CANDIDATURE CENTRODESTRA TORNANO IN ALTOMARE, NON C’E’ ANCORA INTESA SUI POLITICI, SI RITORNA (PER ORA) AI CIVICI
SPUNTANO ALTRI NOMI A CASACCIO: L’EX GRILLINO FAVIA A BOLOGNA, LA DALLA CHIESA E MATONE A ROMA, DALL’OCCHIO E DEL DEBBIO A MILANO E PURE GERVASONI, QUELLO CHE HA INSULTATO MATTARELLA… MA NON SI ESCLUDONO I POLITICI GASPARRI O IL NEO LEGHISTA STORACE A ROMA
Il centrodestra “correrà unito in tutte le città” e mette nero su bianco che si preferiscono “candidature civiche, rappresentanti del mondo del lavoro e delle professioni”.
Nessun accordo però al vertice dei leader sulle Comunali: appuntamento (auspicato) tra una settimana, quando ogni partito avrà fatto i propri sondaggi sui nomi in campo. A Roma in pole c’è il professore-avvocato nonché speaker radiofonico Enrico Michetti, lanciato da FdI ma poi derubricato da Meloni a “nome interessante come altri”. Per Forza Italia spunta il magistrato Simonetta Matone, poi Rita Dalla Chiesa. Mentre Vittorio Sgarbi propone l’ex prefetto Achille Serra (che è stato anche senatore del Pd), l’ex grillino Giovanni Favia per Bologna e Vittorio Feltri per Milano.
Dove la Lega punta invece su Maurizio Dallocchio, economista e docente alla Bocconi (che non ha ancora detto sì), ma emerge Paolo Del Debbio, mentre perde quota Annarosa Racca, presidente di Federfarma lombarda, ultimo nome uscito dal cilindro salviniano.
In campo ci sarebbe pure Marco Gervasoni, il professore che ha insultato Mattarella. Insomma, l’intesa nel centrodestra sarà pure vicina, ma è ben dissimulata. Negli uffici della Lega a Montecitorio nel pomeriggio si incontrano Salvini, Meloni, Tajani, Maurizio Lupi, Gaetano Quagliarello per “Cambiamo” di Toti, il centrista De Poli e Sgarbi. Clima tranquillo, nonostante da mesi i leader di lega e FdI non si vedano vis à vis. Convitato di pietra, il Copasir, di cui secondo tutti i partecipanti non si è parlato. Subito prima del summit, il Capitano e Tajani si incrociano al Senato, e si diffonde la voce di un’intesa siglata a sorpresa sulle grandi città: Michetti per la Campidoglio e Racca per il capoluogo lombardo.In realtà, le cose procedono più lentamente.
I leader prendono finalmente atto dell’”indisponibilità” sia di Albertini che di Bertolaso, se ne fanno una ragione e si guarda davvero avanti. Il centro dell’incontro è Roma, di Milano si parla poco. Non appare convincente la proposta, lanciata dallo stesso Albertini, di Fabio Minoli, direttore relazioni esterne della Bayer ed ex comunicatore di Confindustria.
Neppure il nome di Racca però fa proseliti, scivolando tra le proposte “interessanti” e niente più. Salvini rinvia: “Sono emersi 4-5 nomi inediti da sondare… Valuteremo i profili migliori”. Meloni mette fretta, chiede di chiudere la partita entro la settimana prossima, consapevole che sarà complicato. Anche perché il piano A restano appunto i civici, ma gli esponenti politici non sono del tutto fuori dal tavolo. Raccontano che Tajani abbia insistito nel proporre Gasparri a Roma e Lupi a Milano, senza riuscire per ora a convincere gli alleati. Ad avere l’ultima parola saranno i sondaggi che nei prossimi giorni dovranno misurare la forza reale dei nomi proposti. Se si tornasse sul versante politico, per Roma i nomi in corsa non sarebbero pochi: Fi punta su Gasparri, la Lega avrebbe Storace, mentre Fdi potrebbe schierare la giovane consigliera regionale Chiara Colosimo (in alternativa, Rampelli o il capogruppo alla Camera Lollobrigida). L’unica certezza, pare, è la candidatura condivisa del capogruppo azzurro a Montecitorio Roberto Occhiuto per le regionali in Calabria.
(da Huffingtonpost)
Leave a Reply