DECADENZA, VOTO RINVIATO AL SENATO: SI RISCHIA LO SLITTAMENTO A NATALE
LA ZEPPA DELLA RICHIESTA DEL VOTO PALESE PROPOSTA DAL M5S ALLA FINE FAVORISCE BERLUSCONI CHE COSI’ GUADAGNA TEMPO
La richiesta di un voto palese al Senato sull’affaire Berlusconi rischia di far slittare la seduta decisiva dell’aula addirittura a fine novembre o inizio dicembre.
In conflitto con la legge Severino che richiede una decadenza «immediata » dopo la condanna – risalente ormai al primo agosto per il processo Mediaset (4 anni per frode fiscale) – e le cui disposizioni finora sono state rispettate dalla giunta per le Elezioni e Immunità .
Dal primo pomeriggio di ieri la relazione conclusiva del presidente Dario Stefà no, votata e rivotata dalla giunta, è sul tavolo del presidente del Senato Pietro Grasso.
Da oggi sarà disponibile per tutti i senatori che vorranno conoscere nei dettagli il caso Berlusconi e decidere come votare sul suo destino di senatore. Poi sarà necessaria una giornata per il dibattito e il voto.
Ma l’esigenza di chiudere definitivamente una querelle che si trascina ormai da agosto si scontra adesso con la richiesta dei 5stelle di utilizzare lo scrutinio palese.
La giunta per il Regolamento, presieduta dallo stesso Grasso, ieri ha affrontato la questione, ha subito derubricato la possibilità di cambiare proprio adesso il regolamento, perchè suonerebbe troppo contro il Cavaliere, ma si è riservata di verificare la possibilità di un’interpretazione autentica del voto segreto in relazione alla legge Severino e in un caso di decadenza.
Due relatori –il Pd Francesco Russo e la Pdl Anna Maria Bernini – approfondiranno la questione e il 29 si deciderà . Non è possibile vedersi prima perchè Grasso parte sabato per un viaggio istituzionale negli States che si conclude il 28.
Ma che succede a questo punto?
Al Senato arriva la legge di stabilità , che resterà in commissione dalle due alla tre settimane. Potrebbe essere in aula dall’11 novembre, e da quel momento non c’è spazio per discutere di altro.
Le ipotesi, a questo punto, sono due.
La prima. Martedì 29 ottobre la giunta per il Regolamento si riunisce e decide subito l’interpretazione autentica sul voto segreto o palese.
La maggioranza per il voto palese c’è, Pd, P5S, Sel. A quel punto, la conferenza dei capigruppo si riunisce a sua volta e fissa subito la data del dibattito, che potrebbe essere nella prima settimana piena di novembre.
Seconda ipotesi, che ovviamente farebbe gola al Pdl: la giunta per il regolamento traccheggia e prende il sopravvento la legge di stabilità .
La decadenza di Berlusconi slitta all’ultima settimana di novembre o addirittura alla prima di dicembre.
Con la singolarità di una giunta per le Immunità che ha rispettato i tempi della legge Severino e di un’aula che li viola.
Berlusconi – sul quale sarà caduta anche la mannaia dell’interdizione decisa dalla Corte di appello di Milano – resterebbe senatore, pur con una giunta che con un’ampia maggioranza si è espressa per la sua decadenza, e voterebbe anche la legge di stabilità . Stefà no è convinto però che prima di portare Berlusconi in aula «bisogna decidere sul voto segreto o palese».
Vedremo che succederà .
Intanto, in giunta del Regolamento, si è riproposta la “nuova” maggioranza – Pd, M5S, Sel – a fronte di quella del governo. Questa maggioranza vuole il voto palese.
Lo propone il 5stelle Maurizio Buccarella. Lo sostiene il capogruppo Pd Luigi Zanda che esce dalla riunione e parla di un voto palese che «garantisce in modo migliore la trasparenza delle decisioni».
Il Pdl si scatena contro un’interpretazione che ritengono «contra personam », cioè contro Berlusconi. E Schifani torna a minacciare lo strappo: «Così i margini di agibilità politica della maggioranza si restringeranno sempre di piu».
Il Psi di Nencini e Buemi sta con il Pdl. Scelta civica, almeno Lanzillotta che è in giunta Regolamento, pure.
Ma i numeri giocano a favore di chi insiste per la trasparenza.
Naturalmente in aula, se e quando sarà , sarà anche assicurato lo scontro.
Liana Milella
(da “La Repubblica”)
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