QUANDO GRILLO DICEVA: “GLI ELETTI IN PARLAMENTO POSSONO LIBERAMENTE PARLARE SENZA CHIEDERE IL PERMESSO A NESSUNO”
“GLI ELETTI NON RISPONDONO A ORGANI DIRETTIVI”: ERA AGOSTO 2011
Gli eletti non rispondono a organi direttivi. E poi: ogni parlamentare potrà parlare senza chiedere permesso a nessuno. La svolta di Beppe Grillo sulla possibilità dei parlamentari del Movimento 5 Stelle di potersi esprimere liberamente è messa nero su bianco.
Da chi? Da Beppe Grillo in persona, nel comunicato politico numero 45.
Era l’11 Agosto 2011 e sul blog del leader pentastellato venivano marcate in maniera molto netta le differenze tra il Movimento e gli altri partiti.
“Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo”, scriveva Beppe Grillo nel 2011.
Eppure è lo stesso leader che oggi con un post firmato indica i nomi a cui ogni parlamentare è tenuto a far riferimento prima di fare esternazioni di tipo politico. “I responsabili della comunicazione del MoVimento 5 Stelle sono Ilaria Loquenzi, Rocco Casalino e Cristina Belotti, rispettivamente alla Camera, al Senato e in Parlamento Europeo, che si coordinano con Beppe Grillo e Davide Casaleggio”, si legge nel suo ultimo post.
È una stretta sulla comunicazione evidente: “Tutte le uscite comunicative dei portavoce (partecipazioni a eventi, interviste alla tv, interviste ai giornali, post sui social network riguardanti l’azione politica del MoVimento 5 Stelle e simili) devono essere concordate assieme a loro”, scrive oggi Grillo.
Il riferimento ai social network non può passare inosservato ai portavoce del Movimento. Ormai Facebook è lo strumento di comunicazione privilegiato da parte di tutti i grillini. Ma per quelli che non sono diventati habituè degli studi televisivi e volti di primo piano dei 5 Stelle, è anche l’unico mezzo che hanno per parlare ai loro elettori/follower.
Una considerazione che assume ancora maggiore risonanza se si rileggono le indicazioni date dallo stesso Grillo nel 2011: “Ogni eletto si impegnerà a interagire quotidianamente attraverso la Rete per informare i cittadini e interagire con gli iscritti al M5S. La libertà di ogni candidato di potersi esprimere liberamente in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capo bastone sarà la sua vera forza. Il M5S vuole che i cittadini si facciano Stato, non che si sostituiscano ai partiti con un altro partito”.
Una musica ben diversa da quella suonata in queste ore dal leader M5S.
Se prima gli eletti venivano invitati caldamente a usare la rete per interagire con i cittadini, adesso vengono ammoniti e messi in guardia. Ma soprattutto viene intimato loro di concordare con i responsabili della comunicazione anche i post sul loro profilo facebook.
Un “cambiaverso” eclatante, che meriterebbe una spiegazione, in primis nei confronti dei parlamentari M5S.
(da “Huffingtonpost”)
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