IL SINDACO NON TROVA POSTO E A SINISTRA SCOPPIA LA LITE PER UNA SEDIA
IL PREMIO CAPALBIO TRA LITIGI E DIMISSIONI: “IL COMUNE PAGA MOLTO E NON PUO’ ESSERE TRATTATO COSI”…CANGELOSI: “FINE DI OGNI COLLABORAZIONE”
A volte i divorzi si possono consumare anche per qualche seggiola in meno.
Ma quello di Capalbio, la «piccola Atene dei vip» e dell’intellighenzia di sinistra, non è solo uno strappo atipico e a prima vista strampalato, ma è pure clamoroso.
Il litigio, infatti, coinvolge istituzioni locali e grandi nomi nazionali, come Rocco Cangelosi, vice presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo e consigliere diplomatico di Giorgio Napolitano.
Che, dopo le esternazioni del sindaco Luigi Bellumori (Pd), rimasto senza seggiola insieme a giunta, prefetto e altre autorità locali durante il Premio intitolato al borgo maremmano, ha preso carta e penna criticando aspramente il primo cittadino e annunciando la fine di ogni collaborazione con l’amministrazione comunale.
Più che uno schiaffo è un manrovescio per il sindaco Bellumori e un colpo durissimo al Premio organizzato con dedizione della Fondazione Epokè.
Anche perchè lo stesso sindaco aveva mandato un preavviso di sfratto al Premio.
«Da qui in avanti se lo facciano nei parchi delle loro ville», pare abbia confessato Bellumori agli amici.
E in più aveva disertato (insieme alla giunta) la serata speciale dedicata all’Unità d’Italia.
Tutto inizia la scorsa settimana nella minuscola piazza Magenta, la piccola agorà di Capalbio.
Clou della kermesse letteraria è una tavola rotonda sulla crisi italiana e internazionale alla quale partecipano Emma Marcegaglia, Giuliano Amato, Mario Monti, Fabrizio Saccomanni, Giuliano Amato.
Il sindaco Bellumori arriva in piazza con tanto di fascia tricolore e in compagnia delle altre autorità locali.
Ma ben presto si accorge che per lui non c’è neppure una sedia. Un affronto. «Ma non a me, ma al mio Comune», si affretta immediatamente a spiegare il sindaco che annuncia poco dopo una sorta di sfratto del Premio.
«Il Comune paga molto e non può essere trattato così. La prossima volta si cercheranno un’altra location», dice pubblicamente il primo cittadino.
La Fondazione Epokè cerca di minimizzare. «Anche Rutelli e Cipoletta erano in piedi — sottolineano gli organizzatori — non c’è stato alcun affronto e il sindaco ha parlato in pubblico».
Ma le parole taglienti di Bellumori indispettiscono i vip che fanno parte del Premio.
Così arriva la missiva di Rocco Cangelosi, rappresentante permanente all’Unione europea e consigliere diplomatico di Giorgio Napolitano.
Al sindaco Cangelosi prima tira le orecchie per un’assenza alla manifestazione dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia (c’erano Marcello Sorgi e Raffaele La Capria). Poi va nello specifico: «Dal 2007 contribuisco volontariamente, insieme al presidente Amato, all’organizzazione del premio Capalbio Europa “gratis et amore Capi Albi”, coinvolgendo anche la mia famiglia, con mia moglie cittadina capalbiese e iscritta nelle liste elettorali del Comune che cura gli eventi conviviali legati a tali manifestazioni e mia figlia che, insieme al marito, di nazionalità francese, assicura, quando necessario traduzione e interpretariato e in queste occasioni il sindaco ha avuto sempre l’opportunità di intervenire aprendo il dibattito con un suo discorso introduttivo e leggendo il messaggio del Presidente della Repubblica, che immancabilmente ogni anno ha accompagnato la manifestazione».
E sui posti a sedere mancanti?
Cangelosi non ha dubbi: «Spettava al Comune provvedere a mantenerli di fronte a una piazza traboccante con numerose persone in cerca di un posto a sedere».
Insomma, per il diplomatico il sindaco invece di protestare avrebbe dovuto incarico ai suoi addetti di organizzare al meglio la logistica della manifestazione.
E dunque conclude: «La prego di considerare esaurita ogni forma di collaborazione con la presente amministrazione».
Marco Gasperetti
(da “Il Corriere dela Sera“)
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