L’UNICO EFFETTO CERTO DELL’ITALICUM: RIAPRIREMO I MANICOMI
UN PERFETTO ROMPICAPO CHE DISORIENTA GLI ELETTORI: CAMERA NON RAPPRESENTATIVA E SENATO INGOVERNABILE
Buone intenzioni, cattive applicazioni.
È giusto sbarazzarsi del bicameralismo paritario? Sì, però cambiando la Costituzione, non la legge elettorale.
Quest’ultima non può semplificare l’ iter legis , nè sottrarre ai senatori il voto di fiducia sul governo.
E non è altrettanto giusto correggere la legge elettorale? Di più: è urgente. Altrimenti voteremmo coi rimasugli del Porcellum, ossia con un proporzionale puro.
Difatti i nostri geni si sono messi all’opera, regalandoci l’Italicum.
In sintesi: premio di maggioranza e governo chiavi in mano, con o senza ballottaggio. Peccato che il marchingegno s’applichi alla Camera, non anche al Senato.
Tanto laggiù non serve, dicono; aboliremo l’elettività dei senatori.
E se la riforma del Senato fa cilecca?
Rimarrà in circolo un sistema schizofrenico, come il Corriere segnalò a suo tempo. Supermaggioritario di qua, superproporzionale di là . Una follia. Denunziata, adesso, anche dagli ultimi due presidenti della Consulta (Silvestri e Tesauro).
Secondo Roberto D’Alimonte la denunzia «non sta in piedi». Ma è la sua difesa che ha problemi d’equilibrio.
D’Alimonte osserva che la doppia elezione di Camera e Senato può sempre offrire risultati contrastanti, quale che sia la legge elettorale.
Altro però è subirli, altro auspicarli, incentivarli, programmarli.
Altro è decidere per un maggioritario usando ingredienti diversi (al Senato con l’unino-minale, alla Camera con il premio), altro è decidere per un maggiorzionale .
Inoltre il premio di maggioranza sacrifica la rappresentatività del Parlamento, dunque si giustifica solo in cambio di maggiore governabilità .
L’Italicum, viceversa, battezza un Senato ingovernabile, una Camera non rappresentativa. Con un solo sparo, uccide entrambi i valori costituzionali in gioco. E infine uccide pure il Parlamento, allevando due Dracula che si vampirizzano a vicenda.
C’è un esorcismo contro questo vampiro? In teoria, basterebbe estendere l’Italicum al Senato. Dove però non votano i più giovani, che magari alla Camera voteranno in massa per i 5 Stelle. Rischiando, così, d’andare al ballottaggio con due coppie di ballerine differenti.
Esempio: da un lato Grillo contro Renzi, dall’altro Renzi contro Berlusconi.
Una follia al quadrato. Per scongiurarla, si può riesumare l’emendamento Lauricella: la legge elettorale entra in vigore dopo la riforma (ipotetica e futura) del Senato.
Ma allora l’urgenza della legge verrebbe contraddetta dalla stessa legge. Una follia al cubo.
Da qui l’unico effetto certo dell’Italicum: riapriremo i manicomi.
Michele Ainis
(da “Il Corriere della Sera”)
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