NEW YORK TIMES: “TRUMP, MILIONI DI DOLLARI TACIUTI AL FISCO”
ORA ANCHE L’FBI “COSTRETTA” AD INDAGARE SUL MAGNATE: “TUTTI I TRUCCHI PER SCANSARE LE TASSE”
Persino i suoi legali l’avevano messo in guardia: quelle tattiche dubbie avrebbero potuto incastrarlo.
Ma Donald Trump l’ha fatto, sin dagli anni Novanta.
Ha fatto ricorso a una serie di trucchetti per evadere il fisco. Trucchetti dal valore di milioni di dollari non pagati allo Stato.
La denuncia è ben documentata e viene dal più autorevole quotidiano statunitense, il New York Times, che non fa mistero del suo appoggio alla candidata democratica nella corsa alla Casa Bianca.
Se Hillary Clinton è impantanata nell’email gate, anche per il repubblicano Donald Trump la strada non è in discesa.
L’Fbi avrebbe avviato indagini preliminari sui rapporti d’affari all’estero dell’ex manager della campagna di Trump, Paul Manafort, accusato di contati filo-russi. E poi, c’è l’inchiesta sul fisco.
Dalle carte di cui il Times è venuto in possesso emerge che il magnate newyorchese ha omesso di denunciare al fisco milioni di dollari.
E il “vizietto” ha origini lontane, comincia almeno a inizio anni Novanta.
In cerca delle carte che riguardavano una procedura di bancarotta, i giornalisti hanno messo mano sull’inghippo: Trump avrebbe strutturato le proprie compagnie in modo da ottenere vantaggi fiscali, e allo stesso tempo ridurre i rischi in caso in cui gli affari avessero dovuto andare male.
Meno tasse, meno assunzioni di responsabilità , il tutto in contemporanea, a svantaggio dello Stato e a discapito degli altri contribuenti e concorrenti.
Per ognuno dei suoi casinò di Atlantic City, l’imprenditore creava una partnership tra se stesso e una corporation che era in realtà completamente in suo possesso e che veniva creata ad hoc per quella specifica operazione di affari.
In questo modo, riusciva a evitare di pagare le tasse sui propri debiti in nome della partnership.
La serie di trucchetti fiscali era parsa azzardata persino ai suoi stessi avvocati, nota il quotidiano. Ma Trump ha rischiato.
E ora, per la campagna elettorale, è una bella grana.
(da agenzie)
Leave a Reply