BERLUSCONI STA ATTACCATO ALLA POLTRONA E I CORTIGIANI ACCUSANO DI TRADIMENTO CHI HA SOLO DIMOSTRATO DIGNITA’
PEGGIO DEL TEATRINO DELLA POLITICA DELLA PRIMA REPUBBLICA: UN PREMIER CHE SI INVENTA LA SFIDUCIA SOLO ALLA CAMERA PER NON PRESENTARSI A DUE PROCESSI, INVECE CHE DIMETTERSI…UNA CORTE DI SERVI SCIOCCHI CHE GIA’ LITIGANO TRA DI LORO PER LA SUCCESSIONE…IL PARTITO DELL’AMORE FINISCE IN FARSA
Come i quattro esponenti finiani hanno ufficializzato le dimissioni dal governo, si è scatenata la corsa a chi, tra i superstiti dei mille scandali del Pdl, la spara più grossa.
Persino Sacconi, solitamente cauto, ha voluto guadagnarsi il rancio di corte abbaiando: “Il tradimento si è consumato”.
Il tutto condito da risvolti esilaranti come Straquadanio che lancia “offese abnormi” a Frattini e alla Gelmini, e viene cazziato dal premier e costretto a chiedere scusa.
Vediamo di stabilire alcuni punti fermi nelle nostre considerazioni.
1) Il traditore è Berlusconi, non certo Fini.
Senza il 10-12% di An, il Pdl alle politiche non avrebbe ottenuto il 37-38% dei voti, ma si sarebbe fermato al 25-26%.
Ne deriva che Berlusconi a quest’ora sarebbe a Palazzo di Giustizia e non a Palazzo Chigi.
Chi ha votato Pdl lo ha votato perchè c’erano sia Berlusconi che Fini capolista e cofondatori, inutile raccontare balle in giro come fanno i pennivendoli di regime.
2) Chi ha votato Pdl lo ha fatto perchè venisse realizzato il programma del Pdl, non quello della Lega, altrimenti avrebbe votato per il Carroccio senza interposta persona.
In due anni il premier si è venduto alla Lega persino il Veneto e il Piemonte, oltre che la dignità .
3) In due anni questo governo non ne ha azzeccata una e gli scandali hanno sommerso ministri, sottosegretari, premier, manutengoli vari, dando dell’Italia all’estero un’immagine penosa.
Il premier ha taciuto mentre veniva messa in discussione persino l’unità nazionale, mentre venivano violate le norme internazionali sull’immigrazione e mentre prendeva campo nel Paese una cultura razzista.
4) Sono stati spacciati per riforme tagli indiscriminati in tutti i settori che hanno alienato al centrodestra le simpatie di intere categorie sociali ( dalle forze dell’ordine ai docenti, dagli imprenditori ai precari, dagli artigiani ai dipendenti pubblici)
5) A chi chiedeva una correzione di rotta si è risposto con arroganza e presunzione da omuncoli, fino all’espulsione dei finiani dal Pdl.
Caso unico in Europa dove una minoranza interna viene cacciata invece che discutere i problemi che solleva.
6) A Perugia Fini ha chiesto di aprire una nuova fase, con le dimissioni del premier e la stesura di nuovo programma.
Il Pdl ha risposto che intende andare avanti: bene si schianti pure da solo. Passi pure un mese a comprarsi qualche senatore in attesa di arrivare alla pronuncia della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento.
Se poi qualcuno resterà senza scudo, finalmente farà quello che un vero uomo di destra fa solitamente: presentarsi ai processi a testa alta.
Non ci hanno insegnato di comportarci da vigliacchi da queste parti.
7) La questione morale ha la sua rilevanza.
Altro che teatrino della politica, come dice a sproposito Silvio: il primo attore si è rivelato lui con la sua corte di miracolati, di inquisiti, di servi sciocchi e di cortigiani. Per non parlare delle puttane con accesso libero a Palazzo.
8) Il tentativo di censurare l’informazione e la presunta riforma della giustizia tesa solo a risolvere i suoi processi, sono stati l’unico impegno concreto del governo degli spot per mesi, mentre nel Paese scoppiava la crisi economica e sociale.
9) Se qualcuno volesse contestare quanto abbiamo detto, i risultati parlano chiaro: il Pdl è sceso in due anni dal 38% al 26%, Fini è salito da solo in tre mesi oltre 8%.
Segno che gli italiani non sono stupidi e non intendono farsi prendere per i fondelli
Il premier non ha capito (tra tante) una cosa: “la responsabilità della crisi deve ricadere su Fini” ha detto per settimane.
Senza comprendere che gli italiani stanno invece premiando Fini proprio perchè ha deciso di provocarla.
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