ITALIA VIVA SI QUIETA
“VOTIAMO SI’ AL MILLEPROROGHE”… “SIAMO ALLEATI, NON SUDDITI”
Italia Viva voterà la fiducia al governo sul Milleproroghe e, soprattutto, la riforma del processo penale che contiene anche il Lodo Conte Bis sulla prescrizione.
Lo hanno spiegato fonti di Italia Viva alla Camera sottolineando, però, che sulla prescrizione se ne parlerà quando il tema arriverà all’esame del Parlamento.
Anche ieri, Matteo Renzi ha sottolineato che sulla prescrizione avrebbe accettato un compromesso diverso da quello uscito da palazzo Chigi, un compromesso nel merito: “Ai tavoli avevamo detto che eravamo disponibili anche ad accettare che la prescrizione potesse essere cancellata, ma solo dopo l’appello”, ha spiegato Renzi ieri, in diretta Facebook.
E oggi, dal suo partito arrivano segnali sulla volontà di votare il pacchetto che riforma il processo penale, affrontando il nodo della prescrizione non appena i lavori parlamentari lo permetteranno.
Una linea confermata da fonti renziane di primo piano: “Come si fa dire che non votiamo la riforma del processo penale? Poi, quando arriverà la discussione sulla prescrizione, si lavorerà per le modifiche. Ma sulla velocizzazione dei tempi della giustizia abbiamo sempre detto che per noi è una priorità ”.
Il giudizio sul Lodo Conte Bis non cambia: “Non è che non ci piace nel merito, è incostituzionale”. E sulla prescrizione interviene, per l’ultima volta, assicura, l’ex premier: “La posizione del lodo Conte è incostituzionale secondo i principali esperti. Cercheremo di cambiarla in parlamento prima che venga bocciata dalla corte costituzionale come già avvenuto in settimana alla legge Bonafede”, ha scritto su Facebook.
E ancora: “Questa per noi – aggiunge – è una battaglia culturale. Non molleremo di un solo centimetro. Il pd ha scelto di seguire i grillini, noi abbiamo scelto di seguire le persone competenti: avvocati, magistrati, esperti della materia. Questo è il mio ultimo post sulla prescrizione. Adesso che la posizione è chiara, parliamo di tasse, di cantieri, di crisi aziendali”.
Poi un altro messaggio agli alleati di governo e al premier: “Se vogliono un Conte ter, si accomodino pure. Se il Premier vuole cacciarci, faccia pure: è un suo diritto”.
Sul punto il presidente del Consiglio risponde: “Io ho una responsabilità di governo, sono andato davanti al Parlamento e ai cittadini a chiedere la fiducia su un programma, secondo voi sarebbe normale lavorare a un Conte ter? Io sono qui a realizzare un programma, sono qui e fino all’ultima ora utile lavorerò sul programma su cui ho chiesto fiducia. Orizzonti futuri non mi appartengono”.
(da “Huffingtonpost”)
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