CALDEROLI, QUELLO CHE PROVOCO’ LA RIVOLTA CON MORTI E FERITI A BENGASI, E’ L’ULTIMO CHE PUO’ PARLARE DI LIBIA
LA MAGLIETTA OFFENSIVA FU CAUSA DI UNA DURA REPRESSIONE A BENGASI DOVE MORIRONO 11 PERSONE
Vi ricordate il 2006? Berlusconi era al governo e Roberto Calderoli era ministro delle riforme istituzionali. All’epoca Gheddafi era vivo e nostro alleato ma nonostante questo Calderoli mostrò in televisione delle vignette che raffiguravano delle caricature di Maometto.
L’evento suscitò dure reazioni dato che la religione islamica proibisce le raffigurazioni della figura umana in genere, tanto più quella del profeta Maometto, in particolare se in un contesto considerato irrispettoso perchè può portare a ridere di lui, come è il caso di una vignetta satirica: il 17 febbraio ci fu una violenta protesta davanti al Consolato italiano di Bengasi, in Libia, e la polizia libica sparò sulla folla, uccidendo 11 manifestanti.
Capiamo bene che il fatto che Calderoli sia vicepresidente del Senato nel 2020 è uno scandalo che poteva avvenire solo in Italia.
Ma è ancora più scandaloso il fatto che oggi Calderoli si permetta ancora di parlare della Libia, commentando l’immobilismo dell’Italia nello scenario internazionale
(da Globalist)
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