GIANNINO APRE AL CANDIDATO AMBROSOLI: “PRONTO A COLLABORARE, E’ MEGLIO DI MARONI”
ALTRA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI DISPONIBILITA’ NEI CONFRONTI DEL CANDIDATO CIVICO AMBROSOLI…”HO IL MASSIMO RISPETTO PER GLI ELETTORI, LIBERI DI ANTEPORRE IL LORO GIUDIZIO A TUTTO IL RESTO”
Oscar Giannino non ha dubbi: Umberto Ambrosoli è meglio di Roberto Maroni. Contrario al voto disgiunto, il giornalista e leader di “Fermare il declino” non nasconde però di preferire il candidato del centrosinistra nella sfida per la regione Lombardia.
Di più, a due settimane dal voto regionale per scegliere il successore di Roberto Formigoni, Giannino si dice pronto a collaborare con Ambrosoli «sui singoli provvedimenti».
Diversi montiani sono usciti allo scoperto, annunciando un voto disgiunto a favore di Ambrosoli.
«E’ una circostanza che mi colpisce, perchè quattro settimane fa hanno dato vita a una nuova formazione e oggi dicono a chi pensa di votarli che si può scegliere il voto disgiunto».
Eppure tempo fa lei disse di apprezzare Ambrosoli, mentre fu critico con Maroni.
«Il giudizio lo riconfermo, ma non sono nelle condizioni di chiedere di sostenere Ambrosoli e di non votare per il nostro candidato».
E allora come si concretizza questa preferenza per il candidato del Pd?
«Il miglior aiuto che possiamo dare a una coalizione di Ambrosoli è avere quanti più consiglieri regionali possibile, in modo da permettere alla Regione di fare passi avanti, ad esempio sulla sanità ».
Questo significa sostenere un governo regionale di centrosinistra?
“Dobbiamo mettere i nostri consiglieri regionali nelle condizioni di dare un sostegno sui singoli provvedimenti, per cambiare lo schema dopo 18 anni di politiche unidirezionali. Cosa diversa è invece il voto disgiunto, perchè in questo caso daremmo una mano a partiti zoppi. Bisogna superare l’attuale schema, in questo senso il voto disgiunto non lo capisco».
E cosa si sente di dire a un elettore che sceglie Giannino in Parlamento e Ambrosoli in Regione?
«Gli elettori hanno sempre ragione. A differenza di Berlusconi, io ho il massimo rispetto per gli elettori: sono liberi di anteporre il proprio giudizio a tutto il resto, ci mancherebbe…».
Teme che una vittoria di Maroni possa far traballare gli equilibri nazionali?
«Questo non lo credo, perchè nel centrodestra a guida berlusconiana ci sarà comunque uno smottamento inevitabile. L’errore di Maroni è stato di prospettiva. Ha fatto male a tornare sui suoi passi, alleandosi di nuovo con Berlusconi. E’ una prospettiva senza futuro, il segretario della Lega doveva guardare oltre».
Con le Politiche ci sarà un cambio di direzione a livello nazionale?
«La vera novità di massa è Grillo. Poi ci siamo noi, anche se siamo appena nati. L’importante è che ci sia in Parlamento un quinto, forse anche un quarto del totale di parlamentari “nuovi”. Questo cambia la situazione. Pensate a uno come Amato: non ce la farà ad andare al Quirinale e non per una questione di numeri, ma per la pressione fortissima che ci sarebbe nel Paese».
Allo stesso modo serve un cambio di rotta in Lombardia.
«La Regione ha bisogno di cambiare. In fondo è lo stesso motivo per cui il centrosinistra ha scelto Ambrosoli dalla società civile ».
Tommaso Ciriaco
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