RIVOLTA NELL’NCD PER IL TRADIMENTO DI ALFANO: “SI ALLINEA SEMPRE A RENZI”
NUNZIA DE GIROLAMO TENTATA DA FORZA ITALIA, LA LORENZIN DA RENZI
Pare una barca affondata, il partito di Alfano, una barca che si è schiantata sugli scogli dell’inchiesta di Firenze, la capitale del paese nell’era Renzi. In un angolo del Transatlantico, Nunzia De Girolamo a telefono ha la voce alta: “Lo vuoi capire che siamo a un bivio? Il bivio è: o ricostruiamo il centrodestra o ci consegniamo al partito della Nazione. Ncd per come è stata è morta, mor-ta. E io voglio fare il centrodestra”.
Si capisce che è una telefonata delicata. Si allontana, ma la voce si sente ancora: “Io domani vado a Roccaraso (dove c’è un’iniziativa coi giovani, ndr) e vado a dire che io, e ripeto io, non andrò mai con Renzi pur di salvare la poltrona”
L’allusione, neanche tanto velata, è ad Angelino Alfano.
In parecchi hanno notato che neanche Lupi lo ha mai nominato nel corso della sua informativa. Sull’Innominato pesa il sospetto, neanche tanto velato, di “tradimento” perchè su Lupi non si può dire che abbia fatto le barricate.
Quando esce dall’Aula, Fabrizio Cicchitto incrocia Landolfi, ex parlamentare del Pdl: “Fabrì, che piglio fiero Alfano, che difesa con gli attributi…” gli dice scherzando. L’altro: “Mario, lascia perdere, è meglio che non parlo che già questa giornata… Guarda, lascia perdere”.
È un inferno. Nessuna assicurazione su chi andrà al posto di Lupi, veleni su chi a questo punto entrerà al governo che ha abbattuto il ministro delle Infrastrutture.
Faide sulle poltrone, col capogruppo Nunzia De Girolamo che viene data per sostituita nel suo ruolo di capogruppo proprio da Lupi, senza aver ricevuto una telefonata da Angelino Alfano. Contattata per telefono, dice: “Il problema non è il mio ruolo. Io sono disponibile a costruire il centrodestra, non a fare il capogruppo di una specie di nuova scelta Civica. Punto e arrivederci”.
“Tradimento” è la parola che rimbalza dai capannelli di Forza Italia, riferita ad Alfano.
In molti in queste ore sono stati raggiunti da una telefonata di Silvio Berlusconi, pronto a offrire ai naufraghi la sua scialuppa: “Quando uno tradisce una volta — è la frase scolpita nei cuori dei naufraghi – tradisce sempre”.
La ricostruzione che viene accredita è questa: nel corso degli ultimi incontri con Renzi c’è stato un momento in cui il Alfano ha scelto di schierarsi per il passo indietro di Lupi.
Ed è stato quando il premier ha sbattuto sul tavolo la sua difficoltà a reggere due situazione imbarazzanti: quella di Lupi e quella di Castiglione, sottosegretario all’agricoltura e fedelissimo di Alfano, indagato pochi giorni fa per abuso di ufficio e turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta sul centro di accoglienza a Cara Mineo.
Dunque chi sacrificare: Lupi (che non è indagato) o Castiglione (che è indagato)?
Alla fine il caso Castiglione è rimasto sottotraccia — anche mediatica – e Lupi si è dimesso.
Castiglione è uno dei senatori che, ai tempi dell’elezione di Mattarella, scrisse una lettera assieme a una quindicina di senatori a favore del sì al nuovo capo dello Stato proposto da Renzi proprio mentre il suo partito si era posizionato sull’astensione assieme a Forza Italia.
Mentre Lupi interpretava la linea dura, pronta anche alla crisi di governo.
La posizione di Castiglione anticipò di poche ore quella di Alfano. Poi arriva l’inchiesta fiorentina e nelle carte compare anche il nome di Andrea Gemma, un giovane avvocato siciliano che ha costruito la sua carriera all’ombra di Alfano.
Gemma non è indagato ma è a lui che, su indicazioni di Lupi e Alfano, si affida Claudio de Eccher, titolare del Colosso delle costruzioni Rizzani de Eccher dopo una interdittiva anti-mafia firmata dal prefetto di Udine che minaccia di precludere la partecipazione dell’azienda a lavori e appalti.
E Gemma risolve la questione presentando un ricorso al Tar: “Te lo chiedo in modo molto deciso, serve un intervento del ministro degli Interni” scrive de Eccher in una mail inviata a Franco Cavallo, l’uomo di Lupi.
Morale, affidata a un ragionamento di uno dei big di Ncd: “Tutto torna. La cosa di Castiglione non molta, quella di Alfano nemmeno. Angelino scarica Lupi e resta al Viminale, che è l’unico punto fermo della sua azione politica”.
In Transatlantico è uno sfogo continuo.
Cicchitto chiede di valutare l’appoggio esterno, Giovanardi pure, Formigoni è nero.
L’ala dei critici si infittisce di ora in ora: Pizzolante, Sammarco, la Scopelliti, Tancredi, Vignali, Piso, per non parlare di Sacconi, Schifani ed Esposito.
Sono loro che dicono che ormai il vero segretario di Ncd è Renzi e “Angelino fa sempre quello che dice lui”. È accaduto su Mattarella. Ora su Lupi.
E già si sente il profumo del “tradimento” di domani. Che passa per la Campania.
Se fosse stato per Nunzia De Girolamo l’intesa con Berlusconi su Caldoro sarebbe già stata chiusa. Ma Alfano prende tempo. Mentre dal territorio i suoi invocano il dialogo col Pd in Campania.
Come Gioacchino Alfano, che oggi mentre parlava Lupi non sedeva sui banchi del governo.
La verità è che il vero motivo per cui Angelino non chiude su Caldoro è che Renzi gli ha spiegato che sta facendo di tutto per far saltare la candidatura di De Luca e arrivare a un altro candidato buono per tutto il Pd e su cui potrebbe convergere.
Il nome è quello del guardasigilli Andrea Orlando su cui il sondaggio è serissimo: “Renzi — dice una fonte autorevole — ha detto ad Alfano che deve fare come con Mattarella: all’ultimo, si schiera col governo”.
E ormai dentro Ncd c’è tutta un’ala che, capendo l’aria che tira, dialoga direttamente con Renzi e i renziani: Misuraca, Nino Bosco, Dorina Bianchi.
E soprattutto Beatrice Lorenzin. La quale, raccontano fonti degne di questo nome, è pronta a entrare nel partito di Renzi.
Ne ha parlato col premier, ma per ora l’operazione è prematura.
Nunzia De Girolamo è invece pronta a rientrare, in grande stile, in Forza Italia.
Sono le prime naufraghe che hanno trovato le scialuppe. Pd e Forza Italia. In mezzo, la barchetta di Alfano imbarca sempre più acqua.
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply