Agosto 17th, 2024 Riccardo Fucile
“IL DIRITTO DI ASILO DEVE ESSERE TUTELATO E GLI ATTI DEL PROTOCOLLO DEVONO RISPETTARE GLI STANDARD INTERNAZIONALI SUI DIRITTI UMANI”… IL CONSIGLIO D’EUROPA AVEVA GIA’ BOCCIAYO IL PROGETTO
Non si sa ancora quando apriranno i centri per migranti in Albania, le strutture previste dal Protocollo firmato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’avvio delle attività dei centri, che dopo precedenti rinvii era stata annunciata per il 1 agosto, è slitta ancora. E una data ufficiale ad oggi non c’è
Intanto l’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, in virtù del proprio mandato di diritto internazionale di supervisionare l’applicazione della Convenzione di Ginevra sui Rifugiati del 1951 e di fornire protezione ai rifugiati, ha fatto sapere che monitorerà l’attuazione del protocollo, per contribuire a garantire che sia implementato in modo da salvaguardare i diritti e la dignità di coloro che vi sono soggetti, e cioè dei migranti che saranno spediti in queste strutture.
In una nota l’agenzia Onu specifica che “non ha partecipato alla negoziazione e allo sviluppo del Protocollo e ha richiesto, anche al Parlamento italiano, chiarimenti su alcuni aspetti del Protocollo. In recenti riunioni, il governo italiano ha fornito ulteriori informazioni sull’attuazione del Protocollo e ha ribadito il suo forte desiderio che sia in linea con il diritto e gli standard internazionali. Sulla base di uno scambio di lettere con il Ministero dell’Interno italiano, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati intraprenderà quindi un ruolo di monitoraggio e consulenza alle persone per garantire che il diritto di chiedere asilo sia tutelato e che i processi messi in atto ai sensi del Protocollo siano coerenti con gli standard internazionali e regionali sui diritti umani, siano equi e promuovano protezione e soluzioni per coloro che necessitano di protezione internazionale”.
Nel suo ruolo di monitoraggio, che avrà una durata iniziale di 3 mesi, l’Unhcr cercherà di migliorare la protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati identificando e segnalando alle autorità competenti eventuali incoerenze con la legislazione internazionale sui diritti umani e sui rifugiati e con gli standard di buona pratica e sostenendo il rafforzamento delle garanzie di protezione. L’Unhcr inviterà le parti del Protocollo a garantire che le modalità di attuazione “non comportino l’esternalizzazione degli obblighi in materia di asilo e il trasferimento delle responsabilità, che sono contrari al diritto internazionale” e al termine del periodo di 3 mesi, l’Unhcr renderà disponibili le sue raccomandazioni al governo e agli altri attori interessati.
L’anno scorso il Consiglio d’Europa aveva già bocciato l’accordo Italia-Albania, proprio perplessità proprio sugli aspetti umanitari, sottolineando che il memorandum “solleva diverse preoccupazioni in materia di diritti umani e si aggiunge ad una preoccupante tendenza europea verso l’esternalizzazione delle responsabilità in materia di asilo”.
(da Fanpage)
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Agosto 17th, 2024 Riccardo Fucile
NO DI FORZA ITALIA, INSORGE IL WWF
La Regione Abruzzo ha avviato un programma per il contenimento delle popolazioni di
cervo che porterà a quasi 500 abbattimenti selettivi. L’annuncio arriva per bocca di Emanuele Imprudente, vicepresidente regionale in quota Lega con delega all’Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca. «Negli ultimi anni i danni causati dai cervi hanno superato in molte zone interne i danni alle colture causati dai cinghiali. Addirittura dai dati sul monitoraggio delle popolazioni dei cervidi in Abruzzo emerge la presenza di un numero di capi più del doppio rispetto a quello del 2018 in termini assoluti», ha spiegato Imprudente commentando l’approvazione del «Calendario venatorio regionale» per la stagione 2024-2025. Una decisione che ha già sollevato le prime polemiche. Non solo da parte degli animalisti, ma anche di alcune forze che sostengono la maggioranza del governatore Marco Marsilio.
I presunti danni all’agricoltura e gli incidenti stradali
In base ai dati raccolti dalla Regione, tra il 2019 e il 2023 i danni provocati dai cervi all’agricoltura sono stati pari a 895.340 euro e con quelli del 2024 dovrebbero superare il milione di euro. Ai danni alle colture si sommano poi gli incidenti stradali causati da cervi: 806 quelli denunciati nel periodo 2019-2023. Per contrastare questi fenomeni, la delibera di giunta approvata dalla Regione Abruzzo prevede una serie di prelievi e abbattimenti selettivi di cervi, che cominceranno il 14 ottobre 2024 e si concluderanno il 15 marzo 2025. I prelievi riguarderanno esclusivamente i due comprensori regionali nei territori di Avezzano, Sulmona, Subequano, L’Aquila e Barisciano, al di fuori delle aree protette. Secondo l’assessore Imprudente, il programma di contenimento del cervo aiuterà a «fronteggiare il sovrappopolamento di tale specie nelle aree interne e inaugurare un percorso virtuoso ed efficace a favore in primis della salvaguardia degli habitat naturali e di tutte le popolazioni selvatiche presenti, ma anche a supporto di centinaia di agricoltori delle aree interne e di tutti i cittadini e gli automobilisti».
Il «no» di Forza Italia divide la maggioranza
Tra i primi a criticare l’approvazione del piano di contenimento del cervo non ci sono, curiosamente, solo le forze di opposizione, ma alcune anime della stessa maggioranza. «Sono fermamente contrario alla decisione della Giunta Marsilio di autorizzare la caccia al cervo in Abruzzo», fa sapere in una nota Nazario Pagano, deputato e coordinatore di Forza Italia per la regione. «Da abruzzese nutro un profondo rispetto per la flora e la fauna del nostro territorio e non posso non riconoscere, e difendere, l’importanza di alcune specie, diventate simboli della regione», aggiunge Pagano, che è anche presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali della Camera. Il coordinatore degli «azzurri» in Abruzzo annuncia quindi di voler «approfondire le notizie apparse sugli organi di stampa», al fine di «valutare ogni possibile alternativa a un abbattimento così massiccio di cervi in Abruzzo»
Il Wwf: «Scelta scellerata»
Ad attaccare il piano di abbattimenti approvato dalla Regione Abruzzo è anche il Wwf, che parla di «una decisione che lascia davvero attoniti, sia sul piano delle logiche naturalistiche ed ecosistemiche sia su quello più emotivo». L’associazione ambientalista accusa la giunta Marsilio di agire solo «per accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vicepresidente della Regione manifestano una sempre maggiore sudditanza». Così facendo, però, prosegue la nota del Wwf, «si abbandona impunemente la visione di un Abruzzo capace di una convivenza con la fauna selvatica».
(da agenzie)
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