OPEN ARMS, MANDATE IL CONTO A CASA DI SALVINI E TONINELLI, CON 500.000 EURO SE LA CAVANO, BASTA FAR PAGARE I SEQUESTRI DI PERSONA AGLI ITALIANI PERBENE
E’ LA CIFRA CHE COSTA TRASFERIRE A MINORCA I PROFUGHI CON DUE NAVI MILITARI (VEDI SPESE AQUARIUS)… IN AEREO BASTEREBBERO 2.600 EURO… PORTARLI A TERRA NULLA, VISTO CHE SAREBBERO SUBITO RIDISTRIBUITI TRA SEI PAESI… MA BISOGNA FARE LA MARCHETTA AL SEQUESTRATORE DI PERSONE CHE COSI’ PUO’ CANTARE VITTORIA GRAZIE A CHI NON APPLICA LA LEGGE DA SEI GIORNI
La Open Arms ha accettato a malincuore, non dopo una iniziale ferma opposizione, di portare i migranti al porto di Minorca, dove il governo Sanchez ha offerto un posto sicuro.
Una scelta che comunque l’Ong ha definito «inconcepibile» e ha accettato solo a patto che vengano messi a disposizione i mezzi necessari per un eventuale trasbordo o per una scorta.
Il capomissione Roberto Gatti nelle dichiarazioni di oggi mostra di aver preso carta e penna e fatto i calcoli di quale siano i costi, non solo in termini economici, della proposta fatta congiuntamente da Italia e Spagna di far scortare fino al porto sicuro di Minorca la Open Arms con i migranti a bordo da 18 giorni, attualmente bloccata al largo di Lampedusa.
Alla piccola nave viene chiesto «di affrontare 590 miglia e tre giorni di navigazione in condizioni metereologiche peraltro avverse, con 107 persone stremate a bordo e 19 volontari molto provati che da più di 24 giorni provano a garantire quei diritti che l’Europa nega» ha dichiarato Riccardo Gatti definendo la decisione «incomprensibile».
Non solo: «stamattina abbiamo fatto un calcolo — ha continuato Riccardo Gatti — abbiamo provato ad affittare un aereo che da Catania porterebbe le persone a Madrid: un Boeing per 200 persone viene 240 euro a passeggero», ricordando poi che per il caso Acquarius vennero pagati circa 290mila «per la nave della Guardia Costiera, per l’altra nave non e’ stato neanche detto quanto si è speso..».
Ecco che quindi Riccardo Gatti invita i due governi a prendersi «le loro responsabilità » chiarendo che «da parte nostra c’è completa disponibilità a trasferire le persone a bordo delle loro imbarcazioni, ma quali? Dopo 18 giorni mettiamo queste persone a bordo di navi, anche capaci di fare soccorso, che però non sono dei traghetti? Dove le mettiamo, in coperta? Ancora per terra?».
(da agenzie)
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