LA RELAZIONE DEL CONSIGLIO D’EUROPA: “IN ITALIA POLITICI CHE INCITANO ALL’ODIO RAZZIALE”
PREOCCUPAZIONE PER “UN GOVERNO CHE OSTACOLA LE ONG, DICE CHE I PORTI SONO CHIUSI, METTE A RISCHIO VITE UMANE E VIOLA LE LEGGI INTERNAZIONALI”… QUALCUNO FINALMENTE SE NE ACCORGE
Un aumento dell’incitamento all’odio da parte dei politici, e del razzismo e xenofobia nel discorso pubblico, particolarmente nei media e su internet preoccupa l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
È scritto nel rapporto di monitoraggio sull’Italia votato a Strasburgo, e che la delegazione italiana, bipartisan, voleva cambiare con emendamenti tutti però rigettati. Nella relazione su cui si basa il rapporto si esprime preoccupazione anche per la chiusura dei porti italiani ai migranti.
Nel rapporto, che contiene anche una valutazione di quanto fatto da altri Paesi membri del Consiglio d’Europa, sono dedicati all’Italia dodici paragrafi, su flussi migratori, lotta al razzismo, libertà dei media, giustizia, corruzione.
Se nel testo non mancano le critiche e gli inviti a fare meglio, ci sono anche diversi apprezzamenti per quanto sinora fatto per allinearsi con gli standard dell’organizzazione.
La delegazione italiana compatta nel proporre e difendere gli emendamenti su ogni paragrafo dedicato al Paese si è spaccata al momento dell’approvazione dell’intero testo. I 4 componenti Pd presenti, Andrea Orlando, Elena Boschi, Piero Fassino e Roberto Rampi hanno votato a favore assieme al deputato di Forza Italia Francesco Scoma.
I restanti membri presenti appartenenti a Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e al gruppo misto del Senato hanno votato contro, con l’eccezione dell’astensione del deputato dei 5 stelle, Francesco Berti.
Tutti i componenti della delegazione della Lega non erano in aula.
(da agenzie)
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