GRILLO CORRE A ROMA PER SEDARE LA RIVOLTA. FICO RIFLETTE SE CANDIDARSI O NO
LA RISERVA VERRA’ SCIOLTA ENTRO LE 12 DI LUNEDI, DIPENDE DALLE GARANZIE CHE GRILLO DARA’ SUL CAPO POLITICO
Beppe Grillo arriva a Roma. Tocca a lui mettere pace dentro il Movimenro 5 Stelle in agitazione dopo la pubblicazione delle regole per le primarie che serviranno a scegliere il candidato premier.
È possibile che il leader pentastellato incontri sia Luigi Di Maio finora unico in corsa, sia Roberto Fico alla guida dell’ortodossa che chiede garanzie sul ruolo del capo politico.
Per ora nessuno si palesa come sfidante di Di Maio.
La deadline è fissata per lunedì alle 12, termine per la presentazione delle candidature, ma per adesso Luigi Di Maio non ha sfidanti.
Anzi, Carlo Sibilia con un post si tira indietro, mentre riflette in silenzio ancora Roberto Fico, tormentato su cosa sia più opportuno fare in questa partita che decreterà le sorti del Movimento 5 Stelle.
In ballo c’è la premiership, ma nello stesso tempo c’è molto di più perchè dalla consultazione online si capirà quale sarà il nuovo corso grillino.
In queste ore infatti l’ala ortodossa che non si ritrova in Luigi Di Maio sta chiedendo garanzie direttamente a Grillo e i contatti sono stati talmente infuocati che Grillo ha deciso di scendere a Roma.
I duri e puri non vogliono che Di Maio, oltre che candidato premier dei 5 Stelle, diventi il capo politico del Movimento, temono “l’uomo solo al comando” – così che viene definito Di Maio dai duri e puri – e alcuni dei quali meditano anche l’abbandono del Movimento se Beppe Grillo dovesse cedere il passo.
Ed è per questo che il post di Sibilia, già componente del Direttorio, appare come un’esortazione a rimanere quelli di un tempo: “Chiunque di noi sarà scelto dalla rete per il ruolo di Presidente del Consiglio ha già una strada tracciata ben chiara. La strada ha un nome e si chiama programma. Questa persona sarà un pezzo di un’orchestra dove il direttore è il popolo. Sarà il primo violino se volete, ma che suonerà insieme a tutti gli altri la stessa sinfonia”.
Sibilia, il cui nome circolava tra i possibili sfidanti di Di Maio, si tira indietro augurando buona fortuna a chi scenderà in campo, ma nello stesso tempo ricorda le origini grilline e non è un caso se sceglie di farlo alla vigilia delle primarie che stanno agitando il Movimento proprio perchè chi vincerà sarà , con ogni probabilità , anche il capo politico del Movimento.
Gli ortodossi sono tormentati su cosa fare.
Qualcuno vorrebbe che Fico si candidasse e fa pressing su di lui: “Così ci contiamo una volta per tutte e facciamo vedere che Di Maio non ha il consenso di tutti”, dice un senatore.
Vi è però la paura di raggiungere una percentuale troppo bassa, soprattutto perchè un endorsement di Alessandro Di Battista catalizzerebbe gran parte dei voti su Di Maio, lasciando gli ortodossi a bocca asciutta: “Chiunque contro Di Maio prenderebbe lo 0,02%. La sua è candidatura costruita ormai da troppo tempo”.
Secondo qualcuno invece resta comunque una partita da giocare per dimostrare che nel Movimento c’è un controcanto. Ma così probabilmente non sarà .
È possibile che alla fine nessuno osi sfidare Di Maio, quindi i vertici pentastellati.
In cambio però Grillo dovrà dire che il capo del politico sarà ancora lui.
(da “Huffingtonpost”)
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