PUTIN HA TROVATO I SUOI SCHIAVI, I NORDCOREANI: KIM JONG-UN HA INVIATO NON SOLO SOLDATI DA SACRIFICARE AL FRONTE, MA ANCHE OPERAI, CHE SOSTITUISCONO NEI CANTIERI EDILI I LAVORATORI RUSSI PARTITI COME SOLDATI PER L’UCRAINA
ALCUNI NORDCOREANI SCAPPATI DALLA RUSSIA HANNO RACCONTATO LE CONDIZIONI DI LAVORO “ABOMINEVOLI”: COSTRETTI A LAVORARE DALLE 6 DI MATTINA ALLE 2 DI NOTTE, TRATTATI ALLA STREGUA DI PRIGIONIERI
Vivono in condizioni di schiavitù. Costretti a lavorare dalle 6 di mattina alle 2 di notte,
con un paio di giorni liberi all’anno e le mani che ormai faticano ad aprirsi. La Russia si è ripetutamente rivolta alla Corea del Nord per avere un supporto nella guerra in Ucraina, utilizzando i suoi missili, i suoi proiettili di artiglieria e soprattutto i suoi soldati.
Ora, con molti uomini russi uccisi o fuggiti dal paese, i funzionari dell’intelligence sudcoreana hanno rivelato che Mosca fa sempre più affidamento sui lavoratori nordcoreani, trattati alla stregua di prigionieri.
Alcuni nordcoreani che sono riusciti a scappare dalla Russia hanno raccontato come i loro compatrioti siano sottoposti a condizioni di lavoro «abominevoli» e come le autorità nordcoreane stiano rafforzando il controllo sui lavoratori per impedirne la fuga. Uno di loro è comunque riuscito a scappare.
E ha detto alla Bbc che una volta atterrato nell’estremo oriente russo è stato accompagnato dall’aeroporto a un cantiere edile da un agente di sicurezza nordcoreano che gli ha intimato di non
parlare con nessuno, né di guardarsi in giro. «Il mondo esterno è il nostro nemico», gli ha sussurrato. È stato subito messo a lavorare per costruire grattacieli per più di 18 ore al giorno.
«Svegliarsi era terrificante», ha spiegato il fuggitivo senza rivelare la propria identità per ragioni di sicurezza. «Al mattino le mani si bloccavano, incapaci di aprirsi, paralizzate dall’incessante lavoro. Durante il giorno alcuni lasciavano il loro posto per dormire o si addormentavano in piedi, ma i supervisori li trovavano e li picchiavano. Era davvero come se stessimo morendo».
Gli evasi hanno raccontato che gli operai nordcoreani sono confinati nei cantieri giorno e notte, dove sono sorvegliati da agenti del Dipartimento di sicurezza di Pyongyang. Dormono in container sporchi, sovraffollati e infestati da insetti, oppure sul pavimento di palazzi in costruzione, con i teloni arrotolati sugli stipiti delle porte per cercare di ripararsi dal freddo.
Un altro operaio ha confessato di essere caduto da un’altezza di quattro metri e di essersi «fracassato» il volto, ma anche in quel caso i suoi supervisori non gli hanno permesso di lasciare il cantiere per andare in ospedale.
Lo scorso giugno l’ex ministro della difesa russo, Sergei Shoigu, ha ammesso per la prima volta che 5mila nordcoreani erano stati inviati a ricostruire Kursk, una regione russa che nel 2024 era stata occupata dalle forze ucraine.
(da agenzie)
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