LA RIVELAZIONE DELLO SPIEGEL: IL TAMPONE POSITIVO DI DJOKOVIC E’ STATO TAROCCATO E RETRODATATO
POSITIVO IL 26 DICEMBRE, NON IL 16: CHI HA CORROTTO LE AUTORITA’ SANITARIE SERBE PER DICHIARARE IL FALSO?
Un’altra ombra si allunga sulla sua vicenda, ed è stata sollevata dal quotidiano tedesco Spiegel.
Il tampone positivo di Djokovic è stato retrodatato, dal 26 dicembre al 16.
Questo sulla base di alcune informazioni digitali presenti nei certificati rilasciati dalle autorità serbe in seguito al test quando vengono inseriti i risultati in database.
Il test del 16 dicembre ha un numero progressivo di 7371999. Nei documenti rilasciati viene indicato che il risultato si è avuto attorno alle 20 e di norma l’inserimento nel database, scrivono, è pressoché immediato così da generare un numero che segue, appunto, una numerazione progressiva. Il timestamp del tampone positivo però fornisce ben altro risultato: il 26 dicembre, alle 14:21. Dieci giorni dopo che Djokovic e i suoi avvocati hanno segnalato il giorno dell’infezione. E come si segnalava lunedì, scansionando il QR code del test effettuato secondo i documenti al 16 di dicembre il risultato sembra non essere accurato: Der Spiegel alle 13:19 ha letto un risultato negativo, alle 14:33 ha letto un risultato positivo.
Il fattore numero però è quello dove si concentra la maggior parte del problema, per Zerforschung. Il tampone positivo del 16 dicembre ha come numero, di nuovo, 7371999 mentre il tampone negativo del 22 dicembre ha come numero 7320919, più piccolo di 51080 unità quando invece per norma avrebbe dovuto essere maggiore. Prendendo per buono il test del 16 dicembre, sembrerebbe dunque che sia stato inserito nel database ufficiale serbo soltanto 10 giorni dopo, addirittura quattro dopo aver avuto esito negativo. Così Zerforschung ha analizzato i due periodi temporali per vedere se i numeri combaciavano.
Nel primo tweet riprendono i numeri ufficiali forniti dalla Serbia trovando un aumento di 750000 test tra il valore rilevato al 16 dicembre e quello al 22 di dicembre. Nel secondo tweet invece si scopre che nel periodo dal 22 dicembre al 26, il computo totale di test effettuati è 51081, un’unità soltanto maggiore di quel 51080 che è la differenza tra il tampone negativo effettuato il 22 e il timestamp rilevato dagli investigatori nel tampone che a questo punto sembra possa davvero riferirsi al 26 dicembre.
La faccenda è sempre meno chiara, e il ministro dell’immigrazione australiano aveva detto dopo la sentenza del giudice che avrebbe provveduto a rivalutare tutto. Novak di fatto è stato salvato non dalla bontà del visto ma da un errore procedurale della polizia di frontiera che non gli ha lasciato abbastanza tempo per replicare alla decisione di cancellazione del visto. Volendo, il governo australiano può appellarsi dunque alla eventuale non validità di un documento molto controverso sulla base di tante contraddizioni che stanno emergendo da chi è sempre stato contro il vaccino e la sua esenzione si basa su un “colpo di fortuna” di un’infezione.
(da agenzie)
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