“PRESUNTA INCOSTITUZIONALITA’ DEL DECRETO PIANTEDOSI SUL FERMO DELLE ONG”: TRIBUNALE DI BRINDISI INVIA GLI ATTI ALLA CONSULTA
FINALMENTE UN GIUDICE CORAGGIOSO CHE CONTESTA IL FERMO CONTRARIO A TUTTE LE NORME INTERNAZIONALI… UN DECRETO VERGOGNOSO CHE CI RENDE COMPLICI DEI CRIMINALI DELLA GUARDIA COSTIERA LIBICA
La giudice del tribunale di Brindisi, Roberta Marra, ha ritenuto non manifestamente infondati profili d’incostituzionalità del decreto legge Piantedosi che regola la gestione dei soccorsi in mare e prevede il fermo delle navi delle Ong e ha rimesso gli atti alla Consulta.
La decisione è giunta nell’ambito del procedimento sul ricorso contro il fermo della Ocean Viking di Sos Mediterranee, disposto il 9 febbraio a Brindisi dalla Guardia Costiera per presunte violazioni del decreto.
La giudice Marra aveva già accolto, sospendendo il fermo, il ricorso dei legali della Sos Mediterranee, Francesca Cancellaro e Dario Belluccio.
I profili di incostituzionalitàrilevati dalla giudice riguardano gli articoli 3, 25, 27, 117 e 11 della Costituzione.
A quanto si apprende, ci sarebbero profili che riguardano la legittimità della sanzione accessoria del fermo amministrativo, così come è concepita nel decreto, e quindi la sanzione fissa e automatica invece che graduata in base alle situazioni.
Questo violerebbe i principi di proporzionalità, ragionevolezza e di personalità della responsabilità, sostanzialmente penale.
Nell’ordinanza della giudice Marra è menzionato anche un profilo di incostituzionalità che riguarda la Libia, in violazione degli articoli 10 e 117 della Costituzione, nella misura in cui si riconosce la validità della zona Sar libica, e la legittimità degli ordini impartiti da quella autorità nelle operazioni di soccorso.
Questo sarebbe in contrasto con gli obblighi imposti all’Italia dal diritto internazionale e convenzionale.
Intanto domani alle 13, a Roma, su questo tema ci sarà la conferenza stampa convocata da Sos Mediteranee, presso la “Città dell’Altra Economia”, alla presenza tra gli altri di Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale, Giorgia Girometti, responsabile comunicazione operazioni Sos Mediterranee, e degli avvocati che hanno seguito il caso.
(da La Repubblica)
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