Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
I DECRETI SICUREZZA SOLO UNA SCUSA PER FARSI BELLI, POSTANDO LA FOTO SUI LORO SOCIAL
La notizia della fiducia posta sul decreto sicurezza che manda in pensione i decreti Salvini non è stata presa bene in aula.
Come si vede nelle immagini che si stanno diffondendo in rete e sui giornali, i leghisti hanno assalito il ministro D’Incà — che aveva dato l’annuncio — levandogli il microfono e impedendogli di parlare.
Entro al massimo domani mattina il decreto sicurezza dovrebbe avere il via libero definitivo e la Lega ha affermato che farà l’impossibile per evitare che accada. L’impossibile della Lega sono i selfie.
A far notare la questione è Milko Schinolfi di Facciamo Rete che pubblica una foto dai banchi della Lega al Senato. «I senatori della Lega hanno occupato i banchi del governo per impedire l’approvazione dei decreti che accantonano quelli vergogna del loro capo», dice Schinolfi spiegando il contesto della foto, e «fanno selfie. Del loro vuoto».
Le foto prodotte dai selfie che si stanno facendo i leghisti, fermando i lavori del Senato per protestare, finiranno presto sui social della Lega di Salvini.
Il profilo della Lega ha condiviso il video di alcuni spezzoni delle proteste al Senato parlando di decreto clandestini ed esaltando quanto fatto dai senatori della Lega.
Ignazio La Russa ha sospeso la seduta per la rissa che si è scatenata e le proteste da parte di politici di questa e quell’altra fazione stanno invadendo i social, tra chi denuncia quanto sta accadendo — dal Pd si parla di «vile atto di squadrismo che La Russa ha tollerato» — e chi non vuole accettare il superamento dei decreti sicurezza voluti da Salvini, primo fra tutti Pillon.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
NON PUO’ PIU’ CAVALCARE POLITICAMENTE A NATALE LA VICENDA DEL PESCHERECCIO
Giorgia Meloni, leader Fdi, si è espressa sulla liberazione dei 18 pescatori italiani, delusa perchè non potrà più cavalcare la vicenda per screditare il Governo: “Credo sia una giornata umanamente felice, per me e per noi di Fdi . Non la considero una vittoria della diplomazia italiana- aggiunge- ne’ della politica italiana, perche’ 108 giorni per liberare 18 pescatori perfettamente innocenti, che stavano pescando in acque contestate sul piano del diritto internazionale, sono un’enormita’.
Nota 1: in base alla legge libica non erano innocenti in quanto pescavano a 40 miglia da costa libica. Poichè la Libia ha arbitrariamente spostato il limite delle sue acque territoriali da 12 a 74 miglia, grazie ai governi italiani dove governavano anche i sovranisti che non hanno mai contestato questa misure in quanto funzionale a far affogare i profughi prima che potessero intervenire le Ong.
Continua la Meloni: “Il segnale che noi continuiamo a dare a livello internazionale e’ quello che chiunque ci puo’ mettere i piedi in testa. Non vi sara’ sfuggito che sono serviti 5 giorni per liberare dei pescatori turchi. Evidentemente qualcun altro ha argomentazioni piu’ convincenti di quelle che ha avuto il governo italiano.
Nota 2: il paragone è improponibile. I turchi sono stati sanzionati per essere entrati nelle presunte acque territoriali libiche, in pratica uno sconfinamento. Gli italiani per aver gettato le reti in un mare vietato, a detta lorom a fini di lucro.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
CUOR DI LEONE HA LA MEMORIA LABILE
L’insostenibile leggerezza della comunicazione di Matteo Salvini. Oggi se la prende con Conte (Di Maio e Casalino) per aver annunciato la liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo trattenuti da 108 giorni in Libia, dicendo in Senato che l’annuncio fosse arrivato prima dell’ufficialità della notizia.
In realtà non è andata così visto che uno dei pescatori aveva già inviato un messaggio vocale alla moglie per dare la bella notizia.
Insomma, un buco nell’acqua — l’ennesimo — nella comunicazione del leghista.
Che poi è lo stesso che nel dicembre del 2018, quando era a capo del Viminale, annunciò un’operazione contro la mafia nigeriana sui social, prima che fosse portata a termine e mettendone in pericolo l’esito.
Insomma, Salvini sui pescatori liberati non può fare la morale.
Era a capo del Viminale e la smania comunicativa di Salvini aveva portato alla condivisione, via social, della notizia di un’operazione ancora in corso.
E il Procuratore Spataro — che coordinava l’operazione a Torino — si scagliò contro questa mossa comunicativa che ha rischiato di mettere in dubbio il buon esito dell’operazione. Ma, a differenza di quel che fece Salvini, la notizia della liberazione dei pescatori di Mazara è arrivata intorno alle 11, con il messaggio del marito alla moglie. Un qualcosa di ben diverso.
Con buona pace del leghista.
(da agenzie)
argomento: Costume | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
CONTINUAVA A LAVORARE, VIOLANDO TUTTE LE REGOLE SANITARIE
Tre tamponi che certificassero la positività al Covid-19 non l’hanno indotto a desistere dal continuare a lavorare, violando tutte le regole sanitarie e non stabilite in caso di contagio. Un uomo residente nella provincia di Monza e Brianza è stato denunciato per aver proseguito a lavorare, trasportando e consegnando merce in tutta Italia, dalla polizia stradale.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il camionista è stato fermato al casello autostradale di Montecatini, in Toscana, per un normale controllo. Gli agenti della stradale, dunque, accertato che il brianzolo si trovasse lontano dal proprio domicilio nonostante la positività al Covid, hanno provveduto a denunciarlo per epidemia colposa e riaccompagnato presso la sua abitazione per finire di scontare il periodo di quarantena ed isolamento.
A sua discolpa il camionista ha cercato di giustificarsi asserendo di non aver ben compreso le direttive comunicategli dal suo medico curante. Le forze dell’ordine hanno accertato la presenza di ben tre tamponi. L’uomo aveva ripreso a lavorare il 7 dicembre scorso.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
AVEVA DETTO: “SE QUALCUNO MUORE, PAZIENZA”
Aveva sostenuto le riaperture delle attività economiche a tutti i costi, al punto di arrivare a dire: «Se qualcuno muore, pazienza». Una frase che ora paga a caro prezzo.
Domenico Guzzini ha dovuto lasciare la carica di presidente di Confindustria di Macerata dopo essere finito nella bufera per la sua uscita infelice. «La gente è stanca», aveva detto riferendosi alle ripercussioni delle chiusure imposte dal governo per fronteggiare l’epidemia da Coronavirus. Ma poi si è spinto troppo oltre e nel giro di 48 ore è stato costretto a fare un passo indietro.
A nulla sono dunque servite le sue scuse ribadite anche in una lettera agli iscritti dell’associazione degli industriali: «Mi dispiace per avere involontariamente coinvolto Confindustria». «Chi mi conosce sa quanto per me siano importanti e prioritari la salute, la famiglia e le persone — sono le parole di Guzzini -. Per senso di responsabilità ritengo doveroso rassegnare le dimissioni da presidente di Confindustria Macerata».
Le dimissioni saranno formalizzate nelle prossime ore. Sul caso era stata anche avviata una procedura al Consiglio etico da parte di Confindustria, una pratica che avrebbe portato a sanzioni nei confronti di Guzzini o alle sue dimissioni.
(da agenzie)
argomento: Costume | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
NOVATE MILANESE: L’APPARECCHIO ERA GIA’ STATO SOTTRATTO E RIPRISTINATO DA POCO
“Mi rivolgo a te che ha compiuto questo sacrilegio: verrà forse un giorno in cui un tuo caro starà male e avrà bisogno proprio di quello strumento”. Inizia così il post su Facebook di un agente della polizia locale di Novate Milanese, comune in provincia di Milano, che denuncia ieri mercoledì 16 dicembre l’ennesimo furto di un defibrillatore pubblico sistemato in strada.
Parole cariche di rabbia e di ira nei confronti di chi per l’ennesima volta ha privato
“Nessun rispetto per la vita altrui”: scrive ancora Davide. Il defibrillatore era stato infatti rubato già alcuni giorni fa ed era stato ripristinato da poco. Adesso però oltre a essere stato portato via è stato anche vandalizzato: “Spero che quando un tuo caro starà male sarà poi proprio salvato da quell’apparecchio che tu così malvagiamente hai deciso di sottrarre per un lucro personale”, scrive ancora Davide sul gruppo social “Sei di Novate Milanese Se…”. I
l post in poco tempo ha avuto più di un centinaio di condivisioni e commenti. Tanti concittadini hanno infatti sostenuto quanto scritto dall’agente della Locale.
“In quei momenti spero che la paura e il terrore ti facciano davvero capire la gravità di ciò che hai fatto e spero che il tuo caro venga salvato proprio da quell’apparecchio”: prosegue ancora duramente Davide che spera così di far riflettere colui che ha rubato lo strumento. Nelle righe finali del suo post, Davide infatti invita il ladro a meditare: “Se mi stai leggendo, ripara il tuo errore e restituisci immediatamente ciò che hai rubato forse solo così potrai riscattarti”.
(da Fanpage)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
TRE SETTIMANE DOPO L’ESIBIZIONE AL BUNDESTAG, LA POSITIVITA’ DI SEITZ AL CORONAVIRUS
La provocazione, il negazionismo, il contagio e il ricovero.
Sembra una barzelletta e, invece, è la storia di Thomas Seitz. Di professione fa il deputato di AfD, il partito di estrema destra tedesca, e nelle scorse settimane si era reso protagonista di una sceneggiata condivisa anche sui suoi canali social: indossare una mascherina traforata (quindi inutile) all’interno del Bundestag, il parlamento della Germania.
Insomma, un atto di bullismo per protestare contro l’uso del dispositivo di protezione individuale. Ora, però, proprio lui è stato ricoverato in ospedale. La causa? Il Covid.
Mascherato e mazziato. Perchè quella protesta all’interno dell’Aula del parlamento tedesco non era passata inosservata.
Perchè AfD, oltre a essere un partito di estrema destra, si è anche posta sul trono dei negazionisti del virus in Germania. Insomma, un pot-pourri che non ha riscontrato una grande attenzione mediatica.
La mascherina traforata di colore arancione, e lo sguardo di sfida. Prima di essere convinto, con le buone maniere, a indossare un dispositivo di protezione adatto alla situazione. E non solo all’emergenza sanitaria in corso, ma anche alle regole adottate per accedere all’interno dell’aula del Bundestag.
Insomma, come accade in Italia, per accedere al Parlamento è necessario indossare un dispositivo di protezione individuale. Sicuramente non una sgargiante mascherina traforata che non serve a nulla, non protegge se stesso e non protegge gli altri.
Ora, a tre settimane da quella sceneggiata, è finito in ospedale per Covid. Forse quella che lui definisce una museruola gli avrebbe garantito una salute migliore, senza incappare nel guaio del Coronavirus.
E chissà se ora continuerà a negare l’esistenza del virus, la sua pericolosità e, soprattutto, inizierà a fare mea culpa.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
I VICINI PROTESTANO: “NON NE HA DIRITTO, HA TRASFORMATO LA SUA MEGA VILLA IN UN CLUB PRIVATO, PUO’ STARCI SOLO 21 GIORNI ALL’ANNO IN BASE ALLA LEGGE”
Tra un mese dovrà lasciare (suo malgrado) la Casa Bianca, ma Donald Trump rischia di dover rinunciare anche al suo piano B.
Il Tycoon, infatti, dopo aver lasciato il testimone a Joe Biden, vorrebbe trasferirsi nella sua residenza di Mar-a-Lago. Una dimora più che lussuosa di 126 stanze in stile ispano moresco nell’isola di Palm Beach, in Florida, che ha acquistato e restaurato, guardando anche ai palazzi nobiliari italiani, nel 1985. E dove, nel 2005, ha tenuto la cerimonia delle nozze con Melania.
C’è solo un problema: i suoi vicini di casa, in particolare la famiglia De Moss, non lo vogliono. E hanno già iniziato ad avvertirlo.
Nei giorni scorsi, scrive il Washington Post, hanno inviato una lettera sia alle autorità cittadine che al Secret Service per spiegare che l’ormai ex presidente degli Stati Uniti ha perso il diritto di vivere stabilmente in quella che per quattro anni è stata definita “la Casa Bianca d’inverno”.
Il motivo? Nel ’93 ha trasformato, per ragioni fiscali, quella che era la sua tenuta in un club privato. Nell’accordo che ha firmato c’è scritto che nessun socio del club può dimorare a Mar-a-lago per più di 21 giorni all’anno.
Il tempo di permanenza, anche entro questi limiti, è molto ristretto: al massimo sette giorni consecutivi. Secondo l’avvocato dei vicini, lo stesso Trump si impegnò a non usare Mar-a-Lago e le sue sale da sogno se non come club esclusivo.
Secondo la Trump Organization invece non c’è alcun accordo che gli proibisce di usare la proprietà come residenza privata. E non molto tempo fa il tycoon ha trasferito la sua residenza da Manhattan proprio nella tenuta inaugurata nel 1927. A volere la villa fu la donna d’affari e filantropa Marjorie Merriweather Post, ai tempi la donna più ricca degli Stati Uniti, che per costruire la residenza fece arrivare la pietra direttamente da Genova. Quasi un secolo è passato, e ora Mar-a-lago potrebbe rimanere vuota, a causa delle resistenze dei vicini di casa di Trump.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Dicembre 17th, 2020 Riccardo Fucile
“ABBIAMO UN GRAN GRAN NUMERO DI MORTI”
La strategia delle autorità svedesi per contrastare l’epidemia di Covid è stata fallimentare. In un’inusuale presa di posizione pubblica, il re svedese Carlo XVI Gustavo ha lanciato la dura accusa, di fronte alla grave situazione che si è venuta a creare nel Paese scandinavo dove i contagi continuano a moltiplicarsi e la fiducia della popolazione è in caduta libera. “Gli svedesi hanno sofferto tremendamente in condizioni difficili. Penso che abbiamo fallito, abbiamo un gran numero di morti e questo è terribile”, ha affermato nell’intervista di fine anno alla tv di Stato Svt.
La Svezia fin dall’inizio dell’emergenza Covid ha adottato un approccio soft, rifiutandosi di decretare rigidi lockdown nazionali ma preferendo puntare sul distanziamento sociale e il senso di responsabilità , mantenendo scuole, negozi, uffici e ristoranti aperti.
Un tentativo di creare un’immunità di gregge che si è scontrato però con i numeri sempre crescenti dell’epidemia: rispetto ai Paesi nordici vicini, la Svezia ha registrato finora quasi 350 mila contagi e 7.800 morti; un tasso di mortalità che è circa 10 volte maggiore a quello della Norvegia e quasi 5 rispetto alla Danimarca (la Norvegia sta a poco più di 40 mila casi e 402 decessi, la Danimarca 119.779 e 975).
La seconda ondata ha colpito duro e gli ospedali sono in difficoltà , tanto che le due regioni di Stoccolma e Skane sono state costrette a rinviare le operazioni non-essenziali. Secondo un sondaggio Ipsos, il sostegno pubblico alla linea decretata dal capo virologo Anders Tegnell, promotore della strategia soft, è sceso al 59% (13 punti in meno), la stima nel servizio sanitario nazionale è finita al 52% dal 68% mentre la fiducia nelle autorità è crollata al 34%.
Ma Tegnell resta convinto della validità della scelta e in un’intervista tv è tornato a difenderla, sostenendo che è troppo presto per dire se è stata fallimentare; tuttavia ha riconosciuto di essere rimasto sorpreso dall’entità della seconda ondata e che alcune zone stanno “cominciando ad arrivare al punto di rottura”.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »