DA BAMBINI FRIGORIFERO A DONNE FORNO: RAMPELLI, TAJANI, LA RUSSA E SALVINI, LA GIORNATA DI ORDINARIA FOLLIA VERBALE DEI SOVRANISTI
MULTE ALLE PAROLE FORESTIERE, DONNE FORNI DI PATATE, SS MUSICISTI PENSIONATI: UN’ESCALATION PER TROLLARE IL PAESE
Multe alle parole forestiere, donne che sfornano patate (arrosto), bimbi frigorifero. Poi attacchi contro i cinesi che portano a Bruxelles valigie piene di soldi per convincerci sulle auto elettriche. Soprattutto i nazisti uccisi a via Rasella che non erano SS ma una banda di musicisti pensionati. Ore di ordinaria follia verbale di esponenti del governo e della maggioranza che svuotano di senso (e di pesci) persino la giornata di domani, primo aprile.
Messe in fila, sono una sequenza impressionante che sorprende per pervasività e uso dei media più disparati.
La partenza col botto è del vicepremier Matteo Salvini che sul presto, intorno alle 8, parlando a Radio Capital usa la metafora dei bambini frigorifero (o automobili) per scongiurare la maternità surrogata.
Il picco arriva verso le 11 – podcast di Libero – con il presidente del Senato Ignazio La Russa che riscrive a modo suo la storia dell’attentato partigiano che porterà alla reazione delle Fosse Ardeatine.
Non si finisce di registrare le reazioni nell’orbe terracqueo (da Schlein a Bernard Henri-Levy) che l’Agi diffonde un progetto di legge – primo firmatario il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli – per multare chi usa nelle istituzioni pubbliche (scuole comprese) le espressioni non italiche. E il ministro del made in Italy Urso? Lo denunciamo?, gigioneggiano persino i 5 stelle.
E la premier che si definisce “underdog”? Ha buon gioco Della Vedova.
Ce ne sarebbe già a sufficienza ma nel pomeriggio si ricomincia.
Uno dei solitamente più sobri, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, entra nella competition (ops, competizione) e difendendo le donne di fronte all’”utero in affitto”, esclude che i loro corpi siano dei “forni per sfornare patate arrosto”. Il cerchio si chiude con il bis di Salvini che rischia l’incidente diplomatico con Pechino.
Carlo Calenda esasperato parla di “scontro titanico” tra Rampelli e La Russa “per la posizione più cretina”. Ovviamente da Fratelli d’Italia gli rispondono a tono una cosa del tipo: “Per primo arrivi tu”.
Un’escalation, non giustificata da elezioni locali come le regionali in Fvg, che potrebbe finire nei manuali di comunicazione politica sotto la voce “trollare un Paese”, ossia portarlo in giro per distrarlo dalle difficoltà in cui versa un governo.
Sempre che – il sospetto che non sia così è forte – il rumore orchestrato ad arte sia davvero frutto di una strategia.
(da La Repubblica)
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