L’ULTRADESTRA DI KICKL VERSO IL GOVERNO IN AUSTRIA “I MODERATI HANNO CEDUTO”
UN ALTRO ESPONENTE DELLA FOGNA RAZZISTA, FILO PUTINIANO, ANTI-UE E NO VAX… COSI’ FINISCONO LE DEMOCRAZIE, INCAPACI DI ELIMINARE I PARTITI CHE NON RISPETTANO LA COSTITUZIONE
Nessuno si illuda che Herbert Kickl possa essere facilmente addomesticato. Ha vinto le elezioni di settembre promettendo di diventare il “Volkskanzler”, come a suo tempo Adolf Hitler, e di “orbanizzare” l’Austria, picconando l’Unione europea, delirando contro i vaccini anti-Covid, difendendo la Russia, diffamando i profughi.
E a novantun anni esatti dalla nomina di Hitler a cancelliere della Germania, l’ex ghost writer di Jörg Haider e leader di un partito nato dalle ceneri di quello nazista, ha ricevuto ieri a l’incarico per formare un governo in Austria.
Il presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, visibilmente scuro in volto, ha affidato ieri mattina la responsabilità di mettere insieme un nuovo esecutivo al leader della Fpö.
Per tre mesi il capo dello Stato, che si è sempre comportato da ineccepibile custode dei valori costituzionali e democratici, aveva tentato di scongiurare questo momento. Ma il fallimento dei negoziati per una coalizione delle forze moderate, da parte del cancelliere uscente Karl Nehammer, ha reso quest’epilogo inevitabile.
«Non è stata una decisione facile», ha ammesso il capo dello Stato. Van der Bellen, a lungo membro dei Verdi, poi eletto come indipendente alla presidenza della Repubblica, ha tracciato alcune linee rosse, nel tête-à-tête con Kickl,
Il risanamento delle finanze pubbliche, il rilancio dell’esangue economia austriaca, ma anche, «nel contesto geopolitico », le «conseguenze della guerra d’aggressione russa all’Ucraina».
Van der Bellen ha rivelato di aver parlato con Kickl anche della «libertà di stampa», picconata regolarmente dalla Fpö, in linea con i “camerati” dell’internazionale sovranista.
Nelle stesse ore in cui Van der Bellen incontrava il leader dell’ultradestra, centinaia di manifestanti hanno protestato davanti alla Hofburg scandendo «tutti insieme contro il fascismo». Una protesta indetta dall’organizzazione degli studenti ebrei “Jöh”. Altri cortei per scongiurare un esecutivo guidato da Kickl sono previsti nei prossimi giorni.
Non è la prima volta che il partito austriaco di ultradestra fondato nell’immediato dopoguerra da ex SS riesce ad andare al governo.
Ma è la prima volta che esprime un cancelliere, e con un leader molto più estremista dei suoi immediati predecessori come Heinz-Christian Strache o persino di una delle figure più carismatiche della sua storia, Jörg Haider. Ma alle elezioni del 29 settembre, con Kickl candidato cancelliere, la Fpö aveva incassato il miglior risultato della storia, sfiorando il 29% dei voti, ed era arrivata prima.
Secondo indiscrezioni raccolte da Repubblica , nei mesi successivi di negoziati complicati con i socialdemocratici e liberali sarebbe stata la potente fazione dei popolari della Övp in Bassa Austria, e soprattutto la leader regionale Johanna Mikl- Leitner, a spingere per un accordo con l’estrema destra e a sabotare i tentativi del cancelliere uscente e suo compagno di partito Karl Nehammer di assemblare un’alleanza delle forze democratiche. In Bassa Austria, roccaforte storica dei popolari, i due partiti già governano insieme.
(da La Repubblica)
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