PIOVONO FISCHI ALLA SCALA SUL DIRETTORE RUSSO GERGIEV CHE E’ SOLIDALE CON PUTIN
ULTIMATUM DI SALA: “CONDANNI LA GUERRA DI PUTIN O FINE DELLA COLLABORAZIONE”… I COMPLICI DI CRIMINALI VADANO A DIRIGERE L’OPERA DI MOSCA E NON INFANGHINO IL TEATRO DELLA SCALA
“Abbiamo alla Scala ‘La dama di picche’ diretta dal maestro Valery Gergiev che ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Putin, con il sovrintendente del teatro gli stiamo chiedendo di prendere una posizione precisa contro questa invasione e se non lo facesse saremmo costretti a rinunciare alla collaborazione”.
Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, commentando quanto accade in Ucraina nel corso di un confronto con l’ex candidato sindaco del centrodestra a Milano e consigliere comunale, Luca Bernardo. “Di fronte a queste situazioni bisogna intervenire”, ha detto il sindaco.
Nel momento in cui la Russia è al centro dell’attenzione internazionale per il conflitto con l’Ucraina, alla Scala ha debuttato ‘La dama di picche’, opera del russo Cajkovskij diretta dal russo Valery Gergiev, considerato amico di Putin.
Qualche buuuu e un ‘vattene’ gridato dal loggione fra gli applausi del resto del pubblico hanno accolto al suo arrivo in buca il maestro russo soprannominato zar per la sua amicizia con Vladimir Putin.
Il Teatro alla Scala di Milano era sceso nuovamente in campo in difesa dei diritti umanitari e aveva chiesto una ‘presa di posizione’ pacifista al sovrintendente Dominique Meyer e al direttore d’orchestra russo, Valery Gergiev. Dopo la contrarietà dimostrata la settimana scorsa a una tournée in Egitto per vicinanza con la famiglia Regen,i i lavoratori della Scala si erano schierati contro la crisi Ucraina-Russia.
In una nota della FISTel CISL Milano Metropoli e della RSA FISTel CISL Teatro alla Scala, si ricordava alla vigilia de ‘La dama di picche’ che il Gergiev “non ha mai perso occasione per ribadire la sua vicinanza e la sua amicizia al Presidente russo Vladimir Putin”. “Sarebbe importante – continuava il comunicato dei sindacati – se Gergiev, uomo di cultura e, auspichiamo, uomo di pace, volesse lanciare un messaggio di speranza e di pace all’Italia e al mondo da un palcoscenico cosi’ importante come quello del Teatro alla Scala”
(da NetQuotidiano)
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