CHE BELLO IL JOBS ACT: IL LAVORO NERO POTRÀ ESSERE CONDONATO
UNA NORMA ABOLISCE LA SOSPENSIONE DELL’ATTIVITà€ PER CHI OCCUPA PERSONALE IRREGOLARE: “UNA ULTERIORE SPINTA ALL’ILLECITO”
Con il Jobs Act si potrà condonare anche il lavoro nero.
Lo stabilisce la norma inserita in uno dei nuovi decreti legislativi varati l’altra sera dal governo e che ora saranno al vaglio delle Camere.
Il decreto riguarda la Semplificazione delle procedure e degli adempimenti e, al punto d) della sintesi pubblicata sul sito di Palazzo Chigi si legge che viene inserita la modifica “alla c.d. maxisanzione per il lavoro ‘nero’ con l’introduzione degli importi sanzionatori ‘per fasce’, anzichè legati alla singola giornata di lavoro irregolare”.
Il termine “per fasce” fa rizzare i capelli alla Fillea, il sindacato degli edili che per prima ha individuato in questa modifica e che, con il suo segretario Walter Schiavella, sottolinea che a una “assoluta emergenza il governo risponde con un’ulteriore spinta de-regolativa”.
“Il provvedimento sulla semplificazione è scritto sotto dettatura delle associazioni imprenditoriali”, commenta Schiavella, perchè “per chi viene scoperto con dipendenti in nero non c’è più la sospensione dell’attività fino alla regolarizzazione, ma l’invito a sanare l’illecito”.
Il testo prevede la reintroduzione della procedura di diffida, che consente la regolarizzazione delle violazioni accertate.
“La regolarizzazione è subordinata al mantenimento al lavoro del personale ‘in nero’ per un determinato periodo di tempo”, precisa il governo mentre viene modificato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale “favorendo una immediata eliminazione degli effetti della condotta illecita, valorizzando gli istituti di tipo premiale”.
“In un paese in cui le aziende edili subiscono in media un’ispezione ogni 15 anni, eliminare anche il deterrente della sospensione dell’attività è un chiaro incentivo all’utilizzo del lavoro nero e irregolare”, è il giudizio di Schiavella.
Il sindacato degli edili denuncia anche un’altra modifica “grave”: l’eliminazione dell’obbligo, nell’ambito dei cantieri edili, di munire il personale occupato con apposita tessera di riconoscimento”, il cosiddetto cartellino.
“Non è sicuramente solo il tesserino che tiene lontane le irregolarità ”, prosegue Schiavella, “ma certamente aiuta”. E ricorda il caso dei cantieri Expo dove, anche se non si è riusciti a far emergere tutte le irregolarità , ci sono stati comunque controlli costanti e, pochi giorni fa, 200 lavoratori irregolari sono stati allontanati.
“Grazie anche all’istituto del cartellino” che invece ora con il provvedimento del Jobs Act scompare.
Salvatore Cannavò
(da “il Fatto Quotidiano”)
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