DORIS SI ALZA E SE NE VA: CLAMOROSA ROTTURA DELLA MINORANZA PD
MEZZOGIORNO D FUOCO: I DISSIDENTI ABBANDONANO IL TAVOLO DELLA RIFORMA DEL SENATO
È il Mezzogiorno di fuoco sulle riforme. Con la minoranza che lascia il tavolo.
Accade quando si riunisce l’ennesima riunione del Pd sulle riforme.
Doris Lo Moro gela il ministro Boschi e Anna Finocchiaro: “Questa riunione – dice – non ha senso. Perchè noi stavamo qui a discutere e a trattare di articolo due ma il premier ha dichiarato che l’articolo 2 non si tocca e non si tratta. Dunque questa riunione non serve più perchè Renzi non vuole dialogare. Non sono io che me ne vado, ma questa riunione a non avere senso. Arrivederci”.
E lascia la stanza di palazzo Madama, lasciando di stucco Boschi e Finocchiaro, ma anche gli altri presenti: il sottosegretario Pizzetti, e capigruppo Zanda e Rosato.
È una posizione condivisa in una serie di riunioni della minoranza. Dopo che le parole di Renzi a Otto e Mezzo hanno fatto scattare il warning. Che era nell’aria da giorni, visto che, per dirne una, la mediazione proposta da Giorgio Tonini è stata silenziata e rottamata da palazzo Chigi. Allarme che è scattato anche nelle stanze di Pietro Grasso che – in privato – non ha celato il suo disappunto, cogliendone un sapore di sfida e anche un certo sgarbo istituzionale.
Perchè non solo il premier risponde agli auspici del presidente del Senato sulla necessità di un accordo politico con un classico “non tratto”, ma scarica sulla Seconda carica dello Stato le fibrillazioni della minoranza: “Problema di Grasso”.
Chi non perde l’ottimismo è Maria Elena Boschi, secondo cui “non è saltato nessun tavolo” e la trattativa va avanti.
“Io sono ottimista, secondo me l’accordo lo raggiungiamo” afferma il ministro, che si dice dispiaciuta per la decisione della senatrice Lo Moro e sottolinea che nelle riunioni “sono emerse alcune differenze all’interno della stessa minoranza tra Camera e Senato”.
“Stiamo lavorando, anzi abbiamo fatto dei passi in avanti importanti in questi giorni su diversi punti. I contatti continueranno anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, penso che sia necessario ovviamente lavorare sapendo che abbiano l’impegno di completare il lavoro entro il 15 ottobre e che i tempi quindi stringono”.
Il clima si fa incandescente davvero. Istituzionalmente.
Perchè sulle spalle di Grasso c’è una decisione (quella se votare o meno l’articolo due) che rischia di trasformare il Senato davvero in un western. E Politicamente. Perchè ormai i Pd sono due. Incomunicabili.
Denis Verdini, che tiene il pallottoliere con Luca Lotti è certo che Renzi “asfalterà ” la minoranza: “Alla fine – ha confidato Verdini – la sinistra non supera i 15”. Ed è certo che qualche assenza strategica arriverà da Forza Italia. Dalle parti della minoranza assicurano invece che “quota 25” non è in discussione.
Tra una settimana l’Aula.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply