LA MELONI ATTACCA BERLUSCONI E SALVINI PER LA LEGGE ELETTORALE, MA NON DICE TUTTA LA VERITA’
CONGRESSO A LUGLIO CON LA SOLITA LITANIA SOVRANISTA, STRAPARLA DI “CONTINUITA’ CON ALMIRANTE”, EVOCA FDI COME “GARANZIA ANTINCIUCIO” MA NON DICE UNA PAROLA DEL SUO INCIUCIO CON GRILLO E LEGHISTI
Giorgia Meloni in una intervista al “Tempo” critica la scelta di Berlusconi e Salvini di aver virato sul proporzionale alla tedesca e annuncia un “congresso anticipato”, peraltro senza alcuna novità , con le solite consunte parole d’ordine come “difesa degli italiani e lotta all’islamizzazione”, nel solco lepenista, sconfitto in tutta Europa.
Per la Meloni “in Italia l’alleanza tra lepenisti e centrodestra sarebbe stata possibile. Sarebbe bastato partire dall’Italicum, stabilendo che chi si fosse aggiudicato il 37% dei voti potesse arrivare automaticamente al 51%. Avremmo legato questo premio alla coalizione e il centrodestra avrebbe avuto tutte le carte per vincere le elezioni”.
Fa quasi sorridere, perchè a suo parere gli altri avrebbero dovuto fare un sistema su misura per lei, con premio alla coalizione che arrivasse al 37%, come dire che un terzo dei votanti dovrebbe ottenere il 51% dei seggi e comandare per 5 anni. Questa sarebbe la democrazia secondo la Meloni (e nessuno arriverebbe poi al 37%, detto per inciso)
Ma andiamo avanti nell’analisi.
“Salvini ha preferito andare al voto subito, ingolosito dal proporzionale, e il Cav ha scelto l’accordo con Renzi, convinto così di tornare in qualche modo a Palazzo Chigi” .
La Meloni parla di “inciucio, per il quale però non ci saranno i numeri”.
E il merito “sarà di Fratelli d’Italia che se entrasse in Parlamento impedirebbe un nuovo governo Monti”.
Tradotto: l’inciucio per la Meloni sarebbe solo quello tra Renzi e Berlusconi, non quello tra lei (se superasse il 5%), Salvini e Grillo.
Se vincono gli altri è un inciucio, se vince lei no.
Poi parte per la tangente: “C’è un interesse dei tre principali partiti a marginalizzare le due grandi correnti ideologiche di questo Paese, gli eredi di Almirante e quelli di Berlinguer. È una battaglia che mi affascina molto: la difesa della destra italiana”.
Chi sarebbero gli eredi di Almirante?
Forse dimentica che fu proprio Almirante a rompere con Jean Marie Le Pen?
Forse non ricorda che mai il Msi di Almirante si sarebbe alleato con un partito anti-italiano xenofobo come la Lega?
Di quale destra parla, di quella razzista dalla quale il Msi ha sempre preso le distanze?
E chi sarebbero gli eredi di Berlinguer?
In giro non ne vediamo, come non si vedono eredi di Almirante, salvo che non si usino allucinogeni.
Quanto al problema di superare quota 5%, la colpa sarebbe dei sondaggisti che secondo la Meloni lo fanno apposta a quotare Fdi al 4,5%, insomma è un complotto ordito contro di lei. Meglio non commentare…
Ma a chi preme sapere: “ok, se ti diamo il voto ed entri in parlamento e risulti determinante, poi che fai?” la Meloni risponde solo a senso unico: “impediremo l’inciucio tra Renzi e Berlusconi”.
Caso strano non spende una parola sull’inciucio opposto, sembra la “coalizione dei vili”.
Di Maio, Salvini e Meloni vogliono il voto a prescindere, tipico dei magliari della politica, non hanno neanche la correttezza di dire che il vero inciucio è il loro, visto che l’altro almeno viene dichiarato.
Dal patto del Nazareno al “patto dei fuoricorso” che non fanno 15 esami sostenuti in due.
Chiamatevi sovranisti, la destra è una cosa seria, lasciatela stare.
Leave a Reply