DIO LI FA E POI ACCOPPIA: MINNITI OSPITE D’ONORE DELLA MELONI ALLA FESTA DEI “PATRIOTI” LIBICI
I FANS DEI TRAFFICANTI DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA E DEL REGIME MILITARE CHE TORTURA UN ITALIANO FINALMENTE SI RITROVANO… UNO CHE VIENE DAL PCI CHE AVALLAVA I GULAG E AMMANIGLIATO COI SERVIZI SEGRETI ORA E’ DIVENTATO IL MODELLO DEGLI AFFOGATORI
“È tempo di patrioti” è il titolo dell’edizione di quest’anno di Atreju, la festa annuale più importante del centrodestra.
E già verrebbe da ridere, sia per l’evidente scopiazzatura del modello d’oltralpe che ha visto Marine Le Pen prendere una sonora facciata elettorale, sia perchè i “patrioti veri” sono quelli che hanno sempre onorato i morti italiani, non che reggono il moccolo ai regimi che uccidono e torturano un italiano.
I patrioti veri sono quelli che difendono il diritto alla vita, non quelli che affogano i poveri del mondo.
E chi, tra gli esponenti del Governo Gentiloni, poteva meglio rappresentare questi sedicenti “patrioti” se non il ministro dell’Interno Marco Minniti?
Il programma della manifestazione non è stato ancora diffuso ma la padrona di casa Giorgia Meloni ha anticipato i nomi di alcuni ospiti, uno degno dell’altro.
Oltre ai volti principali della coalizione in fieri di destra come Matteo Salvini e Giovanni Toti, ci sarà sicuramente il titolare del Viminale.
Non sorprende: il ministro dell’Interno si presenta con un curriculum di tutto rispetto alla kermesse lanciata per la prima volta dai giovani di Alleanza Nazionale nel 1998.
Un uomo proveniente dal peggiore ( o migliore, secondo i punti di vista) Partito comunista del dopoguerra, quello che giustificava le invasioni ungheresi, i gulag per i dissidenti, quello finanziato dall’Urss e ammanigliato coi servizi segreti sovietici e non solo.
Minniti stava bene alla Lubianka o alla Ceka come mentalità : con la differenza che allora il pericolo erano i controrivoluzionari, oggi sono i poveracci del terzo mondo.
Quelli che scappano da Paesi che, anche grazie a politici occidentali come Minniti e la Meloni, sono governati da dittatori sanguinari verso i quali questi “patrioti” non hanno mai avanzato una critica.
Una destra rappresentata da “Fornelli d’Italia” che sbrodola per “l’uomo del fare” Minniti che si vanta dello stop temporaneo agli sbarchi e che se ne frega se centinaia di migliaia di esseri umani vengono massacrati nei campi di concentramento libici.
Altro che destra dei valori etici, siamo arrivati a leccare il culo, SIA BEN CHIARO, non a un “fascista” come ironizza Crozza, ma a un “comunista” da guerra fredda.
Quel genere umano contro il quale si sono battute intere generazioni di giovani di destra, sacrificando anche la vita, oggi lo fanno salire con tutti gli onori sul palco, magari stendendo un pezzo di tappeto rosso avanzato dalle marchette di Toti in Liguria.
Evviva il red carpet del cinismo e della prostituzione ideologica.
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