AGGUATO MORTALE AL COOPERANTE ITALIANO A DACCA: LO RIVENDICA L’ISIS
GLI HANNO SPARATO MENTRE FACEVA JOGGING
I killer che arrivano in moto. E gli sparano a colpi di pistola. Con il silenziatore. Un’esecuzione a sangue freddo.
«Abbiamo ucciso un crociato», si legge nella «rivendicazione» dei terroristi di Isis che, sul Web, hanno diffuso un comunicato-proclama in cui si attribuiscono l’uccisione del cooperante italiano Cesare Tavella, 50 anni, veterinario, ucciso a colpi di arma da fuoco a Dacca, capitale del Bangladesh, nel quartiere diplomatico.
La vittima è stata colpita mentre faceva jogging. A riferire la notizia della «rivendicazione» firmata dallo Stato Islamico è stata, via Twitter, Rita Katz, direttrice del Site Intelligence Group.
La dinamica dell’agguato
Tavella, secondo la polizia (che parla di «attacco premeditato»), era in tenuta da jogging quando è stato raggiunto per strada dal commando armato verso le 19. Testimoni hanno raccontato ai media locali di aver sentito almeno tre spari, che hanno ferito l’uomo all’addome, alla mano destra e al gomito sinistro.
Gli uomini armati hanno quindi lasciato l’italiano «in una pozza di sangue» e sono poi riusciti a scappare.
Alcuni passanti hanno quindi caricato il corpo per portarlo agli «United Hospitals» dove Tavella, secondo una fonte ospedaliera, è arrivato già morto «con numerose ferite da arma da fuoco».
La polizia ha subito escluso l’ipotesi della rapina finita male, visto che la vittima aveva ancora con sè tutti i suoi effetti personali.
La rivendicazione Isis: «Ucciso un crociato»
È dai terroristi del Califfato che si apprende qualcosa in più della dinamica dell’assassinio.
Questo il testo della rivendicazione che compare in alcuni account ufficiali twitter dell’Isis. «In un’operazione di alto livello eseguita dai soldati del Califfato del Bangladesh, un’unita di sicurezza ha colpito il crociato Tavella Cesar dopo averlo inseguito in una delle vie di Dacca ed è stato ucciso con una pistola con il silenziatore per la volontà di Dio. Avvisiamo i cittadini dell’alleanza crociata che non avranno nessuna sicurezza nella casa dell’Islam e che questo è solo l’inizio». (Le parole erano scritte in arabo e tradotte, ndr).
L’allarme dal Foreign Office
Proprio oggi (lunedì) il Foreign Office britannico aveva messo in guardia i propri connazionali dalla minaccia terroristica nel Paese del sudest asiatico, riferendo in particolare di «informazioni affidabili» secondo cui «militanti potrebbero pianificare di colpire interessi occidentali in Bangladesh». Solo domenica la squadra australiana di cricket aveva rinviato la propria partenza per un tour nel Paese nel timore di attacchi mirati.
Tavella, il sogno del podere in Romagna
Il quartiere dove Tavella è stato colpito è una zona residenziale dove si trovano sedi diplomatiche, ristoranti e negozi. A Dacca il cooperante italiano faceva il veterinario. E insegnava agronomia.
Come in altro posti del mondo in cui era stato. Africa, Yemen. Viveva a Casola Valsenio, nel Ravennate, con la famiglia, moglie e figlia: vi si era stabilito una quindicina di anni fa, arrivando dal Piemonte, regione dalla quale proveniva.
Sognava di coltivare la terra, un podere che aveva acquistato assieme a un casolare da risistemare. Mutuo da pagare. E decisione di tornare a girare il mondo, nei paesi più poveri, dove era già stato anni prima, sempre da cooperante.
Tavella era il project manager di un programma quadriennale di aiuti alimentari denominato Proofs.
Gli accertamenti degli 007 italiani
Sull’uccisione l’intelligence italiana è al lavoro per raccogliere tutti gli elementi utili. Nel Paese, riflettono fonti dei servizi, c’è una considerevole presenza islamista e le modalità dell’uccisione sembrano indicare che l’obiettivo fosse proprio Tavella. Difficile, tuttavia, in queste prime ore riuscire a capire se l’italiano fosse nel mirino in quanto cooperante di una ong occidentale o per altri motivi.
La rivendicazione apparsa su Site è oggetto di un attento monitoraggio e sono stati attivati canali per confrontarsi con i servizi collegati nel Bangladesh, in modo da avere elementi più certi su quanto accaduto.
C’è anche il cordoglio espresso dal governo italiano per bocca del ministro degli esteri Paolo Gentiloni. «Stiamo lavorando per verificare la rivendicazione di Daesh», ha detto Gentiloni.
(da “Il Corriere della Sera”)
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