CITTADINANZA AGLI STRANIERI: BERLUSCONI NEL BUNKER LEGHISTA SPARA AI PASSERI
IL PREMIER GESTISCE GLI EGOISMI, MA NON GUARDA ALLA CRESCITA FUTURA DELLA NAZIONE… LA RUSSA SE LA PRENDE COI “PEONES” DEL PDL, MA IL PROBLEMA SONO I “COGLIONES”
Il presidente della Camera ha parlato alla Festa del Pdl a Milano usando toni duri: “Sulla cittadinanza non accetto scomuniche preventive” – ha detto – e giustamente si è chiesto perchè non si dovrebbe concederla a un immigrato in regola da 5 anni, che lavora, che sa parlare la nostra lingua (e non solo il dialetto), che conosce la nostra storia (unitaria), che giura fedeltà alla nostra Costituzione e la rispetta, che ama il nostro Paese (e non solo una parte) e si comporta onestamente.
“Qualcuno mi dia motivazioni valide, non mi si risponda che non era nel programma”, dice Fini. Concordiamo nel merito e aggiungiamo: se la cittadinanza italiana è riconosciuta persino ai dirigenti della Lega, a maggior ragione ne avrebbero diritto gli immigrati che non violano la Costituzione, non inneggiano alla secessione, non istigano all’odio razziale, non discriminano tra italiani.
Ma Fini ha detto cose anche più interessanti a Milano: “I partiti sono ormai poco più che cartelli elettorali, luoghi deputati alla propaganda più che ad affrontare il futuro del Paese e ormai privi di democrazia interna”.
Non entriamo nel merito della coerenza di chi ora sostiene certe cose, altrimenti il discorso ci porterebbe lontano, esaminiamo il momento politico.
Probabilmente qualche elettore del Pdl dissente sulla cittadinanza dopo 5 anni agli immigrati per semplice ignoranza indotta.
Se a qualcuno fa comodo far veicolare sui media il messaggio che la causa di tutti i mali italici sono gli immigrati ( di cui ricordiamo solo il 15% arriva coi barconi, l’85% in comodi treni ed aerei con visto turistico e poi scompaiono perchè nessuno li va a cercare), ovvio che qualche borghese rincoglionito, qualche bullo sfigato, qualche imprenditore che li fa poi lavorare in nero, qualche puttaniere che poi va a prostitute nigeriane, qualche destrorso che non ha mai letto un libro della cultura di destra, assimili facilmente il concetto.
Fa comodo per due ragioni: da un lato distrae l’opinione pubblica sui 4 miliardi regalati ad Alitalia, sui calcoli sbagliati del dopo terremoto, sul fatto che la maggiore preoccupazione reale degli italiani è la disoccupazione ( arrivata a 1 milione di lavoratori, dati Inps di ieri), sul taglio di 3 miliardi alla sicurezza e su quello di 9 miliardi in 3 anni alla scuola, sul fatto che siamo diventati gli zimbelli d’Europa con la storia delle escort a palazzo Grazioli, sulle palle mediatiche raccontate da Brunetta sui fannulloni ( annullati i provvedimenti) e sulle consulenze ( aumentate del 13%), e potremmo continuare tra elemosine ai poveri ( social card) e scudi fiscali ai ricchi ( esentati pure dal falso in bilancio).
Dall’altro lato, instillare odio immotivato in una fascia di italiani che hanno “bisogno di un nemico” permette a una Casta di migliaia di politici di continuare a farsi eleggere.
Per fare cosa? Affari, affaretti e affarini. Politica vera, alta, nobile mai.
Si gestisce l’egoismo spicciolo, la paura, il rincoglionimento, non si guarda mai oltre, alle idee capaci “di muovere il mondo”.
Se parlano d’ambiente è per favorire una maggiore emissione di Co2 nell’atmosfera, il diritto internazionale e le convenzioni danno fastidio, se parlano di giustizia nessuno che si ribelli alle immunità dei propri politici, solo a quelle degli altri, gli aiuti ai Paesi con l’Aids li promettono e poi si dimenticano di darli, se parli di economia sono interessati solo ai propri quattrini.
Provate ad andare a una riunione di partito: se è grande, senti i tromboni sparare a salve per la platea logori slogan.
Se è ristretta, sembra una setta satanica dove si invoca lo spillone per il nemico e si distilla l’elisir di lunga vita politica per se stessi e pochi amici ( che magari diventano nemici alla prossima riunione).
Il tutto condito da posti al sole, sopra e sotto le scrivanie, auto blu e scorte di agenti sottratti ad altri compiti ben più importanti che garantire la sicurezza a qualche sfigato che non conosce nessuno. Altro che tagliare i costi della Casta, le consulenze, gli Enti inutili, i consigli di amministrazione patacca, l’importante è “non dare la cittadinanza” dopo 5 anni a uno straniero onesto, lo volete capire?
E se il povero Granata (Pdl, vicino a Fini) presenta una proposta in tal senso, per La Russa è solo un “peone” ( pensate, un deputato che si permette di presentare un progetto di legge, senza chiedere il permesso…).
Ma il problema non sono in Italia i “peones”, sono i troppi “cogliones” che pensano che una carica politica richieda servilismo, rinuncia a esprimere idee anche scomode, accodarsi a una cordata per scalare il potere.
Per fare cosa? Ripetiamo: per fare cosa? E’ drammatica questa domanda, pensateci.
Nessuno che veda al di là della soglia dell’uscio, nessuno che abbia un progetto, un cuore, una passione, un’anima, un cazzo di sogno da realizzare per il bene del proprio popolo.
Solo il potere fine a se stesso.
Immaginate un Comune con una nuova amministrazione che non discute di sviluppo della cittadina, di piani regolatori, di progetti culturali, di case popolari, di iniziative sociale, di tutela del patrimonio ambientale e artistico, di integrazione, di promuovere il territorio, di pensare in grande al futuro della propria comunità , ma che divide il proprio tempo tra la spartizione di cariche e appalti e il litigare su come debbano essere potate le aiuole.
Non ce ne frega un cazzo che il giardino sia in ordine se la sporcizia sta dentro il palazzo, lo volete capire?
Non ci interessa che 4 sfigati che soffrono d’insonnia girino la sera “per garantire la sicurezza” quando quello è il compito dello Stato e delle forze dell’ordine.
Girino per portare un the caldo e un panino a chi ha bisogno, piuttosto, almeno giustificano la loro inutile esistenza su questa terra.
O qualcuno è così sprovveduto da pensare che il Pdl abbia vinto le elezioni coi signorini snob dei quartieri bene e non con milioni di italiani che fanno fatica ad arrivare a fine mese?
Il centrodestra si illude di aver vinto per “meriti propri”, in realtà in Italia si vince perchè un altro perde, non essendo credibile. E’ già successo al centrodestra, qualche anno fa.
Poi c’e’ chi sostiene “ma questo non era nel programma”: ma quale programma?
Quello della Lega o del Pdl?
Ma andatevelo a leggere e rispondete: c’era scritto nel programma che dovevamo fare politica solo attraverso spot o nella realtà ?
C’era scritto che dovevamo invitare torme di fanciulle a palazzo Grazioli a cena e dopocena ?
C’era scritto nel programma che dovevamo violare le leggi internazionali e distinguerci per una chiara discriminazione razziale?
C’era scritto che dovevamo fare censure in TV per una parte e apologia del nulla per l’altra?
Che dovevamo lottizzare la Rai come hanno sempre fatto tutti?
Che dovevamo premiare i grandi evasori con lo scudo fiscale?
Che dovevamo farci sputtanare in tutto il mondo con la storia delle escort?
Che dovevamo regalare 5 miliardi di euro a Gheddafi?
E allora, cari amici del Pdl che ogni tanto evocate il programma, non rompeteci i coglioni con i vostri richiami del cuculo.
Vivete dei vostri sondaggi, illudetevi fino alla caduta dell’ultima trincea, non capite che avevate un’occasione storica per cambiare il Paese e la state buttando.
E quando un’autorevole voce di dissenso vi richiama alla realtà , invece che riflettere preferite rinchiudervi nel bunker leghista dei luoghi comuni e dell’egoismo.
Nella vita c’e’ chi lotta a viso aperto, forte di idee e sentimenti.
E chi vegeta nei seminterrati del conformismo, dell’ipocrisia e dell’odio.
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