NON SONO PASSATE 24 ORE DALL’INAUGURAZIONE DI AGRIGENTO COME CAPITALE DELLA CULTURA CHE ARRIVA UN ALTRO MOTIVO PER SPERNACCHIARE LA DISASTROSA AMMINISTRAZIONE CITTADINA
PER EVITARE CHE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FOSSE SOTTOPOSTO AL SUPPLIZIO DELLE BUCHE, È STATA ASFALTATA UNA STRADA AL VOLO, COMPRESI I TOMBINI. IL RISULTATO? ALCUNI QUARTIERI SONO RIMASTI A SECCO
Nella città dei Templi si accende qualche luce sulle ombre con l’inaugurazione di Capitale della Cultura, fra tanti studenti e 43 sindaci che applaudono sotto la riparata volta del Teatro Pirandello. S’è imbellettata la vecchia Girgenti, provando a non sfigurare con il Presidente Mattarella, anche a costo di attrarre qualche amara ironia. Come succede in via Atenea, fra caffè e brioches del Gambrinus, quando l’elicottero presidenziale non è ancora atterrato sul campo sportivo, sopra un tappeto verde, un finto prato steso a rotoli.
Ultima trovata dopo l’agitata riunione di venerdì con il governatore Renato Schifani irritato da critiche, ritardi e intoppi. Arrivato in prefettura con un assegno da 500 mila euro per asfaltare di volata le strade, dallo stadio Esseneto al Pirandello. Giusto per evitare sussulti alla berlina del Capo dello Stato, coprendo buche e crepe ben note agli agrigentini, sorpresi dal vorticoso attivismo attorno a camion e rulli compressori. Senza il tempo di scarificare, buttando giù di corsa bitume sul vecchio, coprendo tutto, compresi i tombini.
Ed è su questo dettaglio che gli avventori del Gambrinus restano inchiodati a una telefonata ricevuta sul cellulare da un fontaniere dell’acquedotto (Aica) in pausa caffè. Un operaio pronto a scusarsi con il condomino di uno dei palazzi di via Manzoni, zona Esseneto, suo conoscente: «Lo so che non vi abbiamo potuto dare acqua anche se era il vostro turno settimanale. Ma ci hanno asfaltato saracinesche, rubinetti, tombini, tutto».
Significa che, chiusa la festa d’apertura, nella Capitale a corto d’acqua anche quando diluvia bisognerà scavare per trovare i rubinetti perché così funziona ancora la distribuzione.
(da “Corriere della Sera”)
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