FINANCIAL TIMES: “UNA ALLEANZA TRA M5S E LEGA FAREBBE SCAPPARE GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI, SCENARIO DA INFARTO COLLETTIVO”
“IPOTESI SOTTOVALUTATA IN ITALIA”… SUL NOSTRO BLOG DENUNCIAMO L’INCIUCIO TRA CASALEGGIO E SALVINI DA DUE ANNI, ORA QUALCUNO SI E’ ACCORTO DOVE SI ANDRA’ A PARARE…. “ITALIA A RISCHIO, RIPRESA DEBOLE”
“La minaccia politica italiana alla Ue”, è il titolo che campeggia a pagina 9 nell’edizione internazionale del Financial Times a firma di Wolfgang Munchau, convinto che “qualunque cosa accada il 4 marzo in Italia, le tensioni fra il nuovo governo e l’Ue saranno assicurate”.
Nel suo editoriale Munchau prevede uno “stallo” in Parlamento con la possibilità che il presidente Mattarella “riconfermi Gentiloni”, ma non esclude allo stesso tempo una vittoria del centrodestra.
Munchau evoca però una terza possibilità , “ampiamente sottovalutata al di fuori dell’Italia”, cioè “un’alleanza tra M5S e Lega Nord”. I due partiti sono “populisti”, di “natura diversa” ma con “molto in comune”, in quanto “sono euroscettici”, anche se in “misura diversa”.
Inoltre “vogliono migliorare i rapporti con Putin” e mirano a “tagli fiscali su base ampia”.
“Un’alleanza M5S/Lega causerebbe quasi certamente un infarto collettivo tra gli investitori internazionali”, anche se “la realtà sarà probabilmente meno estrema”, spiega perchè “hanno attenuato la loro retorica sull’euro”.
“Tra tutti i potenziali governi, una coalizione M5S/Lega si sentirebbe meno vincolata dagli obiettivi” Ue, prosegue, anche se “nessuno dei partiti più grandi intende soddisfarli tutti”.
Munchau cita Renzi che “continua a lamentarsi del fiscal compact”, e “l’impegno di Berlusconi a rispettare le regole fiscali” che a suo dire “è in evidente contrasto con le sue politiche fiscali”.
Dunque sottolinea il giornalista “qualunque cosa accada il 4 marzo, le tensioni tra il nuovo governo e l’Ue sono assicurate”.
Inoltre “nessuno dei grandi partiti offre un programma di riforme”, “manca una profonda discussione sulla produttività e il basso tasso di partecipazione alla forza lavoro” e allo stesso tempo “nessun partito propone politiche per affrontare la persistente debolezza del settore bancario, che è stato un freno alla crescita economica negli ultimi 10 anni”.
Quindi, sebbene “sia vero che anche l’Italia si sta godendo una ripresa economica”, ma “molto più debole che altrove nella zona euro”, Munchau conclude, “non si può essere compiacenti con l’Italia”, per “i suoi alti livelli di debito e la mancanza di discussioni serie sulle riforme”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply