ANTONIO SCURATI DA FAZIO: “TRASCINATO IN UNA LOTTA NEL FANGO, DA MELONI PAROLE SGRADEVOLI”
IL RACCONTO DELLA CENSURA ALLO SCRITTORE
Antonio Scurati torna per la prima volta in Tv a Che tempo che fa, dopo il caso scoppiato in Rai sul suo monologo sul 25 aprile non andato più in onda a «Che sarà» da Serena Bortone. Accolto in studio da un lunghissimo applauso del pubblico, lo scrittore ha raccontato come tutto è iniziato. «Sono stato chiamato da un programma della tv che pensavo fosse di tutti, in prossimità del 25 aprile perché ho scritto almeno cinque libri che hanno affrontato quel periodo, mi sono sentito in dovere di ricordare l’anniversario e dicevo le mie idee e muovevo le critiche a chi ci governa e per questo sono stato trascinato per i capelli in una lotta nel fango». Scurati dice di aver saputo che il suo monologo era stato annullato mentre si stava facendo la barba: «È arrivata la telefonata della conduttrice che non conoscevo, era affranta e ha detto “la sua partecipazione è stata annullata”. Non ho risposto a chi mi chiamava, ho cercato di non replicare anche se ero dispiaciuto. La cosa più grave è che ad un certo punto della giornata il capo del governo dicendo che, non sa bene come sono andate le cose, e questo mi pare un buon motivo per tacere direbbe mio padre, usa delle parole sgradevoli, mi descrive come un avido. Non deve succedere che un capo di governo attacchi con frasi denigratorie un cittadino che è anche uno scrittore e dovrebbe poter esprimere il suo punto di vista».
Scurati ha ammesso che in situazioni come quelle che ha vissuto «c’è enfasi anche nei tuoi sostenitori… Mi dispiace di essere trascinato in una polemica così volgare e così bassa». E poi commenta le dichiarazioni di Ignazio La Russa nei suoi confronti: «La seconda carica dello stato è lo Stato, non può buttarsi contro un singolo individuo. Immaginate Mattarella che si sveglia e dice “Fazio è un conduttore pessimo”». Fazio scherza: «Lui è l’unico che non lo ha detto». Scurati poi aggiunge: «È come dire che un medico fa soldi con la malattia, io non faccio soldi con Mussolini ma con il talento, con il lavoro. Non ho fatto nulla di originale con il mio monologo, sono idee e valori che mi sembravano ovvi e scontati».
Fazio ironizza promettendo a Scurati di pagargli il biglietto e «un contratto di una sola pagina» se accetterà di essere ospite della prossima stagione di Che tempo che fa. Scurati non si nega. E prova un bilancio della sua vicenda: «Se vuoi viver tranquillo in questo momento in questo paese non devi criticare il governo, credevo di sapere avendo studiato e raccontato gli anni bui del fascismo, ho capito un pochino sulla mia pelle che la democrazia è sempre lotta per la democrazia e ci viviamo oggi grazie alla lotta dei nostri nonni e delle nostre nonne. La democrazia non è un albero ad alto fusto ma è come la vite, la devi curare ogni giorno e solo alla fine ti da il magnifico vino della democrazia».
(da agenzie)
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