Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
I LEADER CHE HANNO GESTITO MEGLIO LA PANDEMIA? MERKEL, CONTE E XI JINPING
Il 63,2% degli italiani, nel caso in cui venisse sviluppato un vaccino sicuro, sceglierebbe di riceverlo con certezza, il 19,2% ci dovrebbe pensare e un 15,9% è certo che non si vaccinerà , non sa o non risponde l’1,8%.
Il sondaggio su temi di sanità e politica è stato realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24, in occasione dell’evento Sky TG24 Live In Courmayeur.
Dall’indagine emerge che sono favorevoli al vaccino anti-Covid il 67,2% degli uomini del campione e il 59,6% delle donne.
In merito alle fasce di età , si vaccinerebbe il 74,9% dei soggetti tra i 18 e i 34 anni, il 53,5% di quelli nella fascia 35-54 anni e il 63,3% degli ultra 55enni.
Tra quanti hanno detto che farebbero sicuramente il vaccino, il 60,1% possiede una licenza media o inferiore, il 62,8% il diploma di scuola superiore, il 74% ha una laurea o un titolo di studio superiore.
Convinti di vaccinarsi per l’81,7% dei casi gli elettori del Pd, la quota si abbassa con gli elettori del M5s (73,3%), con chi vota Lega (62,1%) e scende al 50,8% con gli elettori di Fdi.
Il sondaggio ha misurato anche la fiducia degli intervistati in vaccini prodotti e sviluppati in diversi Paesi. In una scala di fiducia che va da uno a dieci, un vaccino europeo raggiunge il punteggio 7.3, uno prodotto in Usa 6.6, 5.5 per un vaccino russo e 5.2 per un vaccino cinese.
Il vaccino in ogni caso non è visto come la soluzione a tutti i problemi legati alla pandemia da Coronavirus: risolverebbe completamente l’emergenza solo per il 16.2% degli intervistati, mentre per il 75.9% risolverebbe molti problemi ma non porrebbe fine all’emergenza. Per il 4.3% il vaccino non avrebbe alcun effetto sull’emergenza. Non sa o non risponde il 3.6% del campione.
La ricerca ha valutato anche la fiducia riposta nei medici e nel personale sanitario: il 97,4% ha risposto che nutre molta o abbastanza fiducia nella categoria, solo il 2,6% ha poca o nessuna fiducia.
Il sondaggio ha chiesto agli intervistati anche quali siano i servizi la cui apertura dovrebbe essere prioritaria e preservata il più possibile, potendone indicare fino a tre: per il 55,9% sono le scuole dell’infanzia e elementari, per il 49,1% le scuole superiori. Poi ci sono le aziende (31,4%), le università (23,2%), ristoranti e bar (12,1%), cinema e teatri (2,7%), palestre e piscine (2,3%).
Il Governo come ha affrontato l’emergenza coronavirus? Il 41,2% degli intervistati risponde che ha gestito bene la prima ondata, male la seconda. Il 26,1% ritiene che abbia gestito bene entrambe le ondate, mentre per il 20,6% l’esecutivo ha gestito male entrambe le ondate. Per il 6.9% è stata gestita male la prima ondata e bene la seconda. Non esprime un giudizio il 5,2%.
Per quanto riguarda la situazione internazionale, per il 37,9% degli intervistati Angela Merkel in Germania è stato il leader che ha gestito meglio l’emergenza sanitaria, seguito da Giuseppe Conte in Italia (23%) e Xi Jinping in Cina (16.7%).
(da agenzie)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
UN GESTO CHE CI FA DIMENTICARE PER UN ATTIMO LA FOGNA NEGAZIONISTA
In occasione della Giornata mondiale del volontariato, il comitato di Milano della Croce rossa ha voluto rendere noto un episodio che ben testimonia cosa possa significare impegnarsi nella propria vita per assistere gli altri.
A raccontarlo su Facebook è un anonimo soccorritore milanese, impegnato su una delle tante ambulanze che, soprattutto in questi ultimi mesi, hanno dovuto soccorrere soprattutto pazienti alle prese con problemi respiratori legati al Coronavirus e sono state anche bersagliate dalle farneticanti accuse di “allarmismo” da parte dei “negazionisti” del Covid.
Un paziente “sospetto Covid” è anche quello che l’anonimo soccorritore, assieme ad altri due volontari, ha soccorso negli scorsi giorni.
Mentre i colleghi erano impegnati ad assistere l’uomo, un anziano con insufficienza respiratoria, una famiglia con due bambini si è avvicinata al volontario, che era seduto al posto di guida dell’ambulanza.
Uno dei bimbi era in lacrime, mentre l’altro gli ha porto un piccolo sacchetto con all’interno dei cioccolatini, dicendogli: “Siamo venuti a salutare il nonno prima che lo portiate in ospedale. Grazie per quello che fate”.
Poche parole e un gesto semplice che hanno riempito il cuore del volontario, che ha voluto commentare così quanto accaduto: “Un gesto che vale tutto.Quando mi chiedono che significato ha essere un volontario, ripenso a quel saluto e al cuore di quel bambino che, in un momento così difficile per lui, ha pensato a noi”.
Il racconto dell’episodio ha suscitato molta emozione sulla pagina Facebook della Croce rossa di Milano, dove è stato condiviso.
(da Fanpage)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
A PARTE CHE SE DICI CHE I VIDEO DI NUMEROSI PRIVATI CHE LI HANNO PUBBLICATI SONO STATI “MANOMESSI” APPOSTA LO DEVI PROVARE O TI BECCHI UNA DENUNCIA DEGLI INTERESSATI, NON E’ CHE GRIDANDO AL COMPLOTTO RECUPERI CREDIBILITA’
Sabato 5 dicembre la città di Riccione è finita al centro delle polemiche per alcuni video che mostrano i cittadini ammassati in viale Ceccarini dopo l’accensione delle luminarie di Natale, con conseguenti folle e assembramenti.
Oggi il sindaco, Renata Tosi, dice a TPI: “Quei filmati sono stati artefatti e politicizzati. C’ero anch’io tra la folla. Le immagini sono state allargate e, toh, in un attimo con un gioco di immagini la folla sembrava molto più numerosa. Ma indossavamo tutti le mascherine. Guarda caso poi nel dibattito è subito intervenuto il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Sa perchè? Riccione non è allineata al Pd. Così 10 minuti di video sono diventate le 24-ore-incubo di Riccione. Col virus dobbiamo convivere e uscire in strada”
Ieri sulla vicenda è intervenuto anche il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che ha dichiarato: “Ho visto in qualche località della mia regione zone troppo affollate, assembramenti così rischiano di farci tornare in zona arancione, bisogna avere grande responsabilità perchè una terza ondata non ce la possiamo permettere”.
Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, ha parlato di ” un fatto grave che speriamo non abbia ripercussioni sulla curva dei contagi che, proprio grazie ai sacrifici di tutti, si stava lentamente abbassando” e ha accusato il sindaco di Riccione Tosi di “totale irresponsabilità ” per aver permesso un evento del genere.
Quindi quel video è falso?
“Bè lei lo sa, i video si possono fare in diversi modi, non sto a disquisire, ormai conosciamo tutti il modo. Si possono allargare le immagini, prendere in un certo modo, così sembra che i presenti fossero tutti ammucchiati. Che ci fosse gente è indiscutibile, c’ero anche io tra la folla, ma eravamo tutti con mascherine in ogni caso, 10 minuti e poi via per la propria passeggiata.”
Ma chi avrebbe manomesso questo video? I filmati che sono emersi e che hanno girato sembrano fatti da cittadini comuni…
“La mia opposizione strumentalizza, c’è qualcuno che ha fatto i video e l’opposizione ha usato quei filmati per giocare a discapito di Riccione e della comunità .”
Crede sia stato sbagliato scendere in strada per l’accensione di quelle luminarie?
“No, col virus bisogna conviverci e uscire in strada, non possiamo stare chiusi in casa”
(da TPI)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
SE LE NORME NON VENGONO RISPETTATE SI ARRIVERA’ A DIVIETI E CHIUSURE
Un fiume di gente in coda alla stazione sciistica di Verbier, nel Canton Vallese, e ha sollevato non poche polemiche in tutta la Svizzera.
Qui pur di salvare la stagione invernale nell’era Covid si è deciso di tenere aperti gli impianti confidando in alcune regole e nella responsabilità degli sciatori.
Da quello che si vede però le norme non sono state rispettate.
“La situazione è inaccettabile” ha detto il consigliere di Stato vallesano, Christophe Darbellay.
Si legge sulla Stampa:
Dal 22 dicembre, comunque, l’apertura delle singole stazioni invernali sarà autorizzata dai cantoni solo se la situazione epidemiologica lo consentirà . Inoltre, la portata degli impianti chiusi come le ovovie e le funivie, finora non regolata, verrà ridotta a due terzi. Lo ha spiegato in una conferenza stampa Alain Berset, consigliere federale capo del Dipartimento dell’Interno. I cantoni dovranno controllare le regole nei comprensori sciistici (obbligo della mascherina facciale negli impianti di trasporto e distanziamento nelle file di attesa) e in caso di abusi ripetuti revocare l’autorizzazione.
(da agenzie)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
LO RIVELA IL SOLE 24 ORE: “NON SI POSSONO APPLICARE QUELLE PRECEDENTI”
Una svista o un regalo? Il nuovo decreto del Governo di Natale, il 158/2020 del 2 dicembre scorso, tra le varie novità che introduce sembra mancare di qualcosa.
A scriverlo è il Sole 24 Ore, secondo il quale i divieti di circolazione introdotti non prevedono, in caso di mancato rispetto, sanzioni.
E non sarebbe possibile nemmeno applicare le sanzioni amministrative previste dai decreti precedenti (da 400 a mille euro) poichè “non congruenti”.
“Il decreto legge 158, infatti, è stato emanato per derogare al precedente decreto legge 33, e le sanzioni dettate da quel decreto (che peraltro a loro volta richiamano quelle previste da uno ancora precedente, il Dl n. 19 del 2020) non paiono applicabili anche a questi divieti”, ricostruisce il Sole.
Se il Dl 33 prevedeva sanzioni rispetto alle violazioni degli spostamenti interregionali riguardanti «specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree», tali sanzioni non si possono applicare in questo caso, in quanto il blocco della circolazione durante le feste è uniforme su tutto il territorio nazionale, e prescinde anche da ogni riferimento all’adeguatezza e alla proporzionalità del rischio epidemiologico, posto che tutte le regioni – come peraltro dichiarato dal Governo – stanno assumendo progressivamente lo stesso colore giallo.
(da agenzie)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
MOLTI TRENI CON POSTI ESAURITI, ANCHE I VOLI AEREI REGISTRANO UN SENSIBILE AUMENTO DELLE PRENOTAZIONI
Prima di addentrarsi nella lettura di questo pezzo sull’esodo di Natale 2020 è opportuno fare delle doverose premesse. Innanzitutto, quella relativa alle regole del dpcm che il presidente del Consiglio ha predisposto per le festività natalizie: è sempre consentito il rientro presso la propria residenza, mentre gli spostamenti di altra natura — se non per motivi di lavoro o di salute — non dovrebbero essere permessi dal 21 dicembre fino al 6 gennaio.
Per questo motivo, l’Italia sarà comunque attraversata da un ritorno a casa, soprattutto lungo le direttrici nord-sud.
Tuttavia, bisognerà entrare nell’ottica che, al di fuori di quanto consentito dal decreto di Giuseppe Conte, il resto degli spostamenti dovrà essere evitato.
Per questo, vanno monitorate le date del 19 e del 20 dicembre (sabato e domenica).
Se i residenti, infatti, potranno tornare a casa anche successivamente al 20 dicembre, i non residenti stanno organizzando il rientro nell’ultimo week-end utile per trascorrere le festività natalizie con la propria famiglia, magari — lo si spera — restando chiusi in casa per tutta la durata del periodo di vacanza.
Il tutto scommettendo sul fatto che — per quella data — l’Italia sarà tutta zona gialla (nei casi in cui alcune regioni dovessero restare arancioni o rosse, infatti, lo spostamento sarà vietato in ogni caso).
Il governo non ha scuse: i mezzi di comunicazione del 2020 consentono una valutazione di massima degli spostamenti — almeno quelli sui mezzi pubblici — nel periodo indicato come cruciale.
E basta farsi un giro tra i vari siti di Trenitalia, di Italo, delle compagnie aeree low cost o dei bus di linea per capire che, il 19 e il 20 dicembre, si registra un andamento tipico del periodo delle festività natalizie che si verifica ogni anno.
È vero: i posti su treni e bus sono contingentati e disposti lungo il 50% dei mezzi di trasporto, ma in tanti casi si notano che — al momento della prenotazione online — le vetture risultano esaurite.
Questo avviene soprattutto sulla linea che da nord porta a sud, mentre — in altra direzione — la situazione è molto più semplice, come dimostra — in maniera decisamente eloquente — lo screenshot dei viaggi sulla tratta Ryanair Milano-Brindisi per quanto riguarda la giornata del 19 dicembre:
Prezzi altissimi per Milano-Brindisi (segno di un’alta, altissima richiesta) e prezzi molto bassi per la tratta opposta, con un aumento del costo del biglietto proprio in corrispondenza dei giorni immediatamente precedenti alla scadenza del 21 dicembre (dal 21 in poi, invece, le tariffe si normalizzano).
L’augurio è che si faccia un buon lavoro di monitoraggio: non ci si può permettere disparità , dopo il dpcm, tra cittadini che rispettano coscientemente le regole e cittadini che, invece, trovano ogni escamotage per aggirarle.
(da agenzie)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
SE GLI ITALIANI FOSSERO RISPETTOSI DELLE REGOLE SI SAREBBE POTUTO EVITARE UN DISPENDIO DEL GENERE E MOLTI AGENTI AVREBBERO POTUTO TRASCORRERE IL NATALE CON I LORO CARI
Mancano poche settimane a Natale. E all’entrata in vigore del decreto messo in campo dal governo appositamente per le festività , un periodo in cui serviranno regole anti-coronavirus più severe per evitare di essere travolti da una terza ondata a gennaio. Misure che scatteranno il prossimo 21 gennaio, giorno dal quale sarà vietato uscire dalla propria Regione anche se ci si trova in zona gialla.
Il ministero dell’Interno ha già avvertito: prima delle feste ci saranno controlli mirati e sarà aumentata la vigilanza su strade e stazioni, in modo da verificare che non ci siano violazioni delle regole. Saranno schierati almeno 70 mi agenti per i controlli in vista delle festività .
Questo numero è stato comunicato direttamente dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in un’intervista. In cui ha affermato: “Sarà un Natale di sacrifici, dovremo continuare con delle limitazioni alla nostra mobilità anche tra Comuni oltre che tra Regioni. Proprio nel periodo natalizio dovremo allontanarci dalle nostre tradizioni, del Natale, tutti insieme”.
Spiegando poi che gli agenti saranno impiegati, oltre che nella verifica della legittimità degli spostamenti, ai controlli nelle attività commerciali: “Interverranno con senso di equilibrio perchè dal momento in cui teniamo aperti i negozi lo facciamo per salvaguardare un certo tipo di economia. Ma serve anche che i titolari pongano in essere le precauzioni per non fare entrare più persone nello stesso momento”.
Intanto il capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, ha inviato ai prefetti una circolare con le linee guida per applicare le regole contenute nell’ultimo Dpcm del governo sul contenimento e il contrasto del coronavirus.
Un documento nel quale si sottolinea come le norme più severe siano necessarie al “perseguimento di una generale finalità di contenimento e limitazione delle occasioni di diffusione del contagio, nel periodo temporale correlato alle festività natalizie, tradizionalmente caratterizzato, in condizioni di normalità , da significativi spostamenti di persone sul territorio nazionale”.
(da Fanpage)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
PER RENDERE I PAGAMENTI PIU’ SEMPLICI, RAPIDI E SICURI
Con l’anno nuovo sarà ancora più semplice pagare contactless, ovvero senza inserire il pin della carta o bancomat.
La novità , che arriverà il primo gennaio del 2021, consiste nell’aumento della soglia di pagamento con il metodo senza contatto. Ad oggi è ferma a 25 euro, ma raddoppierà tra meno di un mese, arrivando a 50 euro.
Da gennaio del nuovo anno, quindi, per pagare cifre fino ai 50 euro, basterà appoggiare la carta o il bancomat sul lettore senza dover digitare il classico pin a cinque cifre. I leader del settore avevano anticipato la novità già nei mesi scorsi, con l’accordo trovato da Mastercard, Visa e Bancomat, principali circuiti di pagamento in Italia. Ora esercenti e banche dovranno adattarsi nelle prossime settimane, per rendere gli strumenti e i processi idonei ad accettare la nuova soglia di pagamento.
(da agenzie)
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Dicembre 6th, 2020 Riccardo Fucile
CINQUE CARABINIERI DA VENTI ANNI SI IMPADRONIVANO DI BENI E GIOIELLI FINGENDO DI ESEGUIRE SEQUESTRI, IN REALTA’ MAI AUTORIZZATI
Avrebbero accumulato un bottino per diverse migliaia di euro derubando persone indagate dalla Procura di Milano, fingendo di effettuare perquisizioni e sequestri in realtà mai autorizzati. Cinque carabinieri, alcuni già congedati, che facevano parte della squadra di polizia giudiziaria milanese, sfruttavano la loro conoscenza dei fascicoli per commettere reati.
È quanto ha scoperto un’inchiesta che ha portato all’arresto di due di loro una settimana fa, su disposizione del giudice per le indagini preliminari Natalia Imarisio. In seguito la richiesta di revoca della misura cautelare è stata respinta dal tribunale del riesame.
I militari, stando a quanto scoperto dai pm, derubavano gli indagati di soldi e gioielli che erano provento di attività illecite. Fingevano di svolgere sequestri, ma invece che consegnare i beni alle autorità , se ne appropriavano.
I casi documentati tra il 1999 e il 2017
I primi casi documentati risalgono a molti anni fa. Secondo l’inchiesta coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Laura Pedio, la doppia vita dei carabinieri coinvolti sarebbe iniziata nel 1999, con episodi fino al 2005 e poi ancora furti nel 2017 anche a danni di prostitute, come riportato stamane dal Corriere della Sera.
La denuncia dell’ex compagna di uno dei militari
A far partire le indagini sarebbe stata la denuncia della ex compagna di uno dei militari. La donna si è rivolta agli inquirenti per parlare di un presunto caso di usura di cui, tra i responsabili, ci sarebbe stato l’allora fidanzato.
(da Fanpage)
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