BERLUSCONI; “LO SAPEVO, FU GOLPE”, FONTI UE TIRANO IN BALLO GLI USA
BARROSO: “NOI SOLI A DIFENDERE L’ITALIA, ERANO ALTRI A VOLERLA COMMISSARIARE”
Un piano di alcuni funzionari Ue per far cadere il governo Berlusconi.
A descriverlo è Stress Test, il libro fresco di stampa dell’ex ministro statunitense del Tesoro, Tim Geithner, di cui La Stampa pubblica in anteprima alcune parti.
Si tratterebbe del “complotto” tante volte evocato dall’ex cavaliere, che oggi ha rilanciato in alcune interviste le accuse nei confronti dell’Europa.
Per chiarire quanto successe nel novembre 2011 il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è detto possibilista circa l’apertura di una commissione d’inchiesta, come chiesto da Forza Italia.
Fonti Ue però smentiscono ogni cosa e accusano: “Erano gli Usa a volere che il Paese andasse in amministrazione controllata”.
E il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso aggiunge che “l’Italia era vicinissimo all’abisso” e al G20 di Cannes “alcuni tentarono di metterla sotto la supervisione del Fmi”, ma “sarebbe stato un disastro” e “noi siamo stati quasi soli a dire che non doveva succedere”.
La versione dell’ex ministro del Tesoro Usa
Secondo la ricostruzione di Geithner alcuni funzionari europei lo avrebbero contattato nell’autunno del 2011, in piena crisi economica, chiedendogli di partecipare a un piano che convincesse l’ex premier italiano a lasciare il suo incarico.
L’ex titolare del Tesoro Usa sostiene che i funzionari “volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato (Berlusconi, ndr)”.
Geithner, dopo averne parlato anche con Obama, rifiutò la proposta: “Parlammo al presidente di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello.
‘Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani’, dissi”, si legge in un passaggio del libro. L’ex ministro, invece, per superare quei mesi critici e salvare l’eurozona cercò di rafforzare la collaborazione con il presidente della Bce Mario Draghi.
La successione del senatore a vita a Mario Monti a Berlusconi sarebbe avvenuta il 12 novembre 2011 e fu ben vista dall’Europa. Geithner definisce Monti come “un economista che proiettava competenza tecnocratica”.
A questo cambiamento si aggiunse poi il massiccio finanziamento delle banche voluto da Draghi e la crisi sembrò così parzialmente superata ma rifece capolino già nell’estate del 2012.
La replica dell’ex cavaliere
“Non sono sorpreso”, ha detto in un’intervista a Corriere.it l’ex premier Silvio Berlusconi, che nel novembre 2011, va ricordato, ha rassegnato volontariamente le dimissioni dopo aver perso la maggioranza alla Camera durante il voto del rendiconto generale dello Stato.
“Ho sempre dichiarato che nel 2011 nei confronti del mio governo, ma anche nei confronti del mio Paese — afferma oggi — c’è stato tutto un movimento che era partito dal nostro interno ma poi si è esteso anche all’esterno per tentare di sostituire il mio governo, eletto dai cittadini, con un altro governo”.
Nel giugno del 2011, “quando ancora non era scoppiato l’imbroglio degli spread — continua Berlusconi -, il Presidente della Repubblica Napolitano riceveva Monti e Passera, come è stato scritto, per scegliere i tecnici di un nuovo governo tecnico e addirittura per stilare il documento programmatico. E poi abbiamo saputo anche che ci sono state quattro successive tappe di scrittura, con l’ultima addirittura di 196 pagine”.
Berlusconi, ricorda ancora “avevo la contezza che stesse accadendo qualcosa e avevo anche ad un certo punto ritenuto che ci fosse una precisa regia. Al G-20 di Cannes, addirittura, amici e colleghi di altri paesi mi dissero: ‘Ma hai deciso di dare le dimissioni? Perchè sappiamo che tra una settimana ci sarà il governo Monti…’.
E l’ha rivelato per esempio Zapatero in un suo libro che riguardava quel periodo”. L’ex premier ha affermato anche di non essere sorpreso che queste nuove rivelazioni vengano da un uomo del presidente Usa.
“Io devo dire che Obama si comportò bene durante tutto il G20. Noi fummo chiamati dalla Merkel e Sarkozy a due riunioni in due giorni consecutivi e in queste riunioni si tentò di farmi accettare un intervento dal Fondo Monetario Internazionale. Io garantii che i nostri conti erano in ordine e non avevamo nessun bisogno di aiuti dall’esterno e rifiutai di accedere a questa offerta, che avrebbe significato colonizzare l’Italia come è stata colonizzata la Grecia, con la Troika”.
Il rimpallo diplomatico tra Washington e Bruxelles
In serata è arrivata però la reazione difensiva di Bruxelles. Fonti qualificate (ma anonime) hanno fatto sapere che “Geithner si è riferito a qualcuno altro, certamente non alle istituzioni Ue, non a Barroso, Van Rompuy o Rehn”, che, in particolare a Cannes, “hanno difeso l’indipendenza dell’Italia” e “non volevano che andasse sotto amministrazione controllata, come invece chiedevano gli Usa”.
E il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, ha aggiunto che “l’Italia era vicinissimo all’abisso” e al G20 di Cannes “alcuni tentarono di metterla sotto la supervisione del Fmi” ma “sarebbe stato un disastro” e “noi siamo stati quasi soli a dire che non doveva succedere”.
Nessuna replica da parte della Casa Bianca: no comment, è il massimo che fanno sapere dallo staff di Barack Obama.
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