LUIGI DI MAIO INVIATO SPECIALE UE PER IL GOLFO PERSICO, INDICATO DA BORRELL: “HA IL PROFILO IDEALE”
PER LA LEGA “UNA SCELTA VERGOGNOSA” (SENTI CHI PARLA)… IN OGNI CASO QUANDO UN ITALIANO VIENE SCELTO PER UN INCARICO INTERNAZIONALE PRESTIGIOSO DOVREMMO TUTTI RALLEGRARCI
Ormai è deciso: Luigi Di Maio sarà l’inviato speciale Ue per il Medio Oriente. Dopo lo stop intimato a novembre dal nuovo governo Meloni, adesso la nomina è stata ufficializzata dall’Alto Rappresentante per la politica estera, Josep Borrell.
“Io considero che il miglior candidato sia Luigi Di Maio”, scrive Borrell nella lettera spedita l’altroieri a tutte le rappresentanze europee. Quindi la nomina passerà per il Cops (Il comitato Politico e di Sicurezza) e poi sarà ratificata dalla stessa Commissione. Di Maio sarà in carica dal primo giugno fino al 28 febbraio 2025, 21 mesi.
La nomina era stata sospesa dopo la vittoria elettorale del centrodestra italiano. Ora il veto è stato superato e l’Alto Rappresentante, a cui solo spetta il potere di nomina, ha deciso di formalizzare la scelta.
La candidatura dell’ex ministro degli Esteri dell’M5S era stata inserita in una “short list” composta di quattro nomi: il suo, appunto, quello del greco Dimitris Avramopoulos (ex ministro ed ex commissario europeo), il cipriota Markos Kiprianou (ex ministro degli Esteri) e infine un ex ministro degli esteri slovacco.
Nelle “pagelle” è stata valutata anche la circostanza che proprio Di Maio fu protagonista di un duro scontro con Arabia Saudita e Emirati Arabi. Due anni fa l’allora governo Conte decise di bloccare la vendita di armi italiane a quei due Paesi. La reazione fu durissima, soprattutto da parte di Abu Dhabi che rispose con una sorta di embargo di tutti i prodotti italiani. L’allora ministro degli Esteri dovette spendere molto tempo e qualche visita nei due Paesi per recuperare i rapporti.
Fu lo stesso Borrell nel luglio scorso ad annunciare la decisione di incaricare “un inviato speciale dell’Unione europea per la regione del Golfo, perché sappiamo che le questioni di sicurezza in quest’area – nel più ampio Medio Oriente – sono molto importanti per noi”. E il riferimento era all’Iran, allo Yemen e alla questione energetica. Ossia al petrolio. Anzi, con la guerra in Ucraina l’esigenza di stabilire nuove relazioni proprio in virtù degli acquisti petroliferi si è intensificata. Ed è diventato centrale.
Questa accelerazione viene letta anche come un messaggio al governo italiano che sta ponendo veti politici su troppi dossier: dai tempi del Pnrr al Mes fino alla questione dei balneari. La nomina di Di Maio è un segnale anche per Palazzo Chigi.
Il contratto previsto per l’inviato speciale dell’Ue per il Golfo avrà una durata massima di due anni (dal primo giugno fino al 28 febbraio del 2025, in questo caso) e una remunerazione “determinata tramite un accordo diretto tra l’adviser e l’autorità”, come ha spiegato all’Ansa un portavoce dell’Esecutivo comunitario.
Oggi sono nove i rappresentanti speciali istituiti, tra cui quello per il Sahel affidato all’italiana Emanuela Del Re, ex viceministra degli Esteri. Di Maio con questo nuovo incarico dovrebbe guadagnare circa 12mila euro netti al mese, con regime fiscale agevolato e copertura totale delle spese di staff.
“Gli Italiani hanno votato: hanno scelto e continuano a scegliere il centrodestra, non sinistra o grillini. Quella di Bruxelles è una indicazione vergognosa, un insulto all’Italia” commentano fonti della Lega dopo l’indicazione, da parte di Joseph Borrell, ministro degli Esteri dell’Ue, di Luigi Di Maio inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico.
Come se Di Maio non fosse un ex ministro degli esteri italiano, con cui loro hanno governato due anni.
(da agenzie)
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