GOVERNO SALVO PER UN SOFFIO AL SENATO SULLA NOTA DEF: 161 VOTI
DECISIVI I VOTI DELL’EX GRILLINO ORELLARA E L’ASTENSIONE DI CALDEROLI
Il governo torna in bilico al Senato.
La nota di variazione al Def è stata approvata infatti solo grazie al contributo insperato dell’ex grillino Luis Alberto Orellana e grazie al caso che ha voluto che un esponente dell’opposizione, il leghista Roberto Calderoli, presiedesse l’assemblea al momento del voto (e quindi si astenesse come per prassi).
La nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza autorizzava tra l’altro il rinvio al 2017 del pareggio di bilancio e ha avuto l’ok con il quorum esatto di 161 voti, quanti erano necessari per l’approvazione.
Ancora da capire il significato politico di questi numeri che vanno affiancati a quelli di un’altra votazione, quella che ha dato il via libera con 162 voti alla risoluzione che impegna il governo a inserire nella legge di stabilità una serie di misure, tra cui la stabilizzazione del bonus fiscale di 80 euro, e l’ecobonus.
Per la cronaca per il voto di fiducia per il Jobs Act la maggioranza era stata di 165.
Mentre è chiaro come sia stato determinante il voto favorevole di Orellana (reso pubblico da un ex compagno del M5s, Andrea Cioffi), essenziale è diventato anche il non voto del vicepresidente di Palazzo Madama Calderoli.
Ove a presiedere fosse stato un altro vicepresidente di maggioranza, alla coalizione di governo sarebbe venuto a mancare un voto e conseguentemente la risoluzione sarebbe stata respinta.
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