LA COMPLESSATA
DOPO LA SENTENZA SUI 10 SECONDI LEGITTIMI PER TOCCARE IL CULO, ARRIVA QUELLA SULLA LEGITTIMITA’ DI SALTARE ADDOSSO A UNA RAGAZZA SOVRAPPESO NELLO SGABUZZINO DEL MUSEO… NORDIO SEI VIVO?
Mi piacerebbe prendere un caffè con la dottoressa Bonaventura del tribunale di Roma per approfondire la sua visione del mondo.
Fu lei ad assolvere il bidello che aveva toccato il sedere di una studentessa nello stesso tempo impiegato da Jacobs per vincere i 100 metri alle Olimpiadi, sentenziando che sotto i dieci secondi il palpeggiamento è fugace, suppongo assimilabile a un gesto di cortesia.
Ora la giudice si rivela recidiva, perché dopo il bidello manda assolto anche il dirigente di museo accusato da un’impiegata di saltarle addosso negli sgabuzzini, sniffandole i capelli al grido di «Quanto mi arrapi». Nella sentenza sta scritto che i colleghi non hanno confermato le accuse dell’impiegata (il museo invece deve averle creduto, visto che ha licenziato il direttore) e tanto dovrebbe bastare per assolvere l’imputato. Invece la magistrata sente il bisogno di aggiungere che «la ragazza era probabilmente mossa da complessi sul proprio aspetto fisico (segnatamente il peso)» che l’avrebbero portata a «ritenersi aggredita fisicamente».
Per la giudice-psicanalista una donna sovrappeso è indotta a vedere molestie dove non ci sono: se il direttore di museo avesse sniffato i capelli a Margot Robbie in uno sgabuzzino gridandole «Quanto mi arrapi», lei lo avrebbe correttamente interpretato come un complimento alla sua marca di shampoo, senza farsi venire strane idee.
Sì, vorrei tanto approfondire la visione del mondo della dottoressa Bonaventura. Soprattutto vorrei capire perché si ostini a tradurre questa visione non in saggi o romanzi, ma in sentenze.
(da La Repubblica)
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