LA BUFALA QUOTIDIANA DI SALVINI SUL GOVERNO “CHE FA USCIRE DI GALERA I BOSS MAFIOSI CON LA SCUSA DEL VIRUS”
IL GOVERNO NON C’ENTRA UNA MAZZA… LA DURA NOTA DEL SUO LEGALE CHE RICORDA LE NORME VIGENTI DA TEMPO SUL DIFFERIMENTO PENA IN CASO DI GRAVE MALATTIA
«Con la scusa del Virus il governo sta facendo uscire i mafiosi di galera. Aiutaci a fermarli, FAI GIRARE questa vergogna!»: dopo essersi laureato l’altroieri in virologia all’Università della Strada, tra ieri e oggi Matteo Salvini si è concentrato sul caso di Francesco Bonura, 78 anni, considerato uno dei boss più influenti, e Vincenzino Iannazzo, 65 anni, ritenuto esponente della ‘ndrangheta, che sono usciti dal carcere in considerazione del loro stato di salute.
Bonura, condannato definitivamente per associazione mafiosa a 23 anni, si trovava al 41bis.
Quella di Salvini è una bufala perchè non è stato il governo a scarcerare Bonura. L’avvocato Giovanni Di Benedetto, legale del boss, ha spiegato in una nota la decisione del tribunale di sorveglianza di Milano: “Ho letto e sentito sulla vicenda Bonura affermazioni improprie e strumentali che obliterano il caso concreto — dice l’avvocato Di Benedetto -. A fronte di una condanna pari a 18 anni e 8 mesi a Bonura restano da scontare, considerati i maturandi giorni di liberazione anticipata, meno di 9 mesi di carcere. Nel contesto della lunga carcerazione il Bonura ha subito un cancro al colon, è stato operato in urgenza e sottoposto a cicli di chemioterapia; di recente i marker tumorali avevano registrato una allarmante impennata. Se a tutto ciò si aggiunge, come si deve, l’età (Bonura ha 78 anni) ed i rischi a cui lo stesso, vieppiù a Milano, era esposto per il Coronavirus risulta palese la sussistenza di tutti i presupposti per la concessione del differimento della pena nelle forme della detenzione domiciliare in ossequio ai noti principi, di sponda anche comunitaria, sull’umanità che deve sottostare ad ogni trattamento carcerario”.
“Del tutto errato è il riferimento al recente decreto ‘Cura Italia’ — conclude il legale — che non si applica al caso di specie e che non ha nulla a che vedere con il differimento pena disposto per comprovate ragioni di salute e sulla base della previgente normativa. Ogni vicenda va affrontata nel suo particolare altrimenti si rischia di scadere in perniciose e inopportune generalizzazioni che alterano la realtà ”.
Va segnalato che quello accordato dal magistrato di sorveglianza di Milano, Gloria Gambitta, è tecnicamente un differimento della detenzione da scontare in cella, che però Bonura, detenuto ininterrottamente dal 20 giugno 2006, stava già finendo di espiare: il suo “fine pena” è fissato infatti per ora al marzo 2021, ma con le ulteriori riduzioni legate alla buona condotta ci sarà un’anticipazione al dicembre di quest’anno.
Bonura, pur essendo un mafioso di rango, a differenza di tanti altri boss ultrasettantenni come lui, non ha condanne all’ergastolo e per questo l’istanza degli avvocati Giovanni Di Benedetto e Flavio Sinatra è stata accolta, “tenuto conto — scrive il magistrato di sorveglianza milanese — dell’emergenza sanitaria e del correlato rischio di contagio, indubbiamente più elevato in un ambiente ad alta densità di popolazione come il carcere”. Per questo un soggetto “anziano e affetto da serie patologie pregresse” è esposto “a conseguenze particolarmente gravi”.
Non dunque un indiscriminato via libera per altre scarcerazioni eccellenti di ergastolani, ma un caso singolo, ritenuto grave e a sè stante.
(da agenzie)
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