IL SEDICENNE CHE PORTA IN TRIBUNALE LA MADRE NO VAX E VINCE: POTRA’ FARE IL VACCINO
IL MINORE E’ FIGLIO DI GENITORI SEPARATI CON RESPONSABILITA’ CONGIUNTA
Ad Arezzo un ragazzo di 16 anni ha portato in tribunale la madre che non voleva vaccinarlo contro il Coronavirus. E il giudice gli ha dato ragione: «Ritenuta la necessità e l’urgenza, autorizza la vaccinazione del minore raccomandando alla commissione medica vaccinatrice di raccogliere anche il suo consenso unitamente a quello del padre, con effetto immediatamente esecutivo».
Il 16enne è uno dei 32 ragazzi che hanno portato in tribunale i genitori perché volevano vaccinarsi e che sono stati assistiti dall’avvocato Gianni Baldini, presidente di Ami Toscana.
Il minore è figlio di genitori separati con responsabilità congiunta. Dopo aver chiesto di fare il vaccino ha ottenuto l’ok del padre mentre la madre ha dato parere contrario. Per questo si è rivolto al legale che ha presentato il ricorso.
«Il nostro ordinamento, a differenza di altri, non dispone di strumenti di tutela giuridica direttamente azionabili dal minore», dice Baldini. Le richieste per poter fare il vaccino anti-Covid sono arrivate in tribunale perché molti giovani sono entrati in contatto con l’Associazione avvocati matrimonialisti, che ha sottoscritto con il ministero dell’Istruzione un protocollo di intesa per entrare nelle scuole e dare supporto informativo ai figli di genitori separati. Tra cui c’è anche Viola, 16enne affetta da una grave patologia, che ha dovuto, insieme alla madre, presentare ricorso contro suo padre per potersi immunizzare.
«Le richieste dei minori con genitori contrari al vaccino continuano ad arrivare. L’ultimo che mi ha chiesto informazioni precise su modalità e costo via email — conclude Baldini — è un ragazzino di 13 anni».
(da agenzie)
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