MARIA ROSARIA BOCCIA RULLO COMPRESSORE A “IN ONDA”: “IN QUESTA VERITA’ SONO COINVOLTE TANTE DONNE CHE ANCORA NON STO MENZIONANDO”
“FU IL MINISTRO A FARMI SENTIRE LA VOCE DELLA MOGLIE CHE CHIEDEVA DI STRAPPARE LA MIA NOMINA”… “MA CHE COMPLOTTO POLITICO, HO VOTATO LA MELONI”… “BEN VENGANO LE INDAGINI, EMERGERA’ LA VERITA'”… “I DOCUMENTI? ME LI HA DATI IL MINISTERO PER IL RUOLO CHE AVEVO”… “IL MINISTRO DICA LA VERITA’ O SARO’ COSTRETTA A RACCONTARLA IO”
«No, non sono contenta, assolutamente, lui meritava quel posto, è una persona molto competente, secondo me anche una brava persona. Si è trovato in una situazione che non ha saputo gestire, mi dispiace tantissimo». Così si apre l’intervista di Maria Rosaria Boccia, ospite della trasmissione In Onda su La7, commentando le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura.
La7, Boccia: “Sangiuliano mi ha chiamata di nascosto dalla moglie, per farmi sentire la loro lite sul mio contratto”
Al puzzle mancano ancora diversi tasselli, e così l’imprenditrice di Pompei respinge la definizione di ‘spia’: «Assolutamente no. Non spiavo il ministro, lavoravo con il ministro». E ancora: «Non ho paura delle indagini, ho detto la verità». In questi giorni «sono stata a casa, mi sono trovata su tutti i giornali, travolta dalla vicenda, messa all’angolo dai giornalisti, sotto casa, nei negozi, semplicemente mi sono chiusa a casa. Ho pensato e ho risposto solo quando ha parlato il ministro, ho rispettato l’uomo e le istituzioni. Sono sempre stata sola a casa, il ministro lo sa benissimo perché ci siamo sentiti, fino all’altro ieri sera, dopo l’incontro» con Meloni. «Mi ha chiesto come stavo e mi ha detto che anche lui non stava vivendo un periodo sereno».
Dell’intervista di Sangiuliano al Tg1 non sapeva nulla: «Non mi ha avvisata, non ho avuto neanche la possibilità di avvisare la mia famiglia, non è stata una cosa molto carina».
La nomina “stracciata” dalla moglie di Sangiuliano
Boccia spiega che fu Sangiuliano, durante una discussione con la moglie, a chiamarla senza che la moglie lo sapesse, così che Boccia potesse ascoltare la conversazione tra i coniugi. In questa conversazione, la moglie del ministro avrebbe chiesto al ministro di strappare la nomina di Boccia.
«La mia nomina è stata stracciata per il capriccio di una donna? O perché mi mancavano le competenze? –, si chiede –. In questa verità tante ci sono tante donne che non stiamo menzionando. Chiedo al ministro di dire la verità su di noi o sarò io costretta a raccontarla, però poi cadrebbero nel racconto altre donne». «Io penso che tutta questa situazione si debba spegnere al più presto possibile, senza fare ulteriore male a nessuno e senza coinvolgere ulteriori persone. Non è rispettoso che un ministro continui a dire cose inesatte, allargando il cerchio della menzogna a persone che potrebbero entrare nel baratro», sottolinea.
Il ministro è eterodiretto? «Ci sono tante situazioni che sono state scoperte come false ma nessuno mi ha chiesto scusa». «Io non ho bisogno di soldi – aggiunge – ho un lavoro floridissimo la mia famiglia non ha bisogno di cariche, di sistemazione, i mei amici hanno lavori appaganti. Certo che sapevo che il lavoro era gratuito, ho firmato!».
Lei spiava il ministro? «No, io lavoravo con il ministro». Davanti alle accuse di elaborazioni di strategia dichiara: «Io sono stata in silenzio otto giorni perché sono stata travolta. Ho detto semplicemente la verità. Mi sono sentita messa all’angolo. Avevo fotoreporter, giornalisti sotto casa. Mi sono chiusa, ho pensato e ho risposto solo esclusivamente quando ha parlato il ministro, ho rispettato l’uomo e le istituzioni». Ha avuto l’aiuto di qualcuno? «No sono sempre rimasta sola. Il ministro lo sa benissimo, l’ho sentito fino all’altro ieri sera. Dopo l’incontro (con Meloni ndr).
Boccia accusa il ministro di “allargare il cerchio della menzogna”: «Non è rispettoso che un ministro continui a dire cose inesatte, allargando il cerchio della menzogna a persone che potrebbero entrare nel baratro. Io non voglio esser buttata, per coprire altre cose. Non ci sto».
Poi sottolinea la tempistica delle mail sulla nomina. E l’uscita del pezzo di Dagospia. «Perché sono convinta che nel ministero c’è una talpa», spiega. Prima del silenzio Boccia aspetta le pubbliche scuse.
(da agenzie)
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