RICORDATE QUANDO “GLI STATISTI” SALVINI E MELONI PROPOSERO VITTORIO FELTRI COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?
LO VEDETE BENE NEL RUOLO DI “GARANTE DELL’UNITA’ NAZIONALE” UNO CHE DICE I MERIDIONALI SONO INFERIORI?
Correva l’anno 2015, precisamente il 28 gennaio. Di lì a sei giorni — precisamente il 3 febbraio — il Presidente della Repubblica sarebbe diventato Sergio Mattarella.
Nel toto nomi che precede la nomina della massima carica dello Stato erano stati interpellati anche Matteo Salvini e Giorgia Meloni che, durante un’intervista, hanno fatto il nome del candidato ideale secondo loro, un nome per chi non vota sinistra.
La scelta del leader leghista e della guida di Fratelli d’Italia è ricaduta proprio su Vittorio Feltri.
«Abbiamo scelto di proporre un uomo come Vittorio Feltri, persona libera, abituata a dire quello che pensa, coraggiosa. Perchè all’Italia serve una persona così», diceva la Meloni cinque anni fa.
La palla passa poi a Salvini che, alla domanda su cosa dicesse il diretto interessato rispetto alla candidatura, affermava che «è d’accordo perchè noi vogliamo risvegliare l’Italia che non è di sinistra. L’Italia che produce, che lavora, che contesta l’Europa delle banche e dell’euro, della finanza, che vuole bloccare gli immigrati clandestini, che non è politicamente corretta, allineata, serva. L’Italia renziana».
Nel 2015 per Salvini l’Italia che produce non era l’Italia che votava sinistra, così come ieri sera per Feltri i meridionali sono «in molti casi sono inferiori».
L’ultima Vittorio Feltri l’ha condivisa su Twitter: «Dicono che il virus si accanisca sui coglioni. Allora non ho nulla da temere».
L’accusa è chiaramente rivolta a Sandro Ruotolo e Maurizio De Giovanni, che oggi hanno denunciato Vittorio Feltri in seguito a quello che ha detto sui meridionali. Considerato che Ruotolo adesso è senatore, la denuncia fatta per violazione della Legge Mancino — che punisce le manifestazioni di odio anche verbale nei confronti delle persone — avrà un altro valore.
Ruotolo e De Giovanni hanno «deciso di promuovere ogni azione giudiziaria sia in sede civile che penale nei confronti del direttore di Libero». La proprietà di linguaggio e le idee secessioniste di Feltri, colui che giudica i meridionali inferiori, difficilmente potrebbero — o avrebbero mai potuto — renderlo il candidato ideale a garantire l’unità nazionale della Repubblica italiana.
(da agenzie)
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