RENZI NOLEGGIA 2.000 AUTO BLU IN PIU’: APPALTO CONSIP DI 106 MILIONI PER 6.000 AUTO
DOVEVANO ESSERE RIDOTTE, ALLA FINE IL GOVERNO LE HA AUMENTATE
Come si sa, noi siamo renziani della prima ora. Il corollario è che da quando è cominciato quello sdoppiamento della personalità del premier giornalisticamente definito — dall’interessato — “Renzi 1” e “Renzi 2” siamo confusi: il primo, per dire, taglia le auto blu, il secondo ne ordina il doppio a noleggio.
Insomma, non si sa più a quale Renzi dar retta.
Noi, però, non riusciamo a dimenticare le parole d’ordine del fu premier rottamatore. Prendiamo la gloriosa conferenza stampa del 18 aprile 2014, quella del “mitico” — direbbe lui — decreto sugli 80 euro: “La riduzione della spesa passa da alcuni gesti simbolici”, spiegò all’uditorio.
E via con la slide: “Ora X: Italia coraggiosa e semplice. Massimo 5 vetture a ministero”. Commento di Renzi: “Cosa vuol dire? La dico male: i sottosegretari vanno a piedi. Sarà la riduzione di auto blu più significativa della storia”. Era talmente in forma, il premier, che rispondeva da solo alle possibili obiezioni: “Mi dicono: ma quanto fai con questa misura? Pochi milioni di euro, ma passa un principio che è fondamentale: si restituiscono soldi agli italiani, ma si inizia pure a restituire fiducia e credibilità alla politica”.
Ora però il Renzi 2 — e i renziani 2 a ruota — dicono che è ora di piantarla col “populismo”, nuova definizione ufficiale dei “gesti simbolici” (l’unica cosa con cui non la piantano sono i tagli di spesa pubblica: nel 2016 ne arrivano per 10 miliardi).
E dunque se il governo di “Renzi 1” tagliava le auto blu, le metteva in vendita su Ebay e si vantava di averne cancellate 3 mila in pochi mesi; l’esecutivo di “Renzi2”a dicembre 2014 ordinava un appaltone Consip (base d’asta: 106 milioni di euro) per il noleggio di seimila auto (5.900 per l’esattezza) per la Pubblica amministrazione.
Renzi 1 toglie, Renzi 2 ridà . È la vita.
Ogni anno verso l’autunno la Consip — la società controllata dal ministero del Tesoro che si occupa degli acquisti del settore pubblico — scopre di quante macchine di servizio a noleggio (senza conducente) ha bisogno la Pubblica amministrazione e poi organizza l’asta.
La richiesta per quest’anno è aumentata perchè il governo renziano, per dar seguito ai propositi mediatici del Capo, ha tagliato senza criterio e ha bloccato gli acquisti, tranne che per la sicurezza (volanti della polizia) e la sanità (le ambulanze degli ospedali).
Più palazzo Chigi taglia, o simula il taglio, più s’impenna la quota di macchine a noleggio. È come il gioco delle tre carte.
Con le concessionarie che vincono la gara, Consip stipula una convenzione della durata di 12 mesi e fissa il limite di spesa (per il 2015, appunto, sono 106 milioni di euro), poi ciascuna amministrazione quella centrale, cioè ministeri e governo — riceve l’auto che preferisce per un paio di anni o al massimo tre: modello utilitaria a benzina, berlina di media cilindrata a diesel oppure monovolume a metano o anche elettrica.
Consip prevede un esborso per il 2015 di 106 milioni, somma (esclusa Iva) che va ridotta di un 10-15 per cento se l’asta viene aggiudicata con un buon ribasso.
Rispetto al 2013 (gestione condivisa Monti-Letta), Consip pagherà 26 milioni in più — da 80,3 milioni a 106 — per quasi duemila vetture in più (5.900 anzichè 4.075).
Il bando è composto da cinque lotti, si passa dalle “auto formato città , compatte a benzina” alle “berline medie diesel da 90 kw”.
Le care vecchie auto blu.
Marco Palombi e Carlo Tecce
(da “il Fatto Quotidiano”)
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