CROLLA IL CONSENSO PER LO XENOFOBO WILDERS IN OLANDA: SORPASSO DEI POPOLARI
DOPO L’AUSTRIA, ANCHE L’OLANDA MERCOLEDI POTREBBE DARE UNO SCHIAFFONE AL CANDIDATO RAZZISTA… SONDAGGI: IN TRE MESI DA + 12 SEGGI A – 3 RISPETTO AL PARTITO POPOLARE DI RUTTE
Mercoledì si vota in Olanda e gli occhi di mezza Europa sono puntati sui seggi elettorali. I Paesi Bassi aprono infatti la stagione elettorale europea che proseguirà poi con la Francia e in autunno con la Germania (e forse anche con l’Italia).
Sul campo di battaglia si sfidano l’ex premier conservatore, Mark Rutte, e il leader della destra xenofoba ed euroscettica, Geert Wilders.
I sondaggi danno Wilders in caduta libera
I sondaggi, che nelle settimane passate avevano dato il Pvv di Wielder in ascesa costante, ora rilevano una flessione del consenso.
Tutti gli istituti di sodaggi sembrano essersi allineati: il VVD del premier lberal-popolare Rutte è il primo partito con un consenso che oscilla tra 24 e 26 seggi e ha sorpassato il PVV di Wilders di 2-4 lunghezze. Fino a un paio di mesi fa il partito xenofobo era davanti di ben 12 seggi.
Come mai questa flessione del supporto all’euroscettico Wielders?
Il motivo va ricercato, dicono gli analisti olandesi, nella voglia di esprimere un voto utile. Il sistema elettorale dei paesi Bassi è infatti un proporzionale puro.
A causa della frammentazione del panorama politico il futuro governo, qualunque sia il partito che prenda la maggioranza, dovrà fare alleanze per governare e nessuna formazione ha ventilato l’ipotesi di coalizzarsi con Wielders.
Si dovrebbe tornare cosà al voto o formare un governo eludendo il Pvv. Gli olandesi stanno dunque convergendo sulle formazioni in grado di formare alleanze di governo.
Una clamorosa sconfitta di Wilders potrebbe dare il via ad un effetto domino che porterebbe danneggiare anche Marine Le Pen all’Eliseo in Francia e il partito Alternativa per la Germania
Il vero exploit potrebbe venire dal giovane verde Klaver. Il suo partito, GroenLinks, attualmente ha 4 seggi: secondo i sondaggi arriverebbe a prenderne 17.
Secondo il centro di ricerche Bruges Group il 39% degli olandesi è favorevole a rimanere all’interno dell’Unione europea mentre il 23% sarebbe disposto a votare per l’Uscita. A fare la differenza è quel 27% che non ha ancor deciso.
Le prospettive di Wilders di andare al potere all’Aia sono praticamente nulle. L’esito delle elezioni olandesi dovrebbe semmai confermare il trend della frammentazione politica in Europa, che rende sempre piu’ difficile la formazione di governi politicamente stabili e coerenti.
L’Olanda e’ ben lontana dall’astensionismo greco (44 percento) e italiano. Anzi, si prevede per quest’anno l’aumento dell’affluenza alle urne, gia’ alta la scorsa tornata, al 75 percento. Per il resto pero’ il paese e’ all’avanguardia.
(da agenzie)
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