BAMBINI UCRAINI STUPRATI, TORTURATI E UCCISI A IRPIN E NON SOLO
TESTIMONIANZE TERRIBILI SUI CRIMINI RUSSI
Con la graduale liberazione della periferia Nord Ovest di Kyiv emergono sempre più le testimonianze degli orrori commessi dai soldati russi nei centri come Irpin, Bucha e le altre città sulla strada che porta dalla Capitale fino in Bielorussia: fosse comuni per civili uccisi in esecuzioni sommarie, stupri e torture, perfino sui bambini.
“Moltissimi sono stati seviziati a Irpin”, è la denuncia di chi ha vissuto con l’esercito di Mosca nel giardino di casa fino al 30 marzo, giorno della ritirata.
Su Telegram il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova riporta: “Numerosi casi di tortura di civili si registrano nei territori liberati dagli occupanti. Bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura sono stati trovati nella città di Irpin. Nella regione di Kiev, il “campo per bambini di Prolisok” ha ospitato per tre settimane la base di un’unità dell’esercito razzista. Nel seminterrato sono stati trovati cinque cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena. Sono stati torturati e poi uccisi a sangue freddo. Una delle vittime aveva il cranio schiacciato. Altri uomini sono stati uccisi con un colpo alla parte posteriore della testa o del torace”.
Su Repubblica c’è la testimonianza di una donna, Alina, che parla dei suoi vicini di casa: “I grandi sono stati fucilati dai russi. Sono rimasti un bambino e sua sorella, che sono stati violentati a lungo, poi uccisi. I corpi sono stati recuperati, e hanno fatto l’autopsia anche per raccogliere le tracce organiche degli stupratori”.
La donna ha anche raccontato come a una ragazza sia stata disegnata una Z sul ventre. Le denunce di crimini di guerra si susseguono mentre l’esercito ucraino libera le città cadute in mano russa: l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina fa sapere che a Bucha “durante l’occupazione, i militari delle forze armate della Federazione Russa, in violazione del diritto umanitario internazionale, hanno ucciso civili e dato fuoco ai loro corpi per coprire il crimine”.
(da agenzie)
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