorditive.
L’ ex colf Svetlana Krivonogikh sarebbe diventata miliardaria dopo aver avuto una relazione e una figlia con Putin.
Mentre Kirill Shamalov avrebbe ottenuto azioni miliardarie dopo le nozze con Ekaterina Tikhonova, figlia “segreta” del presidente.
Putin è ufficialmente single da quando nel 2003 ha divorziato da Ljudmila, ex hostess, dopo trent’ anni di matrimonio. Ha sempre negato il flirt con Kabaeva, benchè certa stampa continui a chiamarla la “first lady segreta” di Russia e l’ anno scorso le abbia persino attribuito la nascita di due gemelli
Stando a Insider. ru , la sua già sospetta nomina a capo del Gruppo media nazionale le frutterebbe un salario annuo da 785 milioni di rubli (otto milioni e mezzo di euro). Non un caso.
La notizia doveva ancora essere digerita quando è uscito un altro scoop. Putin è già considerato il padre “ufficioso” di due figlie avute da Lady Putina: Maria Vorontsova, 35 anni, endocrinologa, ed Ekaterina Tikhonova, un anno più piccola, campionessa di rock’ n’roll acrobatico e ceo di due istituti presso l’ Università statale di Mosca.
Secondo Proekt , avrebbe però anche una figlia diciassettenne, Elizaveta Vladimirovna (“figlia di Vladimir”), frutto della relazione da sposato e neo-presidente con Svetlana Krivonogikh, governante diventata milionaria.
Azionista di Banca Rossija e proprietaria di vari immobili, tra cui una stazione sciistica, avrebbe un patrimonio di oltre 80 milioni di euro. Tutto merito, dice lei, di un «misterioso benefattore».
A sparare il terzo colpo è stato iStories con Occrp con un’ inchiesta durata un anno sulle email trafugate a Kirill Shamalov, diventato di colpo il miliardario più giovane di Russia quando nel 2013 sposò Tikhonova.
La promozione a vicedirettore generale di Sibur con il 4,3% di azioni-premio altro non fu che un “regalo di nozze” del suocero, rivelerebbe l’ archivio. Fortuna dimezzata dopo il divorzio nel 2018.
Un esempio del nepotismo del Cremlino: altro che «nasi mocciosi e fantasie erotiche».
(da “La Repubblica”)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
“HO COMPRESO BENEFICI E RISCHI”, CONVIENE LEGGERE BENE
Emergono sempre più dettagli circa le procedure che dovranno essere seguite in Italia per sottoporsi alla vaccinazione: dalle firme per la presa visione di tutte le controindicazioni alle 35 Faq pubblicate dall’Aifa
Sta per partire la campagna vaccinale in Italia: la data del V-day, fatta ricadere in coordinamento con l’Europa il 27 dicembre, è alle porte. E le prime 9.750 dosi del vaccino denominato Comirnaty, ovvero quello prodotto da Pfizer e Biontech, sono arrivate alla frontiera del Brennero la mattina di Natale. Il tir, partito dal Belgio, sarà scortato dai carabinieri fino all’ospedale Spallanzani di Roma. Intanto, l’Ordine nazionale dei biologi ha pubblicato sul proprio sito il modulo del consenso per il vaccino Cominarty.
Chiunque si sottoponga alla somministrazione del farmaco biologico contro il Coronavirus dovrà firmare un documento in cui ammette di essere stato «correttamente informato con parole a me chiare, ho compreso i benefici ed i rischi della vaccinazione».
Tra le note informative allegate al modulo, poi, si legge che «possono essere necessari fino a 7 giorni dopo la seconda dose per sviluppare la protezione contro il Covid-19». Quindi, considerando i 21 giorni che devono intercorrere tra prima e seconda somministrazione, la risposta immunitaria dei pazienti avverrà dopo circa un mese dalla prima dose.
Nel modulo, oltre all’elenco degli ingredienti contenuti nel vaccino, compare una lunga lista di reazioni avverse, divise in tre categorie: molto comuni, non comuni e rare.
Tra le più frequenti, rientrano la febbre, i dolori articolari e muscolari, il mal di testa. Queste reazioni possono interessare un paziente ogni 10 vaccinati.
Le reazioni cosiddette non comuni, ovvero quelle che riguardano una persona ogni 100, annoverano l’ingrossamento dei linfonodi.
Tra le reazioni avverse rare, «state segnalate alcune gravi reazioni allergiche», si legge nella nota informativa.
Il documento spiega quali sono i sintomi indotti da una reazione allergica di questo tipo: orticaria, gonfiore del viso, della lingua o della gola e respirazione difficoltosa. Poi, al termine della nota, un punto sugli effetti a lungo termine del farmaco: «Non eÌ€ possibile al momento prevedere danni a lunga distanza».
L’Agenzia italiana del farmaco, intanto, ha pubblicato sul proprio sito web una guida strutturata in 35 domande e relative risposte sul vaccino Comirnaty.
Dalle modalità di somministrazione, «due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra», alle stime sulla protezione indotta dal vaccino, «la durata della protezione non è ancora definita con certezza perchè il periodo di osservazione è stato necessariamente di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9—12 mesi». Persino l’Aifa, quando non possiede informazioni certe su questioni inerenti al vaccino, preferisce lasciare sospese le risposte alle domande che comunque riporta nelel sue Faq.
Non compare sul modulo del consenso da firmare prima del vaccino, ma l’Aifa lo considera un ragguaglio importante da comunicare, un effetto indesiderato del farmaco osservato su una persona ogni mille: «Debolezza nei muscoli di un lato del viso, paralisi facciale periferica acuta».
L’Agenzia, dopo un elenco di spiegazioni sulle condizioni specifiche degli individui, dalla maternità alla predisposizione alle allergie, riferisce che saranno 286 gli ospedali a somministrare le dosi. Nella guida dell’Aifa, le primule dell’architetto Stefano Boeri da installare nelle piazze italiane non sono nemmeno citate.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: emergenza | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
CI SONO LE PRIME 9.750 DOSI PER IL 27 DICEMBRE
I vaccini anti-Covid stanno arrivando. Il furgone con le prime dosi ha da poco passato la frontiera del Brennero. Proviene dal Belgio e proseguirà il suo viaggio, scortato dai carabinieri, verso l’Istituto Spallanzani di Roma. Al suo interno ci sono le prime 9.750 dosi del vaccini di Pfzer-Biontech in attesa che cominci la campagna di vaccinazione a partire dal 27 dicembre, uno dei V-Day europei.
La distribuzione
Alle prime migliaia di dosi dovrebbero aggiungersi altre 450 mila nella settimana che inizia il 28 dicembre, che verranno portate nei 300 punti di somministrazione. In totale del lotto dei 200 milioni di vaccini acquistati dall’Unione europea, in Italia dovrebbero arrivare 27 milioni. Le prime vaccinazioni di fine anno coinvolgeranno il personale sanitario e poi 11 milioni di italiani sopra i 60 anni.
Come ha dichiarato il Commissario straordinario Domenico Arcuri in una recente intervista, la seconda ondata di vaccini, dovrebbe partire nel primo trimestre del 2021, anche se la data è ancora da chiarire.
Ad ogni modo, nella seconda campagna «più massiccia», oltre agli over 60 saranno vaccinati anche gli operatori che svolgono servizi essenziali che li mettono a rischio, come le forze dell’ordine e i professori scolastici.
Le regole
Attualmente in Italia non vige l’obbligo di vaccinazione. L’obbligatorietà del vaccino sul luogo di lavoro negli ultimi giorni è stato oggetto di un crescente dibattito. In un’intervista a Il Fatto Quotidiano il magistrato Raffaele Guariniello ha ipotizzato il licenziamento per i dipendenti che non accettano di vaccinarsi, una tesi che però solleva alcuni dubbi. Intanto, l’Ordine nazionale dei biologi ha pubblicato sul proprio sito il modulo del consenso per il vaccino Comirnaty, mentre l’Agenzia italiana del farmaco, ha redatto una guida.
(da agenzie)
argomento: emergenza | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
IL 31% DELLE PERSONE NON SPENDE NIENTE, IL 41% SI E’ TENUTO SOTTO I 100 EURO
Niente regali sotto l’albero quest’anno per un italiano su tre (31%) a causa del clima di sobrietà che ha segnato la festa, delle limitazioni poste allo shopping e soprattutto delle difficoltà economiche e delle preoccupazioni per il futuro causate dalla pandemia
E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti-Ixè dalla quale si evidenzia che rispetto allo scorso anno è praticamente triplicata la percentuale di quanti non hanno fatto doni a sè stessi o agli altri. Anche il budget di quanti hanno deciso di fare regali è sceso a 175 euro a famiglia, in calo del 23% rispetto allo scorso anno.
Il 45% delle famiglie italiane – sottolinea la Coldiretti – ha speso tra i 100 ed i 300 euro, il 41% sotto i 100 euro, il 14% dai 300 ai mille euro. Il risultato della crisi è anche la tendenza ad indirizzarsi – continua Coldiretti – verso regali utili con abbigliamento, giocattoli e cibo tra i più gettonati davanti a libri, tecnologie e oggetti per la casa.
Gli italiani blindati in casa nei giorni clou delle festività – continua Coldiretti – trovano consolazione nella tavola e il maggior tempo disponibile si traduce, soprattutto, nella tendenza a cucinare di più per sè e per i propri familiari. Una svolta che spiega quest’anno il boom dei cesti enogastronomici personalizzati secondo le diverse preferenze, a chilometro zero, tradizionale, vegano, salutista o green con le specialità salvate dall’estinzione.
Sono stati scelti da un italiano su tre (34%). Tra le curiosità c’è il fatto che i timori legati all’arrivo della variante inglese del Covid e al proseguire dell’ondata di contagi hanno spinto molti italiani a regalare a parenti e amici mascherine, gel e altri dispositivi di protezione. Dai modelli più fashion realizzati dalle grandi marche a quelli riciclabili che non inquinano ma anche con forme, scritte e disegni curiosi sono tra le scelte più gettonate.
Una innovazione che – continua Coldiretti – riguarda anche i prodotti igienizzanti con alcune aziende agricole che hanno, infatti, riconvertito le produzioni usando rosmarino, timo e altre erbe naturali per realizzare soluzioni disinfettanti grazie al matrimonio con l’alcool alimentare di alcuni liquorifici.
Nonostante le difficoltà economiche – sottolinea Coldiretti – il 41% degli italiani quest’anno in occasione delle festività di fine anno ha deciso di fare donazioni o sono stati coinvolti in qualche opera di beneficenza o volontariato. La Coldiretti si è impegnata in una capillare operazione di solidarietà nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e negli agriturismi dove è possibile contribuire alla “Spesa sospesa del contadino”.
Tutti i cittadini che fanno la spesa nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica diffusi lungo la Penisola possono decidere di donare cibo e bevande alle famiglie più bisognose sul modello dell’usanza campana del caffè sospeso.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
IL RACCONTO DRAMMATICO DELLA SUA DEGENZA
Sono le due di notte e l’inferno sembra sceso qui, al reparto 5A3 del San Giuseppe di Empoli. Eppure questo è solo il primo dei gironi, il più sopportabile di tutti: una signora chiede dell’acqua, le infermiere da fuori la sua stanza le urlano che mancano dieci minuti alla fine della terapia, e che potranno vestirsi con lo scafandro solo fra un po’, perciò dovrà pazientare ancora con il casco dell’ossigeno; un signore è in preda alle allucinazioni e vaneggia contro il soffitto, parlando a qualcuno al piano superiore; un altro bestemmia in dialetto, e poi c’è chi si lamenta o chiede aiuto invocando Maria; chi tossisce in continuazione senza riuscire a parlare, mentre qualcuno viene portato in rianimazione perchè qualcosa non va.
E poi ci sono io che ho paura di morire. Che quella, la paura, ce l’ho da un anno, o meglio ad ogni bronchite, ma adesso ha raggiunto il suo massimo picco.
Così cerco di non pensarci ma ci penso comunque, perchè la tosse si è calmata ma non i pensieri peggiori. Perciò scrivo queste righe sulle note del telefono, per urgenza e per bisogno come faccio sempre: anche ora che mi sembra tutto impossibile, lontano e confuso.
Tutti i progetti di lavoro e di vita, di famiglia e amicizia, scomparsi sotto il peso che mi schiaccia il petto, incapace di espandersi, tra costole e vertebre che prendono fuoco. Perciò scrivo, in questa prima tregua, perchè soffrire per niente non ha mai senso, e allora diamogli forma a questo dolore e facciamone qualcosa. Sempre e comunque, finchè si può.
Sono le due di notte e i ruoli si sono invertiti. I malati, ridotti a numeri e grafici nei servizi dei tg, ora tornano ad avere una loro identità , una vita da curare in modo individuale, con pazienza e amore da parte del personale.
Un’attenzione tanto costante quanto anonima, sin dal pronto soccorso: sulle tute sterili di chi combatte in prima linea non ci sono più i cartellini con foto tessere, nomi e cognomi, ruoli e gerarchie. Il Covid ha annullato anche questo, ogni cenno alle storie di OSS, infermieri e medici, tutto ciò che mi permetterebbe di ringraziarli, un domani, incontrandoli per caso, per strada o al cinema, a fare la spesa o al ristorante.
Dove ritorneremo, molto presto, se li aiuteremo in questo sforzo collettivo soprattutto in queste feste. Oggi che loro sono tutti uguali, bianchi da capo a piedi, coi soli occhi scoperti ma appannati da una visiera di plastica, perchè non c’è da perdere tempo e l’unico spazio è quello per l’azione, rapida e decisa, anche se è inverno ma fa un caldo bestia lì dentro.
Perchè l’inferno è sceso al San Giuseppe, ma qualcuno continua a non voler capire. Il mare di scetticismo non si arresta, anzi si riversa attraverso di me e ciò che sono: “Se si è ammalato Iacopo che non usciva da febbraio… Se lo hanno contagiato i suoi genitori che sono sempre stati attenti… Se solo il babbo andava al lavoro e a fare la spesa… Se non hanno mai fatto vita sociale e si sono isolati in casa… Allora tutto ciò che ci viene richiesto, tutti i lockdown generalizzati e le chiusure dei locali, le mascherine da indossare e le norme igieniche imposte… Sono inutili o inefficaci, perciò tanto vale tornare a vivere come prima, e rimettersi alla sorte se davvero esiste un contagio”
Che poi io me li immagino, dopo una mia eventuale dipartita: “Eh ma era disabile, aveva una malattia genetica rara, sarebbe bastata una bronchite qualunque ad ucciderlo: è morto col Covid e non di Covid”.
Ancora molto, avrebbero loro detto, di quel che a stento riesco a leggere in queste ore. Dalla mia camera del 5A3 del San Giuseppe di Empoli, reparto Covid, mentre fuori le ambulanze non smettono di strillare. Per questo scrivo, perchè chiudere gli occhi qui è impossibile: sono le due di notte e l’inferno è già sceso. Non smettiamo di pensarci, non smettiamo e stiamo attenti.
(da agenzie)
argomento: emergenza | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
“UN INSULTO INACCETTABILE AI FAMILIARI DELLE VITTIME”… IMBARAZZO DEI DIRIGENTI DELLA LEGA DI BERGAMO
Dopo la frase choc della consigliera comunale leghista toscana Eleonora Leoncini, che ha definito una “fake news” la foto dei camion militari che la scorsa primavera trasportavano nei cimiteri di altre regioni le vittime bergamasche del Coronavirus, il Comune di Bergamo ha affermato di star preparando una querela che discuterà lunedì 28 dicembre.
Gli avvocati dell’amministrazione comunale hanno infatti affermato che ci sono tutti gli estremi per la denuncia e che avranno novanta giorni di tempo per rifletterci e in caso presentarla.
Già l’assessore ai Servizi cimiteriali di Bergamo Giacomo Angeloni, che ha definito quanto detto come un insulto inaccettabile nei confronti dei bergamaschi e dei famigliari delle vittime, aveva affermato sul suo profilo Facebook di essere pronto a querelare di propria iniziativa la consigliera.
Sulle frasi della collega di partito si è espresso anche il leghista e deputato bergamasco Daniele Belotti: “Verificherò al meglio la situazione e poi spiegherò alla consigliera un paio di cose in modo educato e pacato”.
“I morti nei camion a Bergamo sono una fake news perchè erano le stesse foto del passato”: ha detto la consigliera comunale di San Casciano, responsabile della Lega nel Chianti, durante una seduta del consiglio comunale.
A denunciare l’accaduto è stato il Partito democratico che, attraverso un video su Facebook, ha affermato: “Il dolore delle loro famiglie è una fake news. Qui siamo oltre l’espressione di opinioni. Qui siamo alla follia totale. Il segretario della Lega Matteo Salvini non ha nulla da dire?”.
(da agenzie)
.
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
LA SUA ASSOLUZIONE FA SALTARE OGNI IPOTESI DI ACCORDO TRA M5S E PD, ALLONTANA CALENDA DAI DEM, MENTRE IL CENTRODESTRA NON TROVA ACCORDO SUL CANDIDATO
Ha postato le immagini dell’inaugurazione del presepe in piazza del Campidoglio, ha presenziato alla donazione di 300 pasti a ex detenuti in difficoltà , ha annunciato l’abolizione del canone agli operatori di car sharing a Roma.
Il Natale di Virginia Raggi è un Natale di frenetico attivismo e “di luci accese per guardare avanti con fiducia”.
Messaggio, quest’ultimo, lanciato ai suoi concittadini ma soprattutto a se stessa, sindaca che quest’ultimo scorcio dell’anno ha fatto diventare icona del paradosso.
Attaccata dai suoi compagni di Movimento, derisa dagli esponenti di tutti gli altri partiti e confinata dai sondaggi a una percentuale che supererebbe di poco il 20 per cento, l’avvocata è stata rilanciata dall’assoluzione nel processo nomine e ora è, oltre al tenace Calenda che duella col Pd e al momento ha solo l’appoggio di “Azione”, l’unica vera candidata alla sua successione.
Colpi di coda di questo 2020 imprevedibile. Un amministratore uscente (amministratrice in questo caso) che nelle formule della politica è solitamente una costante diventa una variabile impazzita, capace di complicare i giochi delle maggiori forze, o coalizioni, e insieme di metterne a nudo incertezze e ritardi.
Non aspettavano l’ora di vedere Raggi fuori campo gli stessi maggiorenti grillini, Di Maio in testa, pronti a sacrificare Roma sullo scacchiere di un accordo nazionale sulle candidature nelle grandi città al voto, che prevede per i 5Stelle Napoli (leggi Roberto Fico) e non la Capitale.
Invece i vertici pentastellati sono ora “costretti” a sostenere la discussa inquilina del Campidoglio. Sì, proprio lei diventa d’un tratto paladina del Movimento, lei vista anche da Beppe Grillo come la sorella meno brava (eufemismo) dell’altro volto femminile della conquista delle metropoli, di quella Chiara Appendino che invece alle prossime elezioni non ci sarà .
Sull’altro campo un’eventuale condanna della sindaca di Roma avrebbe agevolato il Pd, che un pensierino (più di uno) a un’intesa con l’altro partner dell’unione giallorossa che sostiene Conte lo ha sempre fatto. E invece come si può proseguire il dialogo con un Movimento che ha come espressione la donna definita da Zingaretti “il principale problema di Roma?”.
Situazione che, peraltro, ha pure portato alla rottura del già esile filo del confronto con Carlo Calenda, il quale continua a maramaldeggiare sulla mancanza di candidati da parte dei dem. E non ha tutti i torti, visto che i rumors su una figura forte pronta a scendere nell’agone (Paolo Gentiloni, lo stesso Zingaretti) si sono spenti rapidamente.
Il fatto è che neppure il centrodestra ha un nome, atteso che Giorgia Meloni (altra leader di partito nata e cresciuta a Roma) non gradisce l’opzione Bertolaso e le bocce sono ferme.
Non è azzardato parlare di una rivincita per la prima cittadina costretta sempre a remare controvento, sfidando mai sopite accuse di malgoverno e sberleffi.
Ora Raggi si concede persino l’ironia di paragonarsi a Spelacchio, l’albero di piazza Venezia “deriso e poi rinato, come questa amministrazione”.
Si lascia persino andare a un tweet d’orgoglio nel rispondere a Vittorio Sgarbi che l’ha paragonata a una cameriera: “Io nella mia vita ho lavorato e tra le tante cose ho fatto anche la cameriera, che è un lavoro più che dignitoso”. E per questa reazione ha finito per ricevere pure applausi.
L’impavida Virginia non vincerà , probabilmente, seppur adesso si veda come naturale avversaria del centrodestra al ballottaggio. Ma, in attesa di un voto che potrebbe anche slittare oltre la primavera, il suo successo l’ha già ottenuto: ha indotto i big grillini diffidenti a inghiottire la sua presenza e si può specchiare nel vuoto di candidature di Pd, meloniani, berlusconiani e salviniani.
Chi l’avrebbe mai detto?
(da “Huffingtonpost”)
argomento: Roma | Commenta »
Dicembre 25th, 2020 Riccardo Fucile
“CIO’ CHE PERDIAMO SENZA L’UE NON POTRA’ ESSERE COLMATO”… “IL PREMIER DICE SEMPRE CHE NOI BRITANNICI SIAMO I MIGLIORI AL MONDO, INVECE A VOLTE SIAMO I PEGGIORI”… “IL PROBLEMA DI BORIS? NON CREDE IN NIENTE”
“Macron è stato un genio sinistro”, racconta Howard Jacobson, “quando ha bloccato i porti e la frontiera tra Dover e Calais ufficialmente a causa della nuova variante del Covid, ha fatto capire a noi britannici che cosa sarebbe successo in caso di un’uscita senza accordo dall’Ue”, il cosiddetto e temuto “No Deal”.
“Ciò”, prosegue, “ha rotto la resistenza di Johnson e del suo governo ed è stato decisivo per arrivare a un’intesa con l’Ue”.
Il 78enne romanziere inglese, premio Booker con “L’enigma di Finkler”, è certo del ruolo, inconsapevole o meno, del presidente francese nell’accordo della Brexit raggiunto alla Vigilia di Natale di un complicatissimo anno come il 2020.
“Poi certo”, aggiunge Jacobson al telefono dalla sua casa di Soho, nel centro di Londra dove si è rinchiuso da molti mesi per proteggersi dal Covid e completare la sua prossima opera in uscita, “è difficile essere sollevato da mille pagine in cui si parla di accordi sui pesci e sulla libera concorrenza”.
Perchè, Jacobson?
“Uscire dall’Ue sarebbe stato molto peggio. Ma questo è un sollievo amaro, molto amaro. Ricordiamocelo: avremo meno di quanto avevamo un tempo in Ue, e se abbandoniamo un attimo l’euforia del presente, niente potrà cancellare la follia totale dell’uscita dall’Unione Europea. Anche se Johnson e i suoi presenteranno questo accordo come un grande successo. Ma la maggioranza dei britannici sa che non è così, anche se oramai ciò non conta più nulla per cambiare le cose”.
Quindi lei non crede che questo accordo e successo politico di Johnson possa far dimenticare il suo primo anno da primo ministro a Downing Street, segnato da errori e critiche?
“Johnson avrà un rimbalzo di popolarità dopo questa intesa con l’Ue, sicuramente. Ma molte persone oramai non lo sopportano più per l’inadeguatezza cronica che ha mostrato in questi mesi, soprattutto riguardo la crisi del Coronavirus: è stato terribile, e mia moglie Jenny che ha collaborato al tracciamento degli esposti agli infetti di Covid sa bene quanto questo sistema (e non solo) sia stato disastroso. Ciò ha fatto ricordare a molti quelle promesse astruse del premier durante la campagna del referendum Brexit del 2016. Tutto questo si incastra nell’ottimismo forzato e farlocco che contraddistingue Johnson”
A cosa si riferisce in particolare?
“A quando Johnson dice che noi britannici siamo i migliori al mondo, che abbiamo le cose migliori al mondo, eccetera. Ma non è affatto vero. Basterebbe essere efficienti quando si fanno le cose. Invece questo governo di recente ha più volte dimostrato che in alcuni casi siamo i peggiori al mondo e in quel caso dovremmo vergognarci. Certo, siamo stati i primi in Occidente a somministrare il vaccino anti Covid e questa è una bellissima notizia. Ma allo stesso tempo, nel governo a Londra qualcuno millantava che questo vaccino è inglese, mentre invece è americano, tedesco e realizzato da immigrati turchi. Tutte cose scomparse dalla nostra narrazione”.
È l’irriducibile eccezionalismo britannico?
“Sì. E anche la nozione di sovranismo, o di sovranità , di cui si è riempito la bocca Johnson nella sua propaganda Brexit per tutti questi anni. Ursula Von Der Leyen, la presidente della Commissione Ue, glielo lo ha ripetuto chiaro e tondo: se il mantra è la sovranità , è difficile negoziare con qualcuno. È lo stesso meccanismo che ti fa dire che il Regno Unito è un posto meraviglioso senza se e senza ma, senza un minimo di autocritica, come incarna l’indole di Johnson, per cui tutto deve essere una vittoria come in una guerra. Mentre lui, a parte l’accordo di ieri, continua a perdere. Il problema principale di Boris è di personalità : non crede in niente. E se no credi in niente non sai come agire”.
Crede che il destino politico di Johnson sia segnato?
“Lo sarebbe stato di certo, se fosse tornato senza un accordo da Bruxelles. Ora, dopo l’intesa con l’Ue, può prendere tempo e respirare per un annetto, che però secondo me sarà molto lungo per tutti, perchè sono convinto che Johnson continuerà a commettere errori. A lungo andare secondo me non ha molta speranza e non credo potrà ottenere un nuovo mandato. Anche nella conferenza stampa di ieri per annunciare l’accordo Brexit alla nazione, non è apparso affatto trionfalista come credevo e il suo spirito era segnato da qualcosa. Forse dalla convinzione interiore che, nonostante tutto, non andrà lontano”.
(da “La Repubblica”)
argomento: Europa | Commenta »